Don Alfonso a Sant’Agata, nuovi piatti e primo amore

Don Alfonso, i cedri

Corso Sant’Agata, 11-13
Tel.081.8780026
www.donalfonso.com
Sempre aperto. Chiuso lunedì e martedì da giugno a settembre. Lunedì e martedì a pranzo.
Ferie da novembre a metà marzo

Ha riaperto il Don Alfonso, la stagione è cominciata. Promettente in queste prime battute. E’ davvero fondamentale passare di qui almeno una volta l’anno per capire come si muove la splendida ristorazione della Penisola Sorrentina, qui dove per la prima volta le materie prime mediterranee hanno avuto dignità nel piatto (a cominciare dal pomodoro e dall’olio, giusto per capirci). Qui dove per primi si è avviato un progetto coerente di cucina biologica e salutare con l’orto più bello del mondo, quello di Punta Campanella dove Alfonso trascorre ormai gran parte della sua giornata quando non è in giro per il mondo.

 

In cucina Ernesto è sempre più sicuro, i piatti ricchi di personalità e studiati sino all’esasperazione per trovare il giusto bilanciamento tra tendenza ed esigenza di una clientela nazionale e internazionale che qui si confronta con palati ed culture gastronomiche sempre molto diverse.

Una cucina di materia interamente fondata sulla cultura dell’olio d’oliva con una prevalenza dei vegetali e del mare. Il primo antipasto, ad esempio, è una gioia vegetariana per golosi e fanatici.

 

Sempre in carta un classico dei classici, la zeppola d’astice rivisitata nel 2010 ma che io ho provato per la prima volta nel 1998 quando in questa sala si presentò il Campanaro dei Feudi di San Gregorio.

I primi sono un caleidoscopio di riferimenti: moderno, intenso, fresco e saporito il riso con il riccio; sempre più gustoso lo spaghetto di mare; rassicuranti lo gnocco e il cappello di pasta che richiamano, con meno grevità, i sapori a cui sono abituati i napoletani, dal pomodoro al fumé della scamorza sino alla classica genovese.

Di grande intensità anche i due secondi di mare, entrambi nuovi. Il primo è stato per me il piatto della cena, un dentice ricco di mare, intenso, con il peperoncino e il coriandolo che esaltano e allungano il sapore. Fusion nippo-borbonica il tonno per gli amanti del genere e della leggerezza.

Di scuola entrambe le carni, provenienti dal Sannio che si caratterizza sempre più come la provincia della Campania di riferimento per la qualità e il sapore degli animali.

Infine il tripudio dei dolci, che da soli valgono un viaggio o una pausa pomeridiana.

Insomma, ancora una volta il Don Alfonso ci aspetta tutti. Una delle rarissime grand table italiane dove ci si sente immediatamente a proprio agio.

Qui tutti gli articoli pubblicati sul Don Alfonso 1890 a Sant’Agata sui due Golfi


Dai un'occhiata anche a:

Exit mobile version