Carovigno (Br). Creatività, il ristorante di Danilo Vita

Creativita. Danilo Vita lo chef

Creatività Ristorante a Carovigno
Via Matteotti, 42
Tel. 339.8137303
www.creativitarestaurant.it
Aperto la sera, sempre in estate
Chiuso il lunedì, mai in estate
Sui 35 euro

di Tommaso Esposito

Danilo Vita è il cuoco.
Intorno ai trenta anni.
E’ stato con Alajmo alle Calandre, con Beck a Londra e con Lombardi alla Sommità di Ostuni.
Da un anno ha aperto questo suo bel posto.
Pochi coperti, un soppalco con l’idea del bistrot.
Colori chiari, cucina a vista.

In sala due donne molto in gamba: la sorella e la compagna.
La cucina che troverete e gusterete è quella del territorio, ma riscritta e ricomposta con spunti creativi.
Materie prime di corta filiera come l’olio, i salumi, gli ortaggi, le carni, il pescato.
Sapori decisi.
C’è qualche crema e fonduta di troppo (benedetti gli intingoli!), ma i piatti riescono pieni di elegante succulenza e golosità.

Il benvenuto è il Capocollo di Martina Franca. Eccellente.
L’accompagnano dei pani molto buoni e i grissini alla curcuma.
L’olio, quel poco che gli ulivi secolari da queste parti hanno reso, è un concentrato di profumi erbacei e di soave dolcezza.

 

 

Nero di seppia, crema di patate, arancia, finocchietto, polvere di tarallo.
Ecco gli ingredienti dell’antipasto.
La seppia è veramente tutta nera perché tirata nel suo umore e la sua infinita morbidezza è mitigata da quel che resta del tarallo con il suo pepe piccantino nel finale.

 

 

Spaghettone Benedetto Cavalieri, pomodoro e scampi.

Questi maccheroni, di questa trafila e di questa maccaroneria, lo sapete ormai, sono diventati un must in questa terra.
E meritano, devo dirlo.
Qui sono tirati nel sugo del pomodoro semi-secco di Torre Guaceto che è un Presidio Slow Food.
Sapore lunghissimo in cui fanno capolino con la loro smagliante freschezza le code degli scampi crudi.
Decisamente da tris.

Poi un risotto o, meglio, data la resa al palato, Riso alla parmigiana, burrata e aria di basilico.

 

L’idea è quella di riproporre la Parmigiana di melanzane, che qui sia chiaro è considerata una tipicità salentina, in un primo.
Il cuoco ha scelto il riso e così nella ricetta vi sono le melanzane in crema, il pomodoro in salsa, la crema di burrata e l’animo del basilico.

 

Il secondo, ma in porzione ridotta è anche antipasto,  è il Maialino da latte sedano rapa polvere di carrube.

In verità è una terrina. Le carni del maiale sono cotte a bassa temperatura, scelte nei quarti miglior,  sfilettate, trinciate a punta di coltello, ricomposte e ricoperte dalla cotenna croccante.
La purea di sedano rapa e neutrale, mentre la polvere di carruba fa sentire il suo sfumato profumo di radica di liquirizia.

Predessert il concentrato di Cantalupo al cucchiaio.

Poi, quasi una colazione, il Dolce alla mandorla, pane all’olio, caffè e cacao crumble.
Buono.

 

Coccole in finale.
Pregevole fattura di pasta frolla al cocco e al limone e sablée al cioccolato.


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