Arancino di riso napoletano da fare a casa

Pubblicato in: i primi

Fare gli arancini a casa!

Dopo la pubblicazione delle ricette siciliane di Marcello Valentino vi presentiamo la versione napoletana raccolta da Raffaele Bracale, studioso della lingua e dei costumi partenopei.

 

arancino o palla di riso

Di Luciano Pignataro

Ingredienti per 6 persone

Preparazione

Lessare il riso in acqua bollente. Scolarlo,aggiungere i pistilli di zafferano, rimestare e condirlo con i due cucchiai di sugna e lasciarlo raffreddare stendendolo su di un piano di marmo; Recuperarlo e porlo in una zuippiera aggiungendovi le uova sbattute con il pecorino un po’ di sale fino e di pepe.
Prelevare una cucchiaiata di questo composto e porlo nel palmo di una mano leggermente unta e formare una piccola conca
Aggiungere al centro della conca due dadini di prosciutto, due di salame e tre di provola
Coprire con un altro po’ di riso.
Chiudere bene il composto formando una palla della grandezza d’una arancia o di un mandarino.
Compattare bene il riso con le mani per evitare che le palle di riso si aprano durante la frittura.
Rollare le palle nel pangrattato e friggerle in abbondante olio bollente e profondo.
Sollevarle con una schiumarola e poggiarle su carta assorbente a perdere l’eccesso d’unto.
Vini: secchi e profumati bianchi campani (Solopaca, Capri, Ischia, Falanghina, Fiano, Greco di Tufo) freddi di frigo.

Mangia Napoli, bbona salute! E scialàteve!

Luciano, ti rammento che in napoletano si considera femminile un oggetto piú grande del corrispondente maschile (es.: tammurro piú piccolo – tammorra piú grande, tino piú piccolo – tina piú grande, carretto piú piccolo – carretta piú grande, cucchiaro piú piccolo – cucchiara piú grande etc.; fanno eccezione tiano piú grande – tiana piú piccola, caccavo piú grande – caccavella piú piccola).
Per cui l’arancina (palla di riso) è più grande dell’arancino! Lello


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