Osteria del Crudo, il mare fresco e semplice servito vicino la stazione di Salerno

Osteria del Crudo - Fabio e Mariarosaria

di Marco Contursi
Gli manca solo la vista mare. Ma il pesce è così fresco che si muove ancora e viene dalla barca di famiglia. Cucinato bene e senza accendere un mutuo per mangiarlo.

Siamo a Salerno, in una stradina laterale del corso Vittorio Emanuele, a 20 m dalla stazione centrale.

Qui Fabio Avagliano e sua moglie Mariarosaria, figlia e sorella di pescatori, hanno aperto da pochi mesi il loro localino, Osteria del Crudo, pochi tavoli e tanto pescato del giorno.

“Il 90% di quello che servo me lo forniscono i miei cognati- racconta Fabio- per il resto mi servo al mercato del pesce”.

E questo spiega perché il pescato del giorno, da fare all’acquapazza o al forno, costi solo 35 euro al kg, che è il prezzo più basso da me registrato in Campania attualmente. Pesce vivo, come dicevamo.

L’antipasto caldo costa 15 euro e comprende vari assaggi, tutti molto buoni e ben preparati. Ottimi i cannolicchi e i totani con le patate, calloso il polpo, sfiziosissime le trigliette.

Nomen Omen, qui gli amanti del crudo vanno a nozze. C’è un gran vassoio a 25 euro, che comprende molluschi, crostacei e saporitissimi ricci. Nella testa dei gamberoni rossi ci senti il tartufo. Succhiatela stringendola tra due dita e mi ringrazierete. Non aggiungo altro. Imperdibile.

Molto buone pure le linguine ai frutti di mare, pasta al dente e tanti molluschi.

Croccante, e finalmente varia, la frittura di paranza, che prevede nel giorno della mia visita, alici, calamari, gamberi, fragaglia, merluzzetti, trigliette, sgombro e un altro pesce più grande di cui ignoro il nome. Tutto molto gustoso e non unto.

Ma è la spigola al forno a strappare l’applauso: carni sode, umide, cotta divinamente. Unico neo, l’olio messo a crudo, ma a breve anche questo migliorerà. Da tempo non mangiavo un pesce così saporito e carnoso.

Troppo sazio per il dolce (Bassano per la millefoglie, Pantaleone per la scarzetta, Mariarosaria per il resto..), mi concedo un finocchietto, home made e due chiacchiere con Fabio.

Carta dei vini, sufficiente, da implementare con le dop salernitane: costa d’Amalfi, colline salernitane e cCilento. Io ho preso il Trentenare di San Salvatore, sempre valido.

Conto sui 40-45 prendendo 3 portate ma le porzioni sono abbondanti e consiglio di dividere o il primo o il secondo, così non vi appesantite e il conto scende.

Per digerire, due passi sul corso Vittorio Emanuele e un caffè da Castorino, torrefazione salernitana con un punto vendita sul corso che sta facendo cose pregevoli con monorigini arabici. Quello etiope il mio preferito, provatelo e assaggerete un caffè che vi sorprenderà. Ma fatelo con la curiosità di provare qualcosa assolutamente diverso da quello che bevete ogni mattina.

Questa la Salerno che mi piace.

Osteria del Crudo
Via Vicinanza 7 Salerno
tel. 3929862211
chiuso lunedi e in estate a pranzo tranne sabato e domenica


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