I cinque comandamenti della pizza secondo Bonci a Storie di Pane

Pubblicato in: Eventi da raccontare
Gabriele Bonci a Storie di Pane durante lo show cooking

di Enrico Malgi

Bonci a Storie di Pane. Da qualche tempo si respira un’aria nuova a Vallo della Lucania, merito di una pattuglia di giovani  imprenditori locali che puntano sulla qualità, quella vera.

In questo contesto ha trovato la sua giusta e nuova collocazione lo store Storie di Pane, situato all’inizio di Via Rubino nei pressi dello svincolo autostradale. Un locale polivalente – grazie al suo proprietario Paolo De Simone già impegnato nella conduzione con altri due giovani vallesi della pizzeria Da Zero che tanto successo sta riscuotendo – in cui coesistono come in una scatola cinese tante attività commerciali e che ha vinto il campionato della pizza del Mattino (il premio consegnato nell’ambito di Gustus durante la presentazione della Guida Mangia&Bevi).

Il primo ospite importante ad essere stato invitato nella nuova sede è il giovane e famoso pizzaiolo e panificatore romano Gabriele Bonci titolare prima del Pizzarium, ed oggi di uno dei forni più belli e più forniti a Roma in zona Prati, che ha tenuto un laboratorio specifico sull’impasto della pizza, con relativa degustazione del prodotto finale per il folto pubblico presente per l’occasione. Gabriele è veramente un grande personaggio e si è rivelato anche un perfetto comunicatore.

Come un consumato ed istrionico attore ha saputo catturare l’attenzione dei presenti con battute spiritose ad effetto. Ad un certo punto ha rivelato che lui non possiede auto, cellulare e televisione, perché non ne sente il bisogno e poi intralcerebbero il suo lavoro.

Mentre impastava la farina con passione, energia ma anche con inusitata delicatezza, ha spiegato per filo e per segno le sue innovative idee che si possono riassume in alcuni punti salienti:

  1. Per il suo lavoro in pizzeria sceglie soltanto materie prime di assoluta qualità e per l’impasto usa solo farine biologiche setacciate ed ossigenate, in modo che l’umidità si distribuisca uniformemente. Utilizza più di una varietà di lievito madre, a secondo dell’uso, che cura personalmente ogni mattina. La lievitazione dura anche ventiquattro ore e così alla fine l’impasto risulta bene idratato, elastico e/o più igienico.
  2. Per la pizza usa sempre la semola rimacinata perché asciuga l’impasto. In questo modo la teglia non avrà bisogno di essere unta.
  3. Per le sue preparazioni usa molti prodotti del suo orto, perché gli piace portare i profumi di casa e giocare con i sapori ed i colori. Naturalmente utilizza anche molti altri ingredienti, tanto che in un anno arriva a sfornare più di millecinquecento pizze diverse!
  4. Nella lavorazione dell’impasto piega sempre più volte il panetto su se stesso in modo da inglobare aria.
  5. Appena uscita dal forno la pizza è morbida e croccante al tempo stesso, ben alveolata e, soprattutto, molto digeribile.

Ecco spiegato perché la sua pizza al trancio diventa una vera e propria esperienza che piace a tutti.

Bonci a storie di pane ha fatto il pienone!

Foto di Luigi Savino


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