La Masardona a Piazza Vittoria. Meno conosciuta della pizza è la sua versione fritta, pardon, meno conosciuta in Italia perché a Napoli la pizza fritta è un emblema, il morso del primo appetito, la forza del non arrendersi di tante donne che attraverso la preparazione di questo nutriente cibo hanno sfamato la città e le loro famiglie nell’immediato dopoguerra.
Fatta male può essere un vero macigno ma avvicinarsi a un indirizzo sicuro promette estasi al palato.
Un posto storico è La Masardona, con questo nome era conosciuta Carmela Pintauro che ha reso un’icona questo luogo. Si trova poco distante dalla stazione. Ai “posti di fruttura” Enzo e Cristiano Piccirillo, figlio e nipote di chi a questa pizzeria ha dato il nome.
Storie di generazioni che abbracciano la tradizione di famiglia e la rendono sempre più grande. Così da oltre un anno si è affiancata alla prima insegna anche un nuovo locale, a piazza della Vittoria.
A pochi passi dal lungomare di Napoli troviamo dunque un altro figlio di Enzo, Salvatore Piccirillo. Incessantemente e con la stessa abilissima manualità del padre, prepara ognuna delle centinaia di pizze in uscita. Ambiente lindo e servizio smart. Perdetelo qualche minuto per osservare la tecnica che Salvatore usa per farcire e stendere le sue pizze, uno spettacolo di abilità e precisione nel quale due piccoli dischi di pasta sovrapposti e ripieni si allargano magicamente sotto le sue abili mani.
Per chi preferisce accomodarsi ad uno dei tavoli posti in piazza e protetti da un gazebo, l’offerta è ampia, include crocchè ed altri pezzi fritti e vari tipi di montanare. Quella con il polipo è fresca e leggera.
Per un consumo da passeggio alle montanare è meglio preferire una pizza fritta nella sua versione normale o in quella detta “battilocchio” grande la metà. Si potrà scegliere tra la farcitura completa o altre frutto della creatività di Salvatore, come ad esempio quella con i funghi.
Pizza fritta, ed è subito Napoli, il profumo e il calore tra le mani, il vapore che rischia di ustionarti la lingua. Pomodoro, ricotta, provola, cigoli e pepe. Questa è quella completa. Ogni napoletano ha un ricordo con la pizza fritta e ogni turista non può non mangiarne una a passeggio tra i vicoli. Da mangiare con le mani e attendere di arrivare fino in fondo, nel conetto che raccoglierà tutto il condimento e ci sporcheremo, e sorrideremo, e vivremo la gioia dei bambini. Un bicchierino di Marsala l’accompagna, così vuole la tradizione partenopea. Marsala che non manca mai in una casa napoletana. Il residuo zuccherino e l’alcolicità del marsala bilanciano la parte grassa ed avvolgente della pizza fritta, fondendo insieme le note dolci a quelle speziate.
Alla Masardona questa usanza di servire le pizze fritte con il marsala non è mai sparita e quindi anche qui potremmo vivere questa antica tradizione, segno del rispetto e della passione che la famiglia Piccirillo ha per le proprie origini.
La Masardona
Piazza Vittoria 5, Napoli
Dai un'occhiata anche a:
- Roma, la pizza di Gazometro 38 a Ostiense. Ritorniamo dopo Daniele Seu e mangiamo felicità
- Roma: un nuovo inizio per Pietralata-Pizzeria di quartiere, con il profumo del pane di Franco Palermo
- Frattaminore (Na), Pizzeria Est Ovest. La pizza di Pasquale Serra: tradizione e ricerca
- Napoli. Via Tribunali 38 , ecco l’antica pizza dei macellai rilanciata da Antonio e Gigi Sorbillo
- Caserta. La nuova pizzeria Lazzarella dop
- Pucci e Manella a Formia diventa la prima pizzeria educativa per bambini con Agrigiochiamo
- Pizza a ruota di carro: 26 pizzerie dove mangiare la madre di tutte le pizze
- Pizzeria Ca’ Pummarola ‘Ncoppa a Fasano (BR)