Pozzuoli, ristorante Bobò di Giuseppe Bruno

Via Cristoforo Colombo, 20
www.ristorantebobo.it
Tel. 081.5262034
Sempre aperto, chiuso domenica sera e martedì

Giuseppe Bruno, alias Bobò, è uno di mestiere: ha iniziato alla Ninfea dove ha lavorato per molti anni sino a qualndo ha preso questo belo locale sulla pizzetta del porto di Pozzuoli che a nostro giudizio deve essere assolutamente sgombrata dalle auto per poter diventare uno dei posti più incantevoli e vivibili della Campania.

 

Il servizio è collaudato, veloce, pratico e senza fronzoli. Il posto ideale per una fujitina a pranzo come abbiamo fatto noi insieme o per una serata mangiando pesce fresco a a ridosso del mare in cui è pescato, proprio di fronte al Mercato del pesce, il più importante della Campania da ci si rifornisce tutta Napoli.

Non è una cucina elaborata, gioca di prima sui prodotti e sull’immediatezza delle preparazioni. E così deve andare avanti, a nostro parere.

 

 

Questo è un tipico crudo puteolano, molto simile allo stile francese ma con il vantaggio di avere anche rba del Mediterraneo, il mare che regala sapidità ai suoi abitanti.

Discreti gli antipasti cotti, tra cui questa pescatrice rinfrescata dalle cipolle e dagli agrumi, veloce e fresca.

Buono anche questo baccalà, di buona fattura, presentato sul biscotto alla vecchia maniera.

 

Oltre ai primi due antipasti è sempre il ritorno alla semplicità collaudata che misura il salto di qualità: come questo sauté di vongole di grande profilo e sapore, capace davvero di riportarci agli anni ’70, quando i frutti di mare sapevano ancora di qualcosa.

 

Il top è questo spaghetto ai ricci, davvero un classico e ben eseguito.

Qui si stuzzica il goloso ma alla fine i funghi prevalgono troppo sulle vongole.

Altro piatto clou della nostra colazione: una oarat pescata dal figlio di Bobò con un gambero di Procida. Poesia e sapore, dopo questo tipo di presentazione finisce la strada.

Il caffè con il copritazza, segno di cura napoletana del particolare

Infine la cassata, un must da quando ha aperto il locale, un dolce di gusto meridionale, senza mediazioni, buonissimo.

 

 

Se avete voglia di vivere il pescato del mare è questa una vostra meta sicura. La cantina ha circa trecento etichette, voi muovetevi verso gli splendidi vini dei Campi Flegrei per sparagnare e cumparire: qualità a prezzi accettabili. Falanghina e Piedirosso sono ideali per questa cucina leggera e salutare.
Spenderete tra i 50 e i 60, ma se beccate le aragostine di Procida meglio non fare storie sul prezzo:-)


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