Puglianello, Benevento. Ristorante Il Foro dei Baroni di Raffaele D’Addio: Low Cost gourmet di qualità

Piazza Chiesa, 6
Tel. 0824.946033
www.ilforodeibaroni.it

Aperto sempre
Chiuso lunedì
Ferie mai
Menu degustazione 5 portate 25 euro
Menu bambini 4 portate 13 euro
Alla carta da 25 a 30 euro senza vino

di Tommaso Esposito

Sì. E’ proprio così.
Veramente Raffaele D’Addio è venuto incontro ai tempi difficili.



Menu di qualità a prezzi contenuti.
Per le tasche di tutti.
Grande entusiasmo.
Il low cost premia.
Gli ospiti aumentano a vista.
A pranzo e a cena.
Serate da pienone anche in questo scorcio d’estate.

Il bello è che la cucina del Foro non è affatto cambiata.
Anzi.
E’ ben salda.
Questa è terra di grandi materie prime, di oli e di vini pregiati.
Ottime premesse.
Poi c’è la mano del cuoco.
Cosicché tutto quadra.
Scommettiamo?
C’è la birra ispirata dal Foro.

Karmina, prodotta ad Alvignano.
Gemella di Karma.
Introduce Terramia, l’antipasto.


Un elogio al territorio.
Ci sono i pomodorini di collina in tempura, il cannolo di melanzana, il cipollotto sotto cenere e un croccante al blù di bufala.
Non mancano le stimmate di Raffaele: l’aglio in camicia, dolce come una castagna, le essenze aromatiche e i petali dei fiori.
Tutto da mangiare con le profumate emulsioni di basilico o pomodoro con l’extravergine sannita.
Buono e ancora tutto da scoprire questo formaggio erborinato da latte bufalino. Compete con lo Zola.

Saporiti i pani caldi, fragranti, conditi di pancetta.

Il cuoco ama le paste fatte da lui.
Da queste parti è d’uso.

Come la tradizione vuole: spaghetti aglio, olio e peperoncino. Il primo.
Una rilettura. Una proposta che sfida la banalità.

Ci riesce.
Complici sono la salsa all’aglio,  i pomodorini confit e le gocce di marmellata d’ Ortice, quest’oliva piccantina, ruvida eppure raffinata.
Poi si gioca spadellando.
E vien fuori il senso dell’agrodolce, l’esplosione tardiva del piccante e l’intingolo vellutato.
Bel piatto.
C’è un assaggio di calamarata con crema di baccalà, maionese fredda di zucchina e croccante di pane all’origano.

Il pesce che vola fin quassù.
In carta c’è sempre il merlucio del Nord.
Qui ci si diverte sui contrasti.
Anche di colore con i petali lilla di ibiscus.
Con il secondo mi dedico alle cure della spalla di maialino cotto a bassa temperatura con mostarda di mela annurca e insalatina all’agro.

Il cameriere e porgitore dei vini ha pudore, ma celia, nel dirmi il nome porchiacchella dell’erbetta all’agro.
Allusivo e licenzioso diminutivo.
Ma fa caldo, Vincenzo!
Buona la mostarda e naturalmente di pregio la carne.
Ottima la cottura
Ah, i vini suggeriti al bicchiere e presi da un’agile cantina tutta territorio.
Accessibile per i prezzi. Giovanile per le birre artigianali numerose.


Tempo dopo Tempo, Bianco Beneventano IGT 2010, blend di Grieco e Cerreto, di Podere Veneri Vecchio. Da scoprire gustandolo.


Orazio, Rosso Benevevanto IGT 2009, di Fontana Vecchia. Blend di Aglianico e Cabernet Sauvignon.
Adatto alla carne.
Si chiude con il croccante di fondente, salsa agli agrumi e vaniglia.

C’è dentro un’equilibrata crème brûlée alla vaniglia.
Lungo e buono il cioccolato al palato.
Ottima cena.

Davvero un grande Low Cost.

Qui la recensione del “vecchio” Foro dei Baroni


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