La vera ricetta abruzzese del tradizionale Timballo Teramano di scripelle

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La ricetta abruzzese Timballo teramano

Timballo Teramano

di Leo Nodari

La gastronomia è un’avventura tra le tecniche e le arti culinarie, una simbiosi tra il cibo e il suo contesto sociale, filosofico e biologico. La gastronomia è un viaggio che “GASTROSOFIA” la RUBRICA DELL’ACCADEMIA DELLA CUCINA TERAMANA vuole raccontare attraverso i piatti tipici di ogni regione d’Italia. La gastronomia è un cammino, tra spezie e odori, che oggi propone il piatto teramano per eccellenza “ Il Timballo.
Il timballo, dallo spagnolo atabal, in origine era uno strumento a percussione che, per via della sua forma conica, è stato paragonato agli stampi usati per cucinare. Successivamente ha raggiunto la sua massima forma d’arte espressiva per descrivere una preparazione gastronomica che viene cotta nell’omonima forma. Il timballo è così un prodotto unico di ogni regione che si differenzia per cultura e luogo, per materie prime utilizzate nonché per i differenti metodi di preparazione artigianali.
Dunque Inchinatevi chef, cuochi, finti cuochi, signore appassionate, non appassionate che si giocano la carta della leccornia per dare piacere al maritino, e inchinatevi soprattutto voi che non siete di Teramo e non sapete cos’è il vero timballo. Inchinatevi voi peccatori che per timballo intendete la lasagna (vengono usati strati di sfoglia all’uovo). E anche voi pagani che il timballo lo fate “in bianco. Chiedete perdono voi che usate la panna o i funghi. Imperdonabili sono invece i giuda traditori che il timballo lo fanno si nghe’ le scripprell’ ma (poverini) “vegetariano”. Non ci sarà salvezza invece per chi lo propone “’mbuss”.
Oggi vi presento il re, il piatto sacro, il must della cucina abruzzese, l’indiscusso, in numerouno, uno dei tre fattori immancabili per un natale teramano: IL TIMBALLO.
Ovviamente il timballo è di scrippelle. Se non è di scrippelle NON E’ . E su questo mettiamo un punto. Il timballo è il piatto principe dei giorni di festa a Teramo. Immancabile a Natale, e a Capodanno. Le “scrippelle”, il sugo, le “pallottine”, spinaci, uova, dadini di formaggio o mozzarella, carciofi e tutto quello che ogni donna di casa ha ereditato da madre e nonna, sono gli ingredienti. Il segreto del timballo è dato dalle scrippelle, sottilissime.
Ogni teramano ha una sua variante di ricetta. Il timballo teramano, ad esempio, vede tra gli strati le classiche “pallottine” . Altri mettono carne sfilacciata o carne macinata.

La ricetta abruzzese Timballo teramano

Timballo Teramano

Di Luciano Pignataro

Ingredienti per 4 persone

Preparazione

Per prima cosa, preparare le scrippelle
Amalgamare uova e farina, diluendole con mezzo bicchiere d’acqua per ogni uovo.
Ungere leggermente con olio una padella e versando un poco alla volta l’impasto, così da ottenere delle frittatine molto sottili, e lasciar rapprendere a fuoco basso.

Disporre le scrippelle su una teglia in modo che ne sia foderata e ne fuoriescano le estremità.
Formare uno strato del pasticcio costituito dal sugo, dai carciofi, dalla scamorza tagliata a dadini, da qualche fiocco di burro, dai pezzetti di uova sode e da una manciata di parmigiano.
Continuare così, con una serie di strati, sino ad esaurimento degli ingredienti.
Ripiegare i lembi delle scrippelle che sporgono dalla teglia e coprire il tutto con altre due scrippelle.
Mettere il pasticcio al forno caldo e a calore moderato per almeno 20 minuti


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