Ristorante Il Buco a Sorrento
Seconda Rampa Marina Piccola, 5 (Piazza S. Antonino)
Tel. 081 878 2354
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso: mercoledì
www.ilbucoristorante.it
Una cucina solida, abituata a servire il cliente con classe ma senza i riti ingessati tipici di molti stellati. Peppe Aversa è uomo di mondo, lo ha girato in nave e adesso è contento come una Pasqua perchè in cucina c’è il figlio Roberto. Grande proposta di prodotti, classici napoletani e sorrentini sempre pronti ad ogni richiesta, cantina immensa, locale aggiornato poco prima dell’era Covid che adesso conente anche piccole cerimonie. Lasciatevi guidare dalle chef dopo aver guardato la carta.
La cosa incredibile è la freschezza della proposta dopo tanti anni di militanza in prima linea: Beppe ha ancora tutto l’entusiasmo e la voglia di frae di quando ha iniziato questo mestiere e una piazza felice come Sorrento non può fare altro che consacrarlo re del food.
Cosa si mangia al Buco di Peppe Aversa a Sorrento
1 Marzo 2020
Era un buco, adesso è una caverna. Il ristorante di Peppe Aversa inizia la stagione alla grande dopo la breve pausa invernale aprendo due nuovi locali: una sala con cucina di appoggio assolutamente autonoma per piccoli eventi o anche per la spicciolata durante i pienoni estivi e una splendida cantina ben organizzata con tavolini dove viene servito, volendo, l’aperitivo prima di sedersi oppure consumare bottiglie importanti prese dalla immensa carta del ristorante con degli sfizi di supporto.
Lo stellato sorrentino si conferma insomma leader nell’accoglienza conservando lo stile che lo ha fatto conoscere e amare da tutti: una cucina di mare e di materia prima fresca e di grande valore, proposte semplici che la esaltano nel miglior modo possibile, voglia di appagare e non di stupire il cliente con una cucina mediterranea moderna ormai divenuta classica che mantiene le sue ragioni di essere nel gusto, nella salubrità e nello stile ecocompatibile.
Una posto dove si sta benissimo, con un servizio che gira alla perfezione, che si iscrive nella grande tradizione della ristorazione sorrentina con un occhio alle tendenze e alle novità della gastronomia nazionale e internazionale.
Tutti pronti ad affronatre una stagione che, dopo quattro anni di sold out, si annuncia difficile e nella quale emergerà chi ha dalla sua l’esperienza e la qualità della proposta.
Ale!
I dolci di Peppe Aversa
REPORT DL 23 GIUGNO 2018
Il Buco a Sorrento, per dirla alla Beppe Palmieri, basso profilo e altissime prestazioni. Da 20 anni venire qui significa andare al cuore dello stile della nuova cucina napoletana fatta di mare, orto e qualche buona carne ben tracciata. Peppe Aversa è un mago, vecchio navigatore, poi anni al Fauno ti aiutano a scannerizzare chiunque in pochi minuti. Tutti si alzano felici e contenti, gli stranieri non sono polli da spennare, ma clienti da coltivare, che tornano appena possono. La materia prima è sensazionale perchè Peppe ancora non si è stancato di fare la spesa al mercato. Ne parliamo poco, in realtà, ma sbagliamo perché questi posti sono lo scheletro della cucina italiana autentica. Quella che guarda al futuro, al benessere di chi si siede a tavola, ma che non dimentica le origini. Certo ha un limite: non è per fighetti frequentatori di ristoranti vuoti portavocizzati
Scheda del 5 maggio 2017
E’ un po’ meno … buco il Buco di Peppe Aversa. Siamo ritornati e abbiamo trovato una sala completamente messa a nuovo, l’arco in pietra sempre protagonista, ma con accenni di colore più decisi, a partire dalle poltroncine all’ingresso che invitano al relax completo.
L’esterno sempre molto curato, con piante rigogliose e tavoli ai quali fanno da sfondo maioliche dai disegni antichi.
Una rosa bianca su ogni tavolo, anche nella nuova saletta superiore, dove gigantografie di foto d’autore si alternano ad elementi di arredo della tradizione napoletana, con tessuti che ricordano la fioritura che esplode sulla costa in primavera.
Ma, soprattutto, Peppe è sempre in ottima forma, non conosce battute di arresto, proprio come la sua cucina. Una testa che ha sempre macinato idee e progetti, ormai sono vent’anni per il suo Buco e 14 di stella Michelin. E ogni volta cercando di fare sistema, a Sorrento così come nel resto della costiera, con un pensiero rivolto al futuro di quelli che chiama ‘ragazzi’, cioè gli chef più giovani ma anche, più in generale, gli operatori della ristorazione.
Occhi sempre aperti su quello che accade nell’alta cucina e orecchi sempre attenti ai gusti della clientela, dai professionisti napoletani ai turisti da tutto il mondo. Senza mai dimenticare le proprie origini, gli insegnamenti del padre, le suggestioni della cucina di quando era bambino, ma anche il mercato dove va a fare la spesa.
Un menu che tra degustazioni e scelta alla carta si muove con piedi ben ancorati a ciò che offre la regione, a partire dal mare. E una carta ampia e profonda (siamo alle 1000 etichette), che permette di esaudire desideri e curiosità negli abbinamenti – grazie anche ad una mescita intelligente.
Benvenuto che strizza l’occhio all’antica pasta non pasta di una volta, lo ‘ndundero’, lo gnocco di patate e ricotta conosciuto soprattutto sul versante amalfitano della costiera.
Pani, crackers e grissini profumano di buono, e non c’è niente di meglio per degustare l’olio extravergine della zona, in attesa degli antipasti.
Sapiente selezione di crudi, non banale, accompagnata da insalatina mista e agrumata, per cominciare.
Delizioso lo scampo al vapore con calamaro grigliato, serviti con una selezione di legumi dal sapore intenso: fagioli di Controne, e crema di piselli freschi, con fagiolini croccantissimi.
Non delude il risotto, per cottura ed abbinamento, con pesce spatola, un’idea di limone della costa, e – soprattutto – un cuore a sorpresa: crema di carciofi arrostiti. Piatto di grande suggestione per chi percorreva da ragazzo le strade interne della provincia e ne rammenta il profumo. Davvero lo street food povero di una volta, straordinariamente recuperato dall’alta cucina.
Squisite le linguine (qui ‘lingua di passera’) con scorfano al limone, salsa di bottarga e pomodoro secco. Di grande sapidità, cattura infatti con pochi ingredienti il sale del mare e della terra delle Sirene, diventato non a caso uno dei cavalli di battaglia della cucina che Peppe non ha il coraggio di togliere dalla carta.
Vale senza dubbio un assaggio anche la particolare ‘pasta mischiata’ di Gragnano con il cavolfiore, cotta in brodo affumicato con frutti di mare e l’aglio a far capolino. Ancora un bel gioco mare terra perfettamente riuscito.
Strizza invece l’occhio al gusto internazionale il baccalà con crosta di patate viola, lime e nocciole, tenero e delicato, privato com’è della sapidità un po’ aggressiva tipica della cucina partenopea, soprattutto vesuviana.
Si chiude con dessert all’altezza e una piccola pasticceria molto curata. Conto sui 90 euro.
Una cucina solida, con una regia autorevole, che sa però ancora divertirsi. Proprio come nel rinnovo della sala e degli arredi, una mente sempre pronta a mettersi in discussione e cambiare con, allo stesso tempo, una visione sempre collettiva, mai solipsistica.
Ristorante Il Buco a Sorrento
Seconda Rampa Marina Piccola, 5 (Piazza S. Antonino)
Tel. 081 878 2354
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso: mercoledì
www.ilbucoristorante.it
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