Relais Blu a Termini di Massa Lubrense, c’è Fumiko Sakai !

Relais Blu a Massa Lubrense
Via Roncato, 60
Tel. +39 081 878 9552
Aperto tutti i giorni a pranzo e a cena.
Chiuso da novembre a marzo
www.relaisblu.com

Relais Blu, Fumiko Sakai

Cosa succede quando la creatività, la gioia e i prodotti italiani incontrano il rigore giapponese? Di tutto di più! Fumiko Sakai, in Italia dal 2000, è sicuramente la più italiana dei cuochi nipponici venuti da noi, stando al Sud ha imparato a comunicare con i gesti, all’italiana appunto, la scuola di Gennaro Esposito che punta dritta al gusto dei prodotti senza troppe pippe mentali si sente tutta e al Relais Blu approda una cucina pimpante, scoppiettante, divertita e sapiente.

Di Relais Blu si è scritto e fotografato tutto il possibile. La struttura di Antonino Acampora è sempre sospesa fra la bellezza della Penisola, a due bracciate da Capri, e il Cielo. Venire qua e godersi il tramonto del sole che si tuffa fra Ischia e Procida è una delle cose da fare almeno una volta nella vita. I cuochi che si sono succeduti al Relais Blu hanno sempre messo bene in evidenza la materia prima con estrema semplicità, quello che si cerca quando si viene qui: la essenzialità del gusto di fronte alla essenzialità di una bellezza sconfinata, oltre ogni possibile immaginazione perchè il paesaggio è pregno di storia, di navi saracene, viaggiatori del Grand Tour, navigatori e bon vivant, pastori e pervertiti come Norman Douglas, yacht russi e americani, cianciole di pescatori di totani, monache di clausura e debosciati romantici. Un posto in cui l’umanità si disvella nelle sue debolezze e nelle sue virtù senza vie di mezzo, senza contegno nel bene come nel male.

Siamo davvero convinti che Fumiko fosse la scelta giusta per questo posto. La cuoca conosce bene la Penisola e i suoi prodotti, non si deve alfabetizzare, conosce l’amore per le acidità del pomodoro e del limone di chi vive da queste parti, sa cosa vogliono i clienti quando arrivano qui, e tocca ad una giapponese regalare l’idea dell’Italia in Italia, puntando dritta sul gusto, l’estrazione di sapore dalla materia prima semplice, uno dei migliori carciofi di sempre, tanto per dire, senza avere paura di mostrarsi pudicamente elementare, come nel caso della pasta secca, con il sugo di  zuppa di scoglio di chiara scuola Torre del Saracino. Ma anche un carpaccio di waygu filologicamente giapponese che ci fa capire quanto paesi così lontani siano vicini nel gusto.

Il servizio di sala è appassionato, competente, non ingessato. Anche in questo Antonino Acampora è sempre stato bravissimo nel selezionare i collaboratori. Attenti ai dettagli, il cliente sempre a proprio agio e rilassato.
Fumiko è stata brava nel puntare alla continuità, per esempio nella scuola di panificazione che questo ristorante ha sempre avuto come marcia in più, una delizia con il burro salato locale o l’olio extravergine di propria produzione. Quanto valgono queste cose?

L’unico momento di stallo è, comune ormai a tutti i ristoranti stellati, quello degli amuse bouche che io abolirei del tutto a tavola. Non sono riuscito mai a capire come si sia affermata questa moda da Nord a Sud che sostanzialmente non offre nulla di nuovo e che ritarda i tempi. Ma su questo tema torneremo con un post a parte perchè il discorso è da approfondire.
Fumiko se ne esce con cinque bocconi sfiziosi, ma il bello viene dopo, con antipasti, primi e un agnello da incorniciare, comprese le interiora servite a mo’ di tartina su piccoli bun.

CONCLUSIONE

Menu degustazione o scelte alla carta permettono ogni percorso possibile e immaginabile, compreso quello vegetariano. L’esperienza complessiva al Relais Blu è una delle più appaganti che si possano fare in Italia in questo momento per la capacità di coniugare natura, ospitalità e cucina che si fondono in una esperienza unica, quella che gli antichi filosofi greci chiamavano atarassia, ossia sospensione di ogni  tormento dalla vita quotidiana, uno stato di benessere globale che non ha neanche i patemi d’animo procurati dalla felicità, un gradino sopra la felicità, appunto.
In questa realtà Fumiko potrà solo divertirsi seguendo la stagionalità, giocando a rimpiattino fra i suoi ricordi giapponesi e la cultura del cibo mediterraneo che ha avuto la fortuna di frequentase e conoscere per quasi un quarto di secolo.
Divertimento e gusto assicurati.
Menu da 95 a 150 euro.

 

 

Scheda della nostra vista al Relais  Blu del 27 agosto 2021

Relais Blu 
Via Roncato, 60
Tel. +39 081 878 9552
Aperto tutti i giorni a pranzo e a cena.
Chiuso da novembre a marzo
www.relaisblu.com
Conto sui 100 euro

Voglia di stare semplicemente insieme con cari amici, di tornare su questo trampolino di lancio verso Capri e verso il Paradiso, nella Terra di Norman Douglas e di provare la nuova cucina di Alberto Annarumma che qui ha confermato la stella.
Abbiamo trovato una cucina solida e molto convincente, assolutamente appagante sia perchè il menu è arricchito dai grandi classici come si dovrbebe fare in tutti i ristoranti della Penisola Sorrentina, sia per alcuni spunti interessanti, come un piccolo studio sull’acqua di pomodoro in cui si è rusciti a concentrare il sapore dell’insalata di pomodoro in linea con quanto sta avvenendo un po’ in tutta Europa. Stratosferico poi un grande classico, il piatto dell’agnello laticauda presentato in vari modi, ciascuno dei quali è un piatto a se stante che denota ottima mano.
Meno convincente il risotto, non tanto per la cottura, ma per l’eccesso di ingredienti il cui contrasto dolce e amaro non è riuscito a dare una direzione precisa al piatto.
Assolutamente imperdibili, e giustamente consigliati, il calamaro in inchiostro rosso e il gran crudo di mare.
Insomma, una cucina solida, concreta, neoclassica, che non disdegna prodotti esteri ma che ci fa ben capire dove siamo e con quale tradizione ci misuriamo. Si vede insomma, l’esperienza maturata dallo chef.
Sala semplicemente perfetta, coordinata da Giovanni Celentano che noi seguiamo dai tempi del Savoy Beach e qui alla sua terza stagione, compenente e appassionato il servizio del vino di FRancesco Libertato con una carta che gioca tra vecchi miti ma anche buoni aggiornamenti regionali come il Mavros di Cenatiempo, un grande rosso Mediterraneo da agricoltura biodinamica ischitana.
I prezzi sono più che abbordabili, come i ricarichi dei vini: due menu degustazione a 75 e a 85 euro più 40 se si sceglie l’abbinamento ai vini. Alla carta difficilmente si superano i 90-100 euro per un pranzo completo.
Un presidio Imperdibile in Penisola, con idee chiare, una esperienza iniziata nel 2006. In tutti questi anni Antonino Acampora è riuscito a costruire uno stile di accoglienza di alto profilo, easy ma elegante, preciso ma non soffocante, in cui la luminosità del luogo la fa da padrona a cui si voglia rifugiare dagli affanni quotidiani.
Un rifugio dell’anima di fronte a Capri sorvegliati dal Vesuvio. Che volete di più dalla vita?
Sotto i precedenti due report

Cosa si mangia a Relais Blu: il menu

 

Report del 28 luglio 2019

Torniamo dopo due anni a Relais Blu e vi diamo subito gli aggiornamenti: il mitico aperitivo con vista sul sole al tramonto che si tuffa nel mare ha due possibilità di essere vissuto. Se non siete clienti sulla nuova bellissima terrazza allestita quest’anno, se invece lo siete o avete prenotato al ristorante nel luogo classico, affianco al gourmet. Altra novità, la nascita del bistrot dove viene trasferita la cucina tradizionale napoletana di mare in un spazo nuovo, l’ampia terrazza a sinistra subito dopo l’ingresso.
Per il resto abbiamo ben poco da aggiungere se non che la cucina stellata di Roberto Allocca è nel pieno della sua maturità, ha raggiunto quel nadir dove l’equilibrio tra la voglia di emergere e la soddisfazione quotidiana del cliente è stato raggiunto ed è qualcosa di davvero indispensabile venire qui se siete in vacanza in Penisola Sorrentina. Il menu ha la cornice di un ottimo servizio di sala, un’ampia carta dei vini sempre più profonda e dobbiamo anche dire con ricarichi ragionati in cui primeggiano lo Champagne e tanti buoni bianchi campani.
Insomma un posto che merita almeno una doppietta, quella gourmet e la visita al bistrot.
Alè! Ora godetevi le immagini.

Relais Blu Roberto Allocca


Report del 14 maggio 2017

Una vista da sogno. Una delle terrazze mozzafiato della costiera sorrentina in un hotel letteralmente incastonato in una natura forte, prepotente, a tratti ancora selvaggia.
Qui al Ristorante del Relais Blu, da quattro anni, Roberto Allocca lavora ad una cucina solare e vivace, aperta – proprio come la residenza che lo ospita – ad un mare pescoso ma, allo stesso tempo, ad una tradizione terragna che appartiene alle sue origini ma anche alla scuola di riferimento, quella di Paolo Barrale.

Gli aperitivi in terrazza, all’insegna di levità, freschezza ma anche solida tecnica, sono una doppia goduria, tra sapori e profumi mediterranei e lo splendido affaccio sul mare.

Anche il tavolo panoramico, in sala, contribuisce a tenere viva la sensazione di trovarsi qualche chilometro più vicini al Paradiso, rispetto al resto dell’umanità.

Pace, silenzio e un’atmosfera quasi ovattata in un ambiente elegante, con il tovagliato in lino bianco ed elementi d’arredo essenziali. Un servizio professionale, giovane e aggiornato, come ci si aspetta. E che denota sin da subito una proficua sintonia con la cucina.

Tra gli antipasti, squisita la millefoglie di anguilla, bella tanto la tecnica che la presentazione, servita su un pesto di rucola e pistacchi; con il pesce ingentilito ma anche rinvigorito dalla marmellata di limoni di Massa Lubrense e rinfrescato dalla menta dell’orto.

Un richiamo gradito alla cucina giornaliera del Sud, con il crudo e cotto di vitellone alla pizzaiola, ricetta del calendario di casa, qui accompagnata da melanzane arrostite e burrata.

Tra i nuovi primi piatti di Allocca, classico e dunque confortevole il primo piatto con gli gnocchi di patate, sodi al punto giusto, pronti ad accogliere il robusto stufato di anatra con i carciofi dalla doppia consistenza.

Efficacemente riuscita la pasta di Gragnano (mischiato potente del Pastificio dei Campi) con cavolfiore, scorfano marinato, e bottarga.

Tra i piatti di carne, un delicato petto d’anatra laccato al miele di arancia, servito con diverse consistenze di topinambur.

Ricco ma sempre rispettoso del pesce, cotto con la giusta punta di ‘rosa’ nelle carni, il piatto con la triglia, altra novità del menu 2017. I filetti sono dunque leggermente scottati, accompagnati con dei paccheri di patate farciti con provola e cime di rapa saltate con olio, aglio e peperoncino.

Una fresca insalatina di ciliegie prepara al dessert. Il fine pasto è orientato alla stagionalità, alla freschezza della frutta ma anche alla rotondità del cioccolato, in tutte le versioni possibili. Non manca il colpo da maestro della pasticceria classica, con il soufflè al limone.

La cucina di Roberto Allocca si conferma solida, sicura ma non seduta. Qui si studia e si sperimenta anche a stagione chiusa, sempre con la testa che guarda avanti e il cuore che, di volta in volta, recupera pezzi di memoria, omaggiando sempre con grande garbo e rispetto la tradizione a cui appartiene, partendo da suggestioni che vengono spesso dalla cucina di casa.
Bonus non trascurabile, infine, l’orto con i limoni dell’azienda che fanno la loro parte, in una visione complessiva di grande modernità e aggiornamento. Visione, questo è davvero importante, che parte da una proprietà giovane e illuminata che ha investito – e continua a farlo – con coraggio e convinzione in questo progetto.

Relais Blu Roberto Allocca


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