Roma, Bocca di Dama: la cultura dolciaria tra storia e modernità

Pubblicato in: Le stanze del gusto, Pasticcerie e Gelaterie

Bocca Di Dama ha chiuso la bottega di San Lorenzo, mentre continua la sua attività come laboratorio di food, organizzazione eventi e corsi di cucina oltre che, naturalmente, di pasticceria e gelateria, nel suo laboratorio di via Lima. Mentre la Bottega aperta al pubblico è oggi solo quella di Arenula:

Bottega Bocca di Dama
Via Arenula 17, 18 – 00186 Roma
tel +39 06 68803136
www. boccadidama.it

Lasciamo qui di seguito la nostra prima recensione del 2012 come archivio.

 

di Virginia Di Falco

Una vecchia officina nel quartiere San Lorenzo trasformata in un laboratorio di arte dolciaria. L’idea, dall’ancoraggio ad un quaderno di ricette di famiglia. Donne nel progetto e nella gestione. Mani femminili nella ristrutturazione, nell’arredo, negli impasti e nelle creme.

Siamo a San Lorenzo. Una grande porta d’epoca con le vetrate che dai tavoli e tavolini della sala grande permettono di sbirciare lo spettacolo goloso più antico del mondo. Mani, mani e ancora mani di donne infarinate, ad addomesticare chili di uova e zucchero, ad infornare teglie, a spennellare brioches, a recuperare la marmellata avanzata dai vasetti.

Un grande banco con la pasticceria del giorno, i grandi classici di quella italiana e di scuola francese, cassate, tortine alla frutta, capresi, crostate, torte al cioccolato, frolle alla crema. E la torta Bocca di Dama, con le mandorle, all’origine di questa avventura. E poi decine e decine di tipi di biscotti, tarallini dolci, bastoncini, cialdine in sacchetti ben confezionati o nei grandi barattoloni d’antan, venduti a peso.
Danno grande soddisfazione, a colazione, i bocconotti con crema pasticcera e visciole, così come le crostatine.

Ma il pezzo da prima colazione che ho trovato delizioso – da intendersi come variante  del croissant – è il cornetto con pasta brioche. Provato appena sfornato. Fatto senza burro (se non tra una sfoglia e l’altra mentre si compone) con olio di riso e farcito con una crema davvero notevole. Pasta soffice, lieve e profumata. Detto in sintesi: l’euro e venti centesimi meglio spesi delle mie ultime cento colazioni.

Qui gli ingredienti sono tutti selezionati, la margarina è bandita e la produzione è completamente artigianale.
Un posto dove comprare (non solo i dolci della casa, ma anche confetture, marmellate, miscele di tè e caffè, bibite particolari) ma anche dove concedersi il lusso di una pausa senza tempo. Accanto al banco, il tavolo del self service con tè, latte e caffè. E poi tavolini, angoli con poltroncine,  riviste, giornali, giochi di società.

E anche il brunch domenicale, nato come occasione saltuaria, è diventato un appuntamento fisso. E infatti anche il versante salato è molto curato, con un’attenzione ai classici della cucina italiana resi più leggeri e divertenti da un pizzico di innovazione: c’è la focaccia pugliese servita con prosciutto e miele; i fazzoletti di pasta matta al vino con marmellata di cipolle, mandorle, alici e olive; ci sono i lievitati salati farciti, gli sformati di verdure; i cestini di pasta brisè con mousse e creme varie e così via.

Se poi mangiando mangiando vi viene voglia di imparare a mettere le mani in pasta, Bocca di Dama organizza anche corsi e laboratori a tema. Io vi prometto che vengo ad assaggiare.

Bocca di Dama
www.boccadidama.it


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