Salerno, Ristorante Cotto & Crudo

Piazza Flavio Gioia 8
Aperti a pranzo e a cena
Chiuso: lunedi
089.5648167
www.cottoecrudosalerno.com
info@cottoecrudosalerno.com

Siamo praticamente sotto casa mia! Cioé nella suggestiva e frequentatissima piazzetta Flavio Gioia, conosciuta anche come la Rotonda, per decenni sede del mercato di frutta e verdura e poi diventata il salotto modaiolo dei salernitani. A dire il vero qui la spesa la fanno ancora in molti, nella bottega di alimentari e gastronomia della famiglia Sorrentino (qui da quarant’anni), dalla pescheria O’ Tarallaro all’angolo, da Carlo per le verdure, dal macellaio vicino. Mentre in molti di quelli che erano magazzini e depositi oggi ci sono wine bar e ristorantini. Tutti ristrutturati e arredati con gusto.


Alla Rotonda si viene per l’aperitivo col sole, anche d’inverno; per lasciare i bambini liberi di scorazzare nel pomeriggio; per birra e chiacchiere nelle notti d’estate.

A pranzo e a cena si sceglie tra la pizza napoletana per tutta la famiglia (il Trianon è stato il primo ad arrivare, quasi vent’anni fa, prima la pizza a pranzo non esisteva in città), la cucina costiera di pesce alla Trattoria del Padreterno, i piatti tradizionali, come la genovese, dell’osteria di Lino d’Antonio, e, da un paio di anni, anche per la cucina marinara semplice ma aggiornata di Cotto e Crudo.

Piero D’Elia e Alfonso Savastano, amici fratelli come amano definirsi, lavorano in prima persona – partendo dalla ricerca del pesce migliore e dei prodotti tipici della regione – alla loro idea di cucina di mare di qualità. Non è sempre facile, la concorrenza di paninari e surgelati nei locali della movida cittadina è sempre in agguato, ma loro non si arrendono. Il ristorantino, che gioca sul binomio cotto crudo e, nell’arredo, sul contrasto nero bianco, ha una piccola sala messa su in maniera semplice, molto moderna.

Bianco e tufo alle pareti, mise en place minimale ed elegante. Tra dentro e fuori una quarantina di coperti. Il menu, recitato a voce, cambia di giorno in giorno – a volta anche di ora in ora: dipende dal pescato.

In sala Piero e Alfonso, servizio informale ma molto presente: Piero getta un’occhiata di più in cucina, Alfonso suggerisce i vini. Ai fornelli Gabriele Erra, mano delicata e attenta a non alterare la freschezza del pesce; nessun volo pindarico ma cotture rispettose, ricette semplici, prodotti del territorio.

A pranzo abbiamo provato un tris di antipasti caldi, più che soddisfacente: gamberi appena scottati su crema di zucchine; una zuppetta di fagioli di Controne, vongole veraci e cannolicchi; e una parmigianina di triglie.

Tra i primi, si può scegliere tra i classici spaghetti con vongole, nella versione bianca o rosè – sempre molto richiesti – e linguine con scampi, paccheri con cannolicchi e risotto ai gamberi.

Per il secondo piatto tutto il pescato giornaliero viene poi proposto alla griglia o al forno.

I dessert sono di propria produzione, come la crostatina con crema e frutta fresca o il cannolo scomposto con crema e amarene.

Per il vino, diverse etichette di territorio con qualche interessante escursione fuori regione e possibilità di mescita al bicchiere. Conto sui 45 euro.


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