San Giovanni in Fiore, Hotel Biafora e la moderna cucina della Sila

Antonio Biafora

Località Garga, 9
San Giovanni in Fiore
Tel.0984.970078
Sempre aperto
www.hotelbiafora.it

Pinuccio e Gaetano Alia hanno fatto la storia della ristorazione del Sud. Per una sorta di nemesi storica, la formula dei due fratelli al lavoro è il motore del rinascimento calabrese: ci sono Riccardo e Francesco Sculli a Marina di Gioiosa Ionica, le sorelle Susy e Caterina Ceraudo da Dattilo. E qui i giovanissimi Antonio Biafora, scuola Alma, e Luca in sala. Binomio perfetto.

I genitori hanno costruito questa realtà in Sila, proprio lungo la strada tra Cosenza e Crotone con enormi sacrifici e la nuova generazione ha intenzione di alzare l’asticella investenfo in qualità, tecnica e strutture. Gli allori del passato sono finiti e bisogna rimboccarsi le maniche.

Ci sono piaciuti questi due ragazzi, tanta attenzione alla sala da parte di Luca, destinato a diventare un grande professionista: lo abbiamo spiato mentre segue i clienti, li incrocia, li accoglie e li accompagna. E voi di sala, che aspettate ad adottarlo?

Attenzione al pane, bella la carta dei vini, birra artigianale prodotta in proprio, acqua della Sila (ma che vuoi di più dalla vita) imbottigliata e portata a tavola manco stessimo al Relais di Copenhagen. Modernità, attenzione alla compatibilità ambientale e alcune idee.

La zuppa di nonna Serafina fa parte dei piatti di sempre che gli antichi clienti vogliono trovare, qui è servita ironicamente in un barattolo. Sapore di materia prima, devo ripeterlo per l’ennesima volta che la Calabria è una miniera d’oro di sapore e di gusto?

Bene le paste, anche se bisogna osare un po’ di più sulla freschezza, sull’acidità. Carino il piatto che unisce terra e mare (il bello di questa regione è che in trenta minuti, quelli che non bastano a fare via Marina a Napoli) passi dall’ambiente africano della Jonio alla montagna vera della Sila o del Pollino.

Ricco ad esempio il crudo di carne, con i funghi di stagione.

Nessuna portata è scontata o banale. Tutte esprimono divertimento e gioia.

 

 

 

Ci ha colpito il predessert vegetale che ha lo scopo di ripulire il palato: non è dolce, ha tanto gioco di consistenza ed è davvero efficace. Non è il primo dei dolci come spesso succede, ma una vera e propria cataratta del Nilo che separa il salato dal dolce.

Dessert efficace e leggero.

Artdito il riso al cioccolato, perfetta la cottura: avrebbe l’approvazione di Igles Corelli e dei Costardi brothers.

Studiato e da appasionati il finale al cioccolato.
Insomma un posto destinato a crescere, soprattutto se Antonio e Luca continueranno a girare e a scambiare esperienze con i loro coetanei impegnati in cucina in Calabria.
Qualcosa di nuovo e di imprevisto sta accadendo, e noi a questo sono ci crediamo, perché siamo sempre stati sognatori e la realtà ci ha dato ragione.


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