La stroncatura tra Calabria e Campania

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Tra Calabria e Campania

Stroncatura secca calabrese con pomodorino giallo, crumble di pane e terra di olive nere. La stroncatura un piatto povero e umile che racchiude tutta la cultura del cibo del Sud, secondo la quale ogni alimento è sacro e non va mai sprecato. Ecco come un piatto della tradizione calabrese con un po’ di innovazione diviene gourmet.
La stroncatura, come la storia ci ha tramandato, ha origini Amalfitane ed è giunta sino a Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, per divenire un prodotto tipico di questa fantastica terra di scambi commerciali. Chi scopre questo prodotto potrebbe essere tratto in inganno scambiandolo facilmente con delle semplicissime linguine integrali un po’ più lunghe, ma in realtà vi sono delle differenze sostanziali, questa pasta secca veniva prodotta con scarti di crusche di molitura risultando alla vista molto scura, ed al gusto molto sapida e saporita. I nonni raccontano nei vari ricordi di infanzia che la farina veniva raccolta dal pavimento per poi produrre questa particolare tipologia di pasta secca, in alcune famiglie era usanza anche farla fresca a mano.

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Tra Calabria e Campania

Di Federica Gatto

Tempo di preparazione: 15 minuti
Tempo di cottura: 30 minuti

Ingredienti per 4 persone

Preparazione

Tostate la mollica di pane in un padella con un cucchiaio di olio evo e mettetela da parte.
In una padella far soffriggere l’aglio, le alici e il peperoncino per qualche minuto.
Cuocete la pasta per circa 10 minuti e, una volta scolata, saltarla in padella con il condimento per un minuto.
In un piatto da portata aggiungere due cucchiai di salsa di pomodorino giallo precedentemente ottenuto, adagiarvi il nodo di pasta precedentemente saltata in padella.
Aggiungete a guarnizione crumble di pane croccante, olive nere disidratate, un alice sott’ olio e qualche fogliolina di prezzemolo.

Tempo di preparazione: 20 minuti


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