Trattoria il Trifoglio a Pimonte

Il Trifoglio, Antonio Romano

di Nunzia Gargano

C’erano una volta tre ragazzi. Oggi sono cresciuti un po’, ma da qualche anno hanno deciso di lanciare una sfida al proprio territorio. Stiamo parlando di Lucia, Maria e Antonio Romano, animatori instancabili del ristorante “Il Trifoglio” in Pimonte, da venti anni in via Piano, l’arteria che collega alla Divina Costiera.

Da qualche hanno impresso una svolta all’attività di famiglia, sempre nel nome della tradizione, per cercare di diversificarsi in una zona dove l’offerta ristorativa è molto ampia, anche se molto spesso delude l’aspettativa degli appassionati di pietanze tipiche e innovative.

Così si sono imbattuti in Aniello Somma. La sua fama è nota per i Monti Lattari, in penisola sorrentina e non solo. Docente di Enogastronomia, si caratterizza per essere uno chef raffinato, capace ed entusiasta, nonostante più di vent’anni d’esperienza alle spalle, spesi nel nome dell’alta ristorazione.

Con i fratelli Romano condivide lo stesso paese e la missione di creare una ristorazione eccellente da proporre a tutti i costi al di là delle abitudini della clientela anche più annoiata.

Aniello rappresenta il braccio destro di Antonio, degno padrone di casa, addetto alla sala e di Lucia e Maria sempre impegnate in cucina, “allieve” impeccabili e attente nel registrare teoricamente e praticamente i segreti del “professore”. Insieme variano i menu, scelgono i migliori ingredienti da trasformare in cucina per offrire un’ampia scelta di piatti in grado di rimandare singolarmente un’emozione.

E una serata d’autunno può trasformarsi in un’avventura enogastronomica inimitabile. I “Romano’s” e il “professore” ne approfittano per dare un saggio di ciò che accade in cucina, un luogo inaccessibile per i non addetti in cui regnano igiene, ordine e pulizia.

Si parte così con la zuppetta di cannellini, verza e guanciale con spiedino di gamberetti e kataifi, seguita dalla trippa di baccalà, patate e porro.

Come antipasto una rivisitazione di prosciutto e bocconcino su mela annurca in ristretto di Aglianico e il cannoncino di pancetta di maialino con porcini e scamorza su caponata di zucca che merita veramente una segnalazione.

Si continua con un assaggio di tre tipi di pasta: il miscuglio potente con cavolfiori, gamberi rossi e colatura di alici; le fresine con ristretto di vongole, spaccatelle gialle e cremoso di broccoletti; i fusilli a mano con ragù di cinghiale, carciofi e frutta secca.

 

 

Davvero senza parole per primi piatti articolati, strutturati e ben presentati. Una menzione particolare per le fresine e i fusilli.

Raffinate la ricciola in tempura di birra con guazzetto di scarola e bufalina.

Degustazione finita? Assolutamente, no.

Dopo lo sgroppino alla mela verde e lime in cromatura di bosco, si passa alla guancia di maialino brasata con “micciato” (vino tipico pimontese) a bassa temperatura.

Non possono mancare i dolci: il tortino con mela annurca, uvetta e noci con salsa allo Strega; la mousse di marron glace dal cuore di armagnac e croccanti di stagione; la pera in due temperature.

 

Il tris di dolci ha rappresentato la degna conclusione di una cena ottima e abbondante, dove ci si alza da tavola accompagnati da un palato pulito e con la sensazione di poter mangiare ancora…

 

Il Trifoglio

via Piano, 3

Pimonte (Na)

Tel. 081.8792138

www.ristoranteiltrifoglio.it

 

Foto di Barbara Ruggiero


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