Tagliati 70 ceppi alla vigna di Bruno Vespa a Lizzano in provincia di Taranto. Un gesto di sfregio antico e rurale che colpisce la vigna acquistata dal giornalista quattro anni fa.
“Sono mafiosi locali ” ha dichiarato Bruno Vespa e certo non mi fermeranno. La vendemmia era già partita con il fiano e adesso si sta procedendo con il primitivo.
“Purtroppo – osserva l’enologo Riccardo Cotarella che segue l’azienda -in certe zone non si capisce che l’arrivo di una persona conosciuta aiuta e non oscura. Una psicologia difficile da superare, ma in Italia scontiamo anche questa mentalità”.
Purtroppo la cosa non riguarda solo le persone incolte. Noi stesso abbiamo avuti modo di notare che i personaggi famosi che hanno creato aziende di vino sono oggetto di continui attacchi che vengono condotti a prescindere. Proprio quello di cui non abbiamo bisogno.
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