Riccardo Cotarella: con Bruno Vespa faremo un grande primitivo a Manduria


Riccardo Cotarella

A Riccardo Cotarella piacciono le avventure. L’ultima è fare il vino per Bruno Vespa. Già, proprio così: il giornalista più cool delle dieci repubbliche ha finalmente deciso di passare dall’altra parte della barricata e di produrre vino e olio.

Vespa e la moglie Augusta Iannini hanno comprato per circa 600mila euro  il 31% della Masseria Cuturi a Manduria, in provincia di Taranto. Uno dei pochi siti in altezza della piana del primitivo. La coppia è in società con Meridiana Agri (7%) di Vincenzo Lanzone e Maria Chierico la Pavi di Lorenza Cracco e Maria Rita Savastano che ha il 62%.

 Amministratore unico della Masseria Cuturi è Salvatore Mero, che è anche titolare della società agraria che porta il suo nome, presidente dell’Azienda Racemi a Manduria e di Messapia. 

Masseria Cuturi

La Masseria Cuturi è presieduta da Camilla Rossi.

Comunque vada, un bel segnale per la Puglia e per il Sud: dopo decenni di industrie aperte con i contributi pubblici che hanno chiuso lasciando cattedrali nel deserto, c’è finalmente chi investe di proprio. Vespa non è il primo, sicuramente non sarà l’ultimo in agricoltura.

 

11 Commenti

  1. Luciano e a te questo sodalizio sembra una buona notizia incoraggiante e positiva per le sorti dei vini del Sud e della Puglia in particolare? Il noto consulente scelto dall’uomo di Porta a Porta ha già fatto capire in Salento come interpreti i vini pugliesi…

    1. Vedremo caro Franco
      Il nostro Bruno nazionale si è dichiarato estimatore dell’Es di Simona e Gianfranco. Può darsi che vogliano fare un vino di questo livello. Come giudicare prima?

      1. il “vostro” Bruno nazionale caro Luciano, non il mio, alla larga… Se poi il vino che prendono ipoteticamente a modello é quello che tu citi, non mi sembra che la notizia del sodalizio tra Vespa e Cotarella sia da salutare, come un po’ tu hai fatto, come una notizia di cui rallegrarsi…

  2. Perdonami Luciano, i decenni di industrie aperte e chiuse con soldi pubblici son passati da un pezzo, dai tempi della Cassa del Mezzogiorno, e di gente seria che investe in proprio soldi guadagnati onestamente te ne potrei riempire un elenco telefonico. Mi auguro davvero che, come già successo nei tempi tristissimi del Gambero, i nomi e soprattutto i cognomi e amicizie, per la stampa specializzata, non siano più importanti di quello che c’è in bottiglia. Non è il tuo caso, ma di “fenomeni” osannati dalla critica in Puglia nè ho visti passare tanti, senza rispetto alcuno per chi, in questa questa regione (uno x tutti Severino Garofano) aveva fatto e fa la storia dell’enologia e sono loro ad essere scomparsi. I “fenomeni” che facevano il Brunello morbido e fruttato con Merlot e Cabernet a discapito dei produttori SERI che però spesso e volentieri venivano umiliati dalla stampa sorda e cieca (e soprattutto con papille e penne addomesticate) non ce li siamo scordati. Mi sono un pò rotto le palle di essere colonizzato. Chi porta qualcosa di nuovo e mette al servizio competenze per innalzare l’immagine della Puglia è sempre ben accetto in queste terre ma non è più il tempo delle “lectio magistralis” sul Primitivo o sul Negroamaro. Fino ha dimostrato che ci sappiamo fare bene anche da noi e per noi la Puglia non è una moda del momento. Chiudo dicendo che con grandissimo sacrificio e senza avere due stipendi milionari in casa con 600mila euro io mi sono comprato solo la linea di imbottigliamento.

    1. Alt alt Beniamino. Non è da te mettere prima le negatività davanti e cerchiamo di ragionare scevri da pregiudizi.
      Il fatto: uno dei giornalisti più influenti d’Italia, piaccia o non piaccia (a me no sicuramente) sceglie la tua Puglia per fare vino. Per me è una cosa positiva che non vada nella solita Toscana o in altre regioni, neanche nel suo Abruzzo, è un ulteriore investimento in agricoltura in un momento diffcile.
      Se ha scelto la Puglia è proprio per il lavoro che è stato fatto in questi anni da voi produttori,
      Vespa non è uno inventato nel mondo del vino: lo ricordo benissimo nel 1998 quando venne alla presentazione della Guida Vini d’Italia come un qualsiasi appassionato (allora i tre Bicchieri erano cento!), assaggiò dacendo la fila, comprò la guida e se ne andò portandosela sotto il braccio.
      Poi aggiungo: le condizioni di monopolio informativo grazie a Dio sono finite da tempo, internet ha decisamente messo in un angolo certi atteggiamenti del passato che si rivelano addirittura controproducenti.
      Io da giornalista segnalo la notizia, ci faccio un commento perché ho la memoria lunga su decine di imprenditori del Nord venuti al Sud con la spesa pubblica e poi andati via, capofila la Fiat e mi piace se invece imprenditori del Nord investono al Sud in agricoltura con danaro proprio.
      Quanto al vino, prima bisogna provare e poi giudicare. La prima vendemmia di questa azienda sta per partire adesso. Riccardo oggi è passato un po’ fuori moda in certi ambienti, ma io non dimentico che soprattutto grazie a lui, e a Moio, si sono ripuliti i vini in Campania negli anni ’90 e sono nati capolavori non replicati come il Montevetrano. Ancora oggi in Campania è artefice dei bei bianchi di Villa Matilde.

      Insomma, relax dont do it:-)

      1. Cari amici, non ci resta che stare a guardare. Sapremo giudicare il lavoro che Cotarella e Vespa faranno e sapremo apprezzarlo o meno, a seconda dei casi.. Intanto il dato di fatto è che questo nuovo sodalizio esiste, Vespa come giornalista può piacere o non piacere ma poco ci interessa quando parliamo di vino. Se la Puglia ne avrà un vantaggio si vedrà e, in quel caso, ben venga Vespa o qualunque altro personaggio che crede nella potenzialità della mia bella Regione e ci mette faccia e soldi.

      2. Un momento, evidentemente la rilassatezza di fine estate non ci ha consentito di comprenderci reciprocamente al meglio.
        Premetto che non ho nulla contro Vespa, può essere più o meno simpatico e mi ha onorato pure di una buona recensione al Gravina su Class e tantomeno posso avercela con Cotarella persona, per bene e grande professionista a cui il vino italiano, soprattutto negli USA, deve tantissimo, che ho conosciuto e frequentato spesso grazie al comune amico Leonardo Locascio.
        Nulla contro di loro e benvenuti se riusciranno, in modo corretto, ad amplificare i riflettori sulla nostra amata regione.
        Io ce l’avevo con il tuo inciso finale, in chiusura di articolo dove non si è capito, o perlomeno io non ho capito, ce tu ti riferissi ad altri “imprenditori” non pugliesi che avevano operato con fondi pubblici. Il “finalmente” ed i “soldi propri” mi sembravano ingenerosi verso imprenditori locali che da decenni ormai investono di proprio e che, in passato, quando non c’era il web, come tu dici, utilizzavano il ” pensiero unico dominante” non solo per riempire la “Bibbia del Vino” di pagine e pagine di aziende premiate che facevano capo al medesimo indirizzo e numero telefonico ove non vi era neppure l’ombra di una cantina, ma che si permettevano il lusso di giustificare il posizionamento di signore aziende tra “le altre cantine” giustificandosi con la “mancanza di spazio”. In quel caso tu pensi che io ce l’avessi con l’imprenditore capace di ottenere tanto? Assolutamente no! Ce l’avevo e ce l’ho con il pennivendolo di turno che non solo consumava tanto scempio ma si permetteva pure, nelle sue schede, di dare degli asini a produttori con pedigree e dei fenomeni ai propri pupilli.
        In sintesi, stavolta ce l’avevo con il tuo commento finale e non con Cotarella o Vespa.
        Sperando di aver chiarito il mio pensiero ti abbraccio come sempre democristianamente ;-)

  3. Luciano prendo atto della tua valutazione, che non é rivalutazione, tu certe opinioni le hai sempre avute, dei vini fatti in Campania dall’enologo consulente di Vespa (io ricordo anche delle “fantastiche” Falanghina irpine al profumo di banana o dalle note di Traminer aromatico…). Speriamo di non assistere ad una tua rivalutazione anche del famigerato Patrimo…
    Complimenti a Beniamino per il suo intervento in merito a questa operazione molto retro e anni Novanta. Sono pronto a scommettere su chi sarà il padrino, ovviamente romano, che la benedirà…

  4. Approvo e condivido le considerazioni dei signori D’Agostino e Romano:ben vengano tutte quelle personalita’ che intendono lavorare con serieta’ e professionalita’ nella nostra regione! E da questo punto di vista Cotarella e’ conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.Non mi meraviglia neanche il modo astioso e fuori da ogni ragionevole polemica del sig. Ziliani. Sono convinto che a volte travasi eccessivi di bile possano far male alla salute e non fanno rendere conto di quanto ininfluenti e insignificanti si e’ per i consumatori e gli amanti del vino….

  5. Cari amici ,scusate se intervego con la mia discutibile opinione, trovo assulutamente normale che una persona con tanta grana iinvesti in agricoltura. Non è facile
    trovare una masseria che dalle foto mi sembra spendida , i terreni dovrebbero essere idonei per predurre un ottimo primitivo , il winemaker è collaudato
    insomma ci sono le premesse che sbocci una cantina che darà lustro alla nostra regione .Certo essendo innamorato della mia attività un pò d’ invidia la provo.
    Purtroppo è vero il detto popolare che il pane lo possidono i signori che non hanni i denti.

I commenti sono chiusi.