Ricetta tradizionale: Ziti al ragù di cinghiale

Pubblicato in: i primi

Di scena un cinghiale cilentano che ha rotto molto le scatole ai contadini, ma il procedimento è sempre lo stesso: il vero ragù deve “pippiare” almeno sei ore! Questo della ricetta è stato sul fuoco per otto ore, e il risultato lo vedete nella foto sotto. Buon ragù!

Ziti spezzati al ragù di cinghiale

Di Luciano Pignataro

Tempo di preparazione: 7 ore e 30 minuti
Tempo di cottura: 7 ore

Ingredienti per 4 persone

Preparazione

Far marinare i pezzi di carne di cinghiale per almeno un paio d’ore in un recipiente con acqua e aceto.
Scolarlo, asciugarlo e farlo rosolare in una padella con l’olio extravergine di oliva e la cipolla tritata finissima, per un’ora almeno.
E’ importante pria far rosolare le cipolle da sole per far cacciare l’acqua, poi aggiungere l’olio e infine lo strutto. Solo a questo punto si aggiunge la carne
Dopo un’ora aggiungete il concentrato di pomodoro
Versare tutto il contenuto di carne e condimento in una pentola piuttosto alta – preferibilmente di coccio – e aggiungere i pomodori pelati.
Con il fuoco a minimo e girando ogni tanto con il cucchaio di legno, lasciar andare (“pippiare”, come si dice a Napoli) per almeno sei ore — fino a quando non sarà diventato rosso scuro, quasi marrone.
Aggiustare di sale solo a fine cottura.
Spezzare gli ziti (o le candele) a mano, farli cuocere, scolarli e condire con molto sugo.
Bene anche i fusilli di pasta fresca


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