Alba Adriatica, ristorante Mediterraneo di Domenica Vagnarelli

Viale Mazzini 148
Tel. 0861 752000
www.ristorante-mediterraneo.com
info@ristorante-mediterraneo.com
Sempre aperto (in estate lunedì e martedì no a pranzo), chiuso domenica sera e lunedì.
Ferie variabili in inverno

di Marina Alaimo

C’è un’Italia che si vuole far conoscere, specchio di quella parte del paese che lavora sodo, crede nei sogni e si dedica con fiducia e passione alla propria attività. Spesso mi sono chiesta a cosa servano i sogni e se valga la pena sognare alla mia età. Ma nell’Italia che rincorro, quella fatta di persone appunto che coniugano quotidianamente il proprio impegno con la passione, scopro sempre più che coloro che maggiormente mi affascinano e che si affermano con professionalità nel proprio settore, qualsiasi esso sia, amano sognare e spesso il loro successo lavorativo risulta la realizzazione di un sogno rincorso con ostinazione.


Sento sempre più forte il piacere e la necessità di raccontare, di scrivere di coloro che, nel mio continuo girovagare alla ricerca del gusto, sanno emozionarmi attraverso i loro vini o la loro cucina. In un breve ed intenso viaggio tra i sapori dell’Abruzzo ho incontrato Domenica Vagnarelli, chef del ristorante Mediterraneo di Alba Adriatica, che conduce insieme al marito Giuseppe Lobello.

Di lei mi ha colpito senza dubbio la grande passione per la cucina, la sfrenata dedizione alla ricerca delle materie prime con le quali realizza piatti che orbitano tra i prodotti del mare e dell’orto. Domenica è un’autodidatta, viene da una famiglia tradizionale, dove c’è sempre stata grande attenzione e dedizione alla cucina, l’ambiente più frequentato ed animato della casa, dove più volte nel corso della settimana si facevano gli spaghetti a mano sulla tipica chitarrina. E’ una perfezionista e lo conferma in ogni sua parola, gesto, ma sopratutto nella bontà dei piatti delicati e gustosi.

Mi racconta che spesso la mattina prima di recarsi al ristorante, fa il giro degli orti della zona alla ricerca di ortaggi e verdure di eccellenza, di primizie, di piccole rarità che mai si troverebbero nei normali rivenditori del settore. Allora mi mostra con orgoglio il risultato della sua ricerca, mi spiega di questo o quell’ortaggio e si sofferma con entusiasmo nel decantare le qualità organolettiche del pomodoro giallo, dal profumo intenso e dal gusto morbido e dolciastro.

E’ un pomodoro antico, che bisogna andare a cercare nei luoghi giusti, pare che in origine i pomodori fossero gialli e che per questo siano stati chiamati pomi d’oro. Il menù del ristorante è improntato su un percorso di crudi di pesce, con mio sommo gaudio. Sembra questa la cosa più semplice da fare per uno chef , ma in effetti è la prova lampante della qualità del prodotto da lui utilizzato.

Un crudo di pesce o di crostacei non può ingannare il palato o l’olfatto, ci piacerà solo se la sua qualità è eccellente. Non si sceglie un unico piatto, ma bisogna godere dell’intero percorso che propone: ostriche Belon, fasolare, tartarre di ricciola o di qualsiasi altro pesce d’eccellenza disponibile in giornata, tartare di tonno, carpaccio di baccalà.

La tartare di tonno secondo Domenica

La tartare di dentice

Carpaccio di baccalà Gadus Morua

Poi il percorso di antipasti passa attraverso i bolliti: crostacei dell’Adriatico con panzanella, sublime, crema di piselli con seppioline neonate e pane carasau, squisito l’equilibrio fatto di sapori in contrasto tra la sapidità del nero contenuto nelle seppioline e la dolcezza della delicatissima crema di piselli, la cui morbidezza è a sua volta in equilibrio con la croccantezza del pane carasau. Poi ancora la parmigiana di melanzane e polpo, originale, la trippa di coda di rospo, la parte più povera e grassa di questo pesce straordinario, un po’ il simbolo della cucina di mare adriatica, cotta con sugo di pomodoro proprio come una tradizionale trippa di manzo.

Questi sono gli antipasti, in carta in questo periodo dell’anno, con i quali Domenica e Giuseppe amano esordire, sicuri di fare colpo sul cliente e di riuscire ad esprimere la propria filosofia di lavoro.

Mi Wine, mezzi rigatoni Verrigni con crostacei e riduzione di Montepulciano

Io mi sono fermata qui, ma volendo si prosegue con primi della tradizione della costa teramana, con il Mi Wine, piatto presentato da Domenica alla quinta edizione di Identità Golose nel 2009, fatto con mezzi rigatoni, cozze e lardo di Arnad, la pasta è rigorosamente quella dell’antico pastificio rosetano Verrigni. Tra i secondi poche cose essendo lungo il percorso iniziale tra i crudi e i bolliti, imperdibile il delizioso brodetto di pesce, detto zuppa altrove, dove ogni elemento viene cotto separatamente e sottovuoto.

Parmigiana di polpo

Crema di piselli con seppioline

Buona la carta dei vini con ampia scelta tra numerose etichette italiane e quelle più rappresentative provenienti un po’ da tutto il mondo. Interessante anche la carte delle birre.

Zuppetta di ciliegie vignole con meringa e gelato




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