Arte e gastronomia: i vini di Masi e i piatti di Raffaele Vitale a Villa Cosilinum di Padula

Pubblicato in: Eventi da raccontare

di Novella Talamo

Si è tenuto venerdì scorso all’Hotel Villa Cosilinum di Padula il secondo appuntamento di ‘Arte e gastronomia, a cena nelle dimore storiche del Vallo di Diano’ realizzato dall’Associazione culturale Itinerarte in collaborazione con Luis Wine & Dine Events.

Questo ciclo di tre serate che vede protagoniste l’arte e la gastronomia, la prima delle quali si è svolta a Teggiano lo scorso luglio, rientra nel progetto dei sommelier Giuseppe Lupo e Vincenzo Isoldi di promozione della cucina di autore campana e dei grandi vini italiani, in particolar modo nella loro terra di origine, il Vallo di Diano.

Nel corso della serata i tanti ospiti presenti hanno avuto modo di degustare i vini
dell’Azienda Masi Agricola di Gargagnago in Valpolicella rappresentata in sala dalla Contessa Massimilla Di Serego Alighieri dell’omonima Azienda distribuita da Masi, tra gli esponenti della ventunesima generazione del Sommo Poeta Dante, e Vania Faccincani, Responsabile Commerciale di Masi.

In cucina invece Raffaele Vitale del ristorante stellato Casa del nonno 13 di Mercato San Severino aiutato dagli chef Vincenzo Salzano ed Emanuele Anastasio del ristorante 13 di Salerno.

La storia di Masi inizia nel 1772 quando la famiglia Boscaini, tuttora proprietaria, acquista dei vigneti in una piccola valle della Valpolicella chiamata ‘Vaio dei Masi’ che ispira successivamente il nome della cantina.

Oggi l’azienda, gestita da Sandro Boscaini con i figli Alessandra e Raffaele, seleziona i migliori vigneti nelle zone pedemontane e collinari, ponendo particolare attenzione alla valorizzazione dei cru, e studia e tutela quasi 50 varietà autoctone delle Venezie, recuperandone l’uso e la lavorazione soprattutto attraverso l’appassimento, tecnica usata già ai tempi dei Romani che consiste nel lasciar riposare le uve sui graticci in inverno per favorire la concentrazione di colore e aromi.

Masi, avamposto di eccellenza della viticoltura delle Venezie, terra particolarmente vocata grazie a una grande varietà di terroir, è anche socio fondatore  di associazioni che esprimono il valore del made in Italy nel mondo tra cui la Fondazione Altagamma.

Un’occasione, dunque, per gustare dei veri e propri gioielli enogastronomici , dal bicchiere al piatto.

Raffaele Vitale, oste colto e appassionato nonché infaticabile ricercatore di prodotti, è custode di un sapere relativo alle materie prime e alle tecniche che emerge in modo inconfondibile in ogni suo piatto.

In cucina si muove e coordina i suoi aiutanti con concentrazione e dedizione e la precisione e la sicurezza di ogni suo gesto rapiscono a tal punto che si rimarrebbe a osservare il lavoro pacatamente frenetico per ore senza né stancarsi né distrarsi.

In apertura polpette di benvenuto e uovo di Parisi cotto a bassa temperatura con lamelle di tartufo nero nostrano. Nel bicchiere lo spumante Conte Federico Trento doc 2010 (Chardonnay, Pinot Nero) di colore giallo paglierino con riflessi dorati, con al naso aromi di pane e scorza di arancia e al gusto caratterizzato da sentori fruttati di mela e pesca. Buona l’acidità.

A seguire i primi, Genovese di agnello in raviolo, crema di pecorino e salsa bruna con nocciole tostate e fusilli al ferro, capra in ragù e cacioricotta cilentana. In abbinamento il Possessioni Rosso del Veronese igt 2011 (Corvina e Molinara clone Serego Alighieri 80%, Sangiovese 20%). Di colore rosso rubino, consistente, al naso note di frutta rossa come ciliegia e prugna accenni di spezie (cannella). Di corpo, ben strutturato, caldo ed equilibrato al palato. Lungo finale con richiami di ciliegia, valorizzati sia nel profilo olfattivo che gustativo dal particolare sistema di affinamento in fusti di ciliegio.

Tra  i fattori che enfatizzano la sua personalità l’uso di un clone particolare dell’uva Molinara, il Serego Alighieri, coltivato solo nelle tenute di famiglia e che perpetua le 11 viti prefilosseriche impiantate nel 1875.

 

 

Dopo di che è la volta del Brolo di Campofiorin Oro igt 2009 (Corvina 80%, Rondinella 10%, Osoleta 10%), un vino che per la sua versatilità di abbinamento è stato paragonato da Massimilla Di Serego Alighieri al nero, colore che si abbina bene un po’ a tutto.

Rifermentato con una percentuale di uve Corvina leggermente appassite, il suo concentrato di zuccheri e glicerina favorisce un’immediata fermentazione alcolica che arricchisce il vino di colore e tannini. Al naso aromi  di viole appassite, prugne in confettura e spezie. Al palato caldo e intenso con sentori di cacao e vaniglia nel finale.

Per secondo annutola (vitello allo stato brado tipico dell’area cilentana) al fuoco con composta di bucce di arancia, riduzione di Amarone Masi, purea di patate seccagne e crudaiola di porcini abbinato a Vaio Serego Alighieri Amarone classico doc 2007 (Corvina 65%, Rondinella 20%, Molinara clone Serego Alighieri 15%). Vino elegante e aristocratico ottenuto da uve coltivate in un singolo e storico vigneto su un terreno misto tra sabbioso e vulcanico, è il simbolo delle tenute Serego Alighieri. La prima annata messa in commercio nel 1983 fu la vendemmia 1979. Vendemmia ad ottobre, appassimento per 4 mesi negli antichi fruttai, vinificazione in grandi botti. Maturazione con breve passaggio in fusti di ciliegio e successiva elevazione in botti di rovere da 20 hl per 48 mesi. Rosso rubino carico, al naso profumi di prugna e ciliegie e amarena surmature, tabacco, pepe e chiodi di garofano. Al gusto presenta tannini raffinati e ben integrati con le componenti morbide. Bellissimo finale e grande persistenza.

Tre le tipologie di pane, fornito dall’Antico Forno di Padula, comprendenti la variante con olive e quella con noci.

Chiusura con ‘polpettina’ di melanzane al cioccolato e cheesecake alla bufala, dolci preparati dal giovane pasticciere Pasquale Bevilacqua della Pasticceria Mamma Grazia di Nocera Superiore, gustati con un calice di Recioto Classico doc Angelorum 2009 (Corvina, Rondinella, Molinara), tradizionale rosso dolce da dessert della Valpolicella. Le tre uve veronesi che compongono il blend vengono collocate su graticci di bambù nei fruttai in inverno per l’appassimento. Di colore rosso rubino, al naso presenta sentori di ciliegia e frutta sotto spirito, al gusto colpisce per la consistenza, bella dolcezza e acidità. Finale lungo e ottimo equilibrio tra alcool, zucchero e struttura.

La cena degustazione si è svolta a Padula, conosciuta in particolar modo per la Certosa di San Lorenzo, fondata nel 1306 da Tommaso Sanseverino Conte di Marsico su una chiesetta benedettina, il più grande complesso monastico dell’Occidente,  nel 1998 dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Sede dell’evento Villa Cosilinum, un palazzo gentilizio del Settecento completamente ripreso e ristrutturato dai fratelli Giovanni e Alfeo Davide Cancellaro i quali operano nel settore della lavorazione artistica della pietra di Padula.

Durante i lavori di recupero e rinnovo sono stati portati alla luce molti resti di un acquedotto romano alcuni dei quali collocati in modo da poter essere ammirati dagli ospiti.

Al centro del palazzo, che comprende una sala ristorante e colazione e venti camere ognuna caratterizzata da un affresco che la personalizza e le conferisce un nome specifico, un ingresso naturale nella roccia da cui si accede alla cantina attraversando un cunicolo roccioso.

Al termine della serata è stato dato appuntamento alla prossima tappa di arte e gastronomia che si terrà alla Torre Antica di Atena Lucana.

 

Casa del Nonno 13
Via Caracciolo, 13 – località Sant’Eustachio
Mercato San Severino (Sa)
Tel. 089.894399
www.casadelnonno13.com
info@casadelnonno13.com

 

Masi Agricola S.p.A.
Via Monteleone, 26
Gargagnago di Valpolicella (Vr)
Tel. 045.6832511
www.masi.it
masi@masi.it

 

Villa Cosilinum
Via G. Garibaldi, 2
Padula (Sa)
www.villacosilinum.com
info@villacosilinum.com

 

Foto di Novella Talamo


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