NUOVO| I migliori fritti di tutti i tempi: dodici indirizzi a Napoli

Pubblicato in: Le pizzerie
Enzo Coccia

di Dora Sorrentino

Finalmente si è messo un punto al continuo brulicare di patatinerie che si era creato in città. Questo perché Napoli è sempre stata la capitale del fritto, in tutte le sue forme, oltre che della pizza. Lo street food partenopeo è sinonimo di cuoppi ricolmi di crocchè, zeppole, palle di riso, frittatine per il salato e di graffe per i dolci. Il regno della friggitoria non ha in effetti subito il colpo della moda delle patate olandesi, che poi tanto olandesi non erano.

La storia del fritto salato napoletano passa per la Friggitoria Vomero, che qualche anno fa ha festeggiato i settantacinque anni di attività. La Friggitoria, gestita dalla famiglia Acunzo, tutt’oggi è un punto di riferimento non solo per i vomeresi, ma per tutti quegli studenti delle scuole vicine che nell’ora di punta la prendono d’assalto.

All’altro capo della funicolare Centrale, in via Toledo, ha visto la luce due anni fa la Passione di Sofì, una friggitoria impostata su antiche tradizioni. Il locale ha subito riscosso un notevole successo grazie anche alle proposte di fritti alternativi come le frittelle di baccalà, alici di Cetara, pizzette di cicinielli, arancini al pistacchio o agli spinaci. La caratteristica è la possibilità di poter degustare il cuoppo nella saletta superiore, senza costi aggiuntivi del coperto. L’ultimo nato tra le proposte è il tarallo napoletano fritto.

Ma è risaputo, la tradizione delle friggitorie nasce nel centro storico, dove la tradizione della pizza napoletana ben si sposa con il mondo del fritto. Antonio Tubelli, che oggi si trova ad Eccellenze Campane, è uno dei più grandi maestri del fritto napoletano. Ogni ingrediente che passa tra le sue mani diventa poesia, come la mozzarella in carrozza e gli spaghetti in tempura.

Un altro degli esempi storici è la Pizzeria e Friggitoria Di Matteo, in via Tribunali. Frittatine, crocchè, melanzane indorate e fritte smorzano la fame dei clienti in attesa.

Lo stesso discorso vale per la pizzeria La figlia del Presidente, di Maria Cacialli e Felice Messina. La loro frittatina ha scritto pagine di storia.

A Spaccanapoli, una new entry è Il Cuoppo Friggitori Napoletani, a Via San Biagio dei Librai 23, che si è trasformato in un vero e proprio franchising del settore. Le loro specialità, oltre ai classici, sono il pesce fritto ed i fiori di zucca.

La pizza fritta ha una sua storia, indipendente da quella da forno. Nasce nel dopoguerra, fatta con ingredienti poveri per sfamare la popolazione. Una delle massime espressioni in questo campo è la Masardona, vicino alla Stazione centrale. Enzo Piccirillo porta avanti un’antica tradizione nata grazie a sua nonna Anna, messaggera dei briganti durante la guerra. C’è chi con il suo battilocchio fa colazione tutti i giorni.

Sullo stesso stile è la pizzeria D’e’ Figliole, oggi gestita dagli eredi della famiglia Apetino, Franco e zia Carmela. La pizza completa è ripiena di ricotta, ciccioli, salame, pomodoro, provola e pepe. Dal salato si passa al dolce.

Chi ha buona memoria storica, ricorda con piacere le graffe dell’Edenlandia, oggi impossibile ritrovarle. Ma due buoni suggerimenti possono essere lo Chalet Ciro, che ogni giorno, alle diciassette in punto, sforna vassoi interi di graffe, o Pirò, in via Epomeo, dove il banco delle graffe si riempie di ora in ora.

Una delle novità nata nell’ultimo anno è l’Antica Pizza Fritta Zia Esterina Sorbillo, da un’idea del nipote di Esterina, Gino Sorbillo. La prima sede è nata a Piazza Trieste e Trento, poi ne sono state aperte altre due, una al Vomero e una in via Tribunali. Chi ha conosciuto Zia Esterina Sorbillo, la ricorda all’angolo di Via Tribunali, vicino all’Istituto Diaz, dove realizzava e vendeva le sue mitiche pizze fritte. Oggi Gino viaggia sullo stesso stile, pochi ingredienti ma di ottima qualità.

E’ di recente apertura O Sfizio d’’a Notizia, il terzo locale di Enzo Coccia, proprio accanto alla sede storica de La Pizzaria La Notizia, che rilancia con la pizza fritta. L’idea nasce dalla volontà di Enzo di voler smorzare i tempi di attesa intrattenendo i suoi clienti in attesa di un tavolo per mangiare la sua pizza, con montanare che smorzano l’appetito, ovviamente condite con prodotti di eccellenza. Alle pizze fritte sono stati abbinati vini frizzanti italiani e francesi.


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