Avellino, Degusta ristorante. Qui c’è Giovanni Mariconda in gran forma

Via Ammiraglio G. Ronca 35
Tel. 0825.781745 – 0825.784957
Aperto sempre
Chiuso lunedì
Menu degustazione 28 euro

di Tommaso Esposito

Se cercate Giovanni Mariconda eccolo, sta qui in gran forma.
Con le sue idee chiare e la sua mano felice.
Degusta ha aperto da ottobre. Nasce dove c’era già un ristorante.
Oggi, grazie all’intelligenza di due imprenditori avellinesi, è anche bistrot, enosalumeria e pizzeria.

Un bel banco dispensa centrale raccoglie il meglio della produzione irpina e campana.
Filiera corta, anzi cortissima.

Veramente: dagli ortaggi alle conserve, dai formaggi alle carni di Podolica, dagli oli ai vini.

La proposta si fa ancora più seria quando a pranzo si mangiano due pietanze con 10 euro come Dio comanda e a cena si può scegliere alla carta con un rapporto qualità prezzo emozionante.
Giovanni Mariconda, dicevo, ha ripreso la sua grinta.
Padrone dei fornelli e grande conoscitore delle tradizioni gastronomiche di questa parte della Campania, oggi più che mai è capace di stupire con i suoi piatti antichi, eppure moderni, centrati come sono sulla bellezza delle materie prime e sulla salutare golosità.

Si può cominciare con il pancotto di scarole condite di capperi, olive, pinoli e  alici di menaica che inzuppano la mollica e ti fanno godere asperse come sono di un benedetto Ravece.

Oppure con la menesta ‘nnammurata, la minestra fidanzata cosiddetta per scherzare, ma non lo si faccia troppo, con la cugina maritata.

Questa ha solo la scarolella, il trancio di salsicciotto pezzentiello, un po’ di pane fritto e un pomodorino candito. E fa godere come quella che raccoglie nell’olla ogni ben di Dio.
E si può continuare con il tagliere di salumi dove trionfano il prosciutto di agnello e la coppa di maiale lussuriosa.

Gli fanno compagnia una giardiniera home made, che essa sola vale il viaggio per il sapore degli ortaggi e il gusto dell’aceto. I carciofini in conserva sono grigliati al momento e ti prendono per il soave fumé.

Superbi i fritti: bocconcini di frittatine, crocchè e supplì.

Si continua con i paccheri di Monteforte tirati a mano con farina, semola e acqua, lasciati seccare naturalmente all’aria. Un prodotto di nicchia da non perdere.
Stanno li conditi con baccalà. Punto.

La tagliata di Podolica ci passa sotto il naso per il tavolo accanto.

Ci tocca della stessa, ma non ci dispiacerà, una braciola cotta a bassa temperatura sotto vuoto per un giorno.

Saltata in padella nel piatto si accompagna con le melanzane sottolio. Assaggiatela e mi direte.

Con i dolci Giovanni non si è mai divertito troppo, ma ora ci ha ripensato e così ha reso più che piacioni due classici: la mousse di cioccolata e il tiramisù.

Se lo può permettere tanto ci ha promesso i dolci natalizi di mammà.
Oltre il panettone.
Presenti!


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