Napoli, La Cantinella e la solida cucina di Carlo Spina

La Cantinella, palamita gratinata ai semi di Quinosa con carciofi, polvere di capperi e olio alla barbietola

Via Cuma 42
Tel.081.7648684
www.lacantinella.it
Sempre aperto, chiuso la domenica
Ferie a Natale e due settimane in agosto

Sono ormai giusto tre anni che Carlo Spina dirige la cucina della Cantinella di Napoli dela famiglia Rosolino. Un tempo abbastanza lungo per consolidare l’esperienza, prendere le giuste misure  e portare avanti uno dei locali più prestigiosi della città.

Carlo Spina secondo noi è entrato nella fase migliore che può vivere un cuoco, cucinare senza dover dimostrare niente, mettere la propria professione al servizio del cliente senza essere angosciati dal dover scalare classifiche e ottenere riconoscimenti.
I piatti dunque sono ricchi di gusto, in carta anche i classici che sia la clientela locale che i turisti dei grandi alberghi si aspettano di trovare. Sempre ben eseguiti.

Per questo motivo la sua è una cucina solida, riconoscibile, senza inutili fronzoli e capace di sfruttare al meglio la materia prima di mare che qui è sicuramente sempre al top grazie alla lunga consuetudine del patròn Giorgio Rosolino con i pescatori luciani.

Anche piatti di contaminazione, come la ricotta di pecora con i gamberi rossi, esprimono un buon equilibrio e raggiungono un buon risultato finale.

Le due paste sono di buona scuola napoletana: perfettamente cotte, di buon sapore, capaci di parlare soprattutto alla gola prima ancora che alla testa. Come deve esempre essere un buon primo piatto italiano.

Di buona esecuzione i secondi, nei quali il pesce si esprime davvero bene.

 

 

Mentre i dolci sono freschi, espressivi, assolutamente centrati, ricchi di gusto senza stancare.

La Cantinella, insomma, resta dopo tanti anni una delle certezze della gastronomia partenopea, in uno scenari o incredibile qual è il lungomare di Napoli con vista sul Vesuvio.

 

 


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