di Leo Ciomei
Non si fa altro che parlare in questi giorni del “The World’s 50 Best Restaurants 2011”. Ne parlano tutti, chi c’era e chi non c’era (“e chi quel giorno lì rincorreva un’altra chimera”: sì, mi piace Fossati) ma da semplice provinciale, stimolato da un commento sul Papero Giallo, ho provato a leggere la classifica sotto un punto di vista diverso. Tralasciando le posizioni, che lasciano il tempo che trovano, ho voluto verificare in quanti di questi locali sono andato. Una delusione ! Ometto il numero che è purtroppo miserrimo. Però però… visto che sui blog la polemica divampa con il dibattito carta vs. web ho pensato a quanti locali hanno visitato i direttori delle grandi Guide cartacee rispetto agli editor/direttori dei più conosciuti blog di gastronomia e qui le sorprese potrebbero venir fuori.
Facciamo una lista ? non buoni/cattivi ma carta/web, in rigoroso ordine alfabetico per testata. Il giornalismo alla Bob Woodward/Carl Bernstein, ma voliamo bassi, diciamo alla Gabanelli, esigerebbe interviste ai diretti interessati (che comunque ci riserviamo di fare). Intanto chiediamo a voi chi pensate siano i “vincitori” di questa classifica e in quanti dei top 50 siete stati ?
CARTA
WEB
Dai un'occhiata anche a:
- Antonia Klugmann: addio Masterchef, torno in cucina
- L’uomo cucina, la donna nutre – 11 Mamma Filomena: l’anima de Lo Stuzzichino a Sant’Agata sui Due Golfi
- Pizzeria Luca: la tonda di Platania in Finlandia e in Danimarca
- Philly D’Uva: come fare la cuoca a domicilio nell’era del web 2.0
- Alfonso Iaccarino: mentre a Roma le scale mobili sono ferme a Macao hanno costruito un’autostrada sul mare. Ecco perché i migliori scappano! Sventato il piano per distruggere anche la pizza napoletana
- Salvatore Grasso, giudice del contest Giovane Pizzaiolo del Mattino, si confessa
- Costardi Bros e l’invenzione del risotto 2.0
- Brindisi e amici, l’ultima pizza di Marzia Buzzanca all’Aquila. Che pensa ad un gemellaggio gastronomico con Termeno