‘O Gemell, la buona pizzeria a Casalnuovo dove Luigi Castaldo impasta a mano

Pubblicato in: Le pizzerie
'O Gemell, Luigi Castaldo

‘O Gemell
Via Benevento 183, 80013
Casalnuovo di Napoli, Italia
Tel. 333 859 9960

Due gemelli, entrambi panettieri. Mentre Pietro Castaldo  continua a fare il mestiere, Luigi pensa di diventare pizzaiolo e già il figlio Michele non vuole saperne di studiare perché gli piace stare vicino ai due forni, uno con la classica bocca a mezzaluna per la pizza napoletana e l’altro per il pane la pizza a metro. Entrambi ovviamente a legna, non a gas.

Sempre più ricca ed effervescente la provincia di Napoli. Dalle pizzerie classiche di paese allo studio di nuovi impasti e nuovi abbinamenti. Arrivo in questa pizzeria guidato da Giustino Catalano che qui è consulente. C’è anche Enrico Di Roberti, detto mitraglia-like perché ne dispensa a decine a tutto e a tutti (e al contrario di tutti e di tutto) ogni giorno.
Questo giusto per fare un po’ di chiarezza di cui c’è gran bisogno quando si fanno le recensioni o si scrivono articoli. Giustino, al quale mi lega un rapporto di almeno 15 anni, mi suggerisce la visita perché questo è l’unico posto a Napoli dove l’impasto è ancora a mano.
Scopriamo così questa realtà che poi ci ripromettiamo di visitare da clienti anche se l’occhio allenato ci strappa un parere positivo sulla pizza, un po’ meno sul locale che avrebbe bisogno di una rinfrescata e di un alleggerimento.

L’impasto, e le materie prime, sono effettivamente da urlo. Leggero, poco salato, molto ben lievitato. Passeremo la notte senza bere una goccia d’acqua.

Le prove del nove sono superate alla grande: margherita (la prendo sempre con il fiordilatte) e la marina di buona fattura.

Buona anche la cosacca, fatta con il parmigiano come si usava negli anni ’70

Di gusto anche le altre pizze che chiediamo di provare, compresa quella a metro che ci conserviamo per il giorno dopo e che troviamo ottima.

 

 

 

In queste pizzerie di paese il grano è vissuto come gioia, c’è un sapore preciso che si ritrova nella materia prima che qui deve essere competitiva perché qui la clientela è ancora di bocca buona come un tempo.

Precise e ben eseguite le fritture con una grande frittatina di pasta non formaggiosa come purtroppo oggi vediamo in giro.

 

CONCLUSIONI

Una buona pizzeria popolare, con il padre e il figlio assolutamente appassionati al lavoro che fanno e all’impasto. Necessita una riduzione di pizze, di un rifacimento dell’ambiente e di un beverage più territoriale (Lacryma Christi, Gragnano, qualche Piedirosso). Acerra e Casalnuovo si confermano polo di eccellenza della pizza grazie a figure sempre più carismatiche come Vincenzo Di Fiore, Mauro Autolitano e giovani come Gaetano Giglio.
Provare per credere.


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