Radici Clandestine: qualcosa di nuovo e di bello per la ristorazione nella città di Caserta con l’arrivo dello chef Antonio Oliva

Antonio Oliva - Radici Clandestine

di Antonella Amodio

In realtà Radici Clandestine ha aperto un decennio fa nella città di Caserta, portando la cultura dei cocktail di “qualità” con Giovanni Bologna, bartender con esperienza londinese che vanta una preparazione sulla mixology che pochi hanno, tanto da fare scuola non solo in città, ma in tutta la Campania ed oltre. Tommaso Russo è l’imprenditore e proprietario del locale, figlio del bravo pasticcere Fiore che a Caserta ha fatto storia.

Dunque, si va da Radici Clandestine per bere grandi cocktail, e fino a qualche tempo fa c’era anche una proposta gastronomica fusion per niente male. Ma da qualche mese la cucina ha ricevuto uno scossone con l’arrivo ai fornelli del giovane chef Antonio Oliva. Pedigree interessante, nonostante la giovane età (24), scuola alberghiera e poi diverse esperienze, tra le quali la cucina del Belmond, a Taormina, poi al ristorante La Sponda di Positano, ed infine da Alaimo per tre anni.

Ha portato a Radici quel savoir-faire fatto di accortezza, tecnica e affabilità, con uno stile molto personale che conforta e incuriosisce chi si siede a tavola per mangiare.

Una bella proposta, che va di pari passo con la drink list insuperabile, dove comunque la carta vini ha bisogno di essere rivista, dando la giusta personalità con etichette adeguate alla cucina di Antonio.

In ogni modo, sedetevi e fatevi guidare dai menù degustazione, che raccontano in parte l’esperienza di Antonio Oliva, scenario inconsueto per menù degustazione coi fiocchi che si articolano su tre possibilità: Sottoterra, Terra e Mare.

Tutta una sorpresa dunque, dove l’ingrediente principale è svelato solo all’atto del servizio. Potrete gustare l’aperitivo composto da La cosacca, crema di pizza, pomodoro umami, basilico greco e pecorino, poi i 17 germogli conditi con liquirizia e aceto di lamponi.

Fish and chips: chips di patate con polvere di 7 pelli di pesce, interessante per sapore e abbinamento.

A seguire lo Scampo, crema di pane alla bisque, insalatona di alghe e corallo.

E poi L’anguilla, con riso arrosto, anguilla laccata al ponzu, nasturzio, salsa rapa rossa e sambuco.

Il Riccio in spuma di riccio, tubetto aglio olio e peperoncino, limone arrostito ed essiccato e bottarga di muggine.

Il Baccalà, con conserva di corbarino, radici, baccalà cotto al latte, aria di aglio e latte, terra di olive e cacao.

Il Piccione, fondo di piccione alla fava tonka, soffritto di piccione e pane in due consistenze. L’uovo, pan di Spagna al manhattan, spuma di tuorlo e lampone ghiacciato.

Insomma, non vi resta che andare a provare la cucina di Radici Clandestine, fatta di combinazioni che fa viaggiare con il gusto, una sorta di melting pot culinario che permette di apprezzare tutto ciò che arriva anche da altre parti del territorio extra casertano e campano in generale, e che tra qualche mese dedicherà una apposita sala ristorante alla cucina di Antonio Oliva, separata dal cocktail bar.

 

6 portate a cura dello chef: 50,00 €

 

Radici Clandestine

Piazza Aldo Moro, 1 Corso Trieste – Caserta

Aperto la sera


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