Sala Varese a Salerno, voglia di anni ’60: pizza, cocktail, buona cucina e voglia di vivere!

Sala Varese Salerno
Lungomare Trieste, 218/22
Tel 089 214 4391
Sempre aperto

Sala Varese

Sala Varese a Salerno: ci sono luoghi significativi per ogni città e questo spazio lo è stato a cavallo degli anni ’60 e ’70 per la gioventù felice di una tranquilla città di provincia, a due passi (meglio dire due bracciate) dalla Costiera Amalfitana, in quello che all’epoca era un po’ il quartiere dei “signori”.
Uno spazio che oggi rivive in un momento in cui la città sta conoscendo, finalmente, un piccolo rinascimento gastronomico, dopo anni di fermo. Grazie a Mood Steahouse, Pescheria, Casamare, Il Gozzo e altri locali di qualità, oltre che ad una serie impressionante di pizzerie a Salerno da non perdere.

Ma leggiamo insieme Alfonso Sarno sul Mattino: «La colpa o il merito è di Ottavio Sorrentino, proprietario del locale che, a breve si completerà con una caffetteria dove sarà possibile trovare una prima colazione all’inglese, con dolce e salato. È un esperto del settore per avere una azienda di catering e mi ha convinto con un progetto che, credo, mancasse in città, cioè di una ristorazione di qualità a prezzi ragionevoli».
Ed anche grazie ad una squadra giovane ed affiatata, ognuna addetta ad un settore specifico: alla guida del ristorante c’è Valerio Giuseppe Mandile, giovane chef autodidatta napoletano formatosi nella cucina di don Alfonso Iaccarino, mentre della pizzeria si occupa Gaetano Forino, nipote di Nino D’Angelo. «Anche lui – dice Costantino – canta ed ha recentemente inciso un disco con un rapper. La sua passione è la pizza però, a volte, lo mandiamo ai tavoli di qualche cliente in stile posteggia».

Anfitrione di questa nuova avventura dove puoi fare colazione, mangiare un piatto o una pizza, cenare, bere, ascoltare solo un po’ di musica è proprio Ciccio Costantino, patròn di lunga esperienza (sua era la bella osteria del Taglio nel cuore della città). Gli chiede Sarno: «In conclusione, contento di questa nuova avventura?» «Sì, è entusiasmante anche se mi manca molto il Cilento. E’ la terra dei miei genitori originari di Ottati ed Aquara, dove mi rifugio appena possibile per ritrovare radici e serenità. Ho in mente dei progetti per valorizzare le tante eccellenze enogastronomiche locali».

Un jukebox, che con le macchinette automatiche di sigarette e i flipper erano il massimo della tecnologia in quell’epoca, domina la sala con una venatura un po’ nostalgica: erano i tempi della crescita del Pil a due cifre, dell’ottimismo, di un mondo che ormai davvero non c’è più.
La linea di pizza appare buona, decisamente migliorata rispetto all’apertura, scioglievole come una napoletana; mentre la proposta dei piatti è di immediata lettura, senza ghirigori e di buona materia prima. Insomma, un posto da non perdere assolutamente, capace di essere al tempo stesso pre-post  e cena, a seconda di quello che volete fare.
Una bella cantina a vista vi tenta con tante etichette, come pure il bancone bar per cocktail e gin che adesso tanto vanno di moda.
La voglia di vivere in un momento difficile, una luce vera in una città che finalmente ha imprenditori che puntano sulla qualità!


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