Guida | Mangiare e bere a Salerno


Salerno Luci d'Artista

Salerno Luci d’Artista

Ormai da diversi anni Salerno è diventata una città dove molti vengono a trascorrere il loro weekend per passeggiare sul Lungomare o fare shopping nelle strade del centro storico: c’è sicurezza e pulizia, è piccola e dunque si può parcheggiare senza molte difficoltà (non durante i mesi di Luci d’Artista ovviamente)  o andare a piedi senza dipendere dai mezzi pubblici che, anche qui, non funzionano al meglio. La fine dell’anno, in particolare, vede la città assediata proprio per le visite alle Luci di Natale. Quello che non manca, invece, è la scelta di ristoranti, osterie e bar.

Dove mangiare?

Questo movimento turistico, inaspettato ma ormai consolidato, sta creando la possibilità di fare buona ristorazione, attenta alle materie prime e aggiornata. E la situazione sta migliorando.

I LOCALI DI NUOVA IMPOSTAZIONE:
Mood Steakhouse, Salerno città di mare, è vero. Ma se si vuole mangiare dell’ottima carne, prodotti eccellenti di territorio frutto di una ricerca maniacale e bere sempre a livelli altissimi grazie a una cantina monumentale, il nuovo locale di Drago Mir è quello che fa per voi.

Mood Steakhouse Salerno, entrecote cotta su legno di ciliegio

Mood Steakhouse Salerno, entrecote cotta su legno di ciliegio

La Pescheria il ristorante di mare che mancava a Salerno: al centro della città che riuscisse a coniugare insieme ambiente, qualità della materia prima, servizio, cucina e carta dei vini.

RE MAURI’, alle porte di Vietri sul Mare, a fare da ingresso alla splendida Costiera Amalfitana, l’unico ristorante stellato della città: i piatti dello chef Lorenzo Cuomo.

Re Mauri, fiore di zucca

Re Mauri, fiore di zucca

IL GOZZO, è un nuovo ristorantino di mare aperto nel centro storico, a pochi passi dalle meraviglie del Duomo romanico di San Matteo. Nel complesso, un locale con una bella atmosfera, grazie anche ad un servizio attento e veloce, in grande sintonia con la cucina.

Il Pacchero, piccolo ristorante di mare, alle spalle della Banca d’Italia, con ricette semplici e gustose, leggermente rivisitate.

Il Pacchero, tibettone con il coccio

Il tubettone con il coccio del ristorante Il Pacchero

 

Emozionando del bravo cuoco Nando Melileo sulle colline di Ogliara fuori dal caos del traffico è una buona soluzione per provare una cucina divertita e non banale, circondati dal verde.

Botteghelle 65 nel cuore del centro storico a due passi dal Duomo è un sicuro rifugio per gli amanti del buono e delle chicche gastronomiche di qualità.

Mariterraneo tra via Botteghelle e San Pietro a Corte, posticino delizioso, sincera  e giovane cucina di mare.

Via Porto Salumeria e Cucina: il nome dice tutto, siete nella parte più marinara della città, approfittatene per un panino gourmet con eccellenti prodotti del territorio o per un buon piatto di genovese.

Osteria del Crudo. A due passi dalla stazione un locale di nuova impostazione. Gli manca solo la vista mare. Ma il pesce è così fresco che si muove ancora e viene dalla barca di famiglia. Cucinato bene e senza dover accendere un mutuo per mangiarlo.

Pazza Marea, un’altra nuova apertura del 2018 in pieno centro. Mare e terra legati dal filo rosso della tradizione. Quindi piatti immediati e godibili. Un locale sviluppato su due piani, gode di una cucina a vista gestita dallo chef patron Ferdinando Cuomo.

Pescorante ‘O Lupino a Salerno è una pescheria con cucina che ha aperto alla fine di ottobre 2017  nella zona est della città, tra Pastena e Torrione. Una pescheria di quartiere molto conosciuta, a gestione familiare, che propone buoni piatti di mare.

Osteria di Pescheria. Un riferimento per un menu di mare a 35 euro a due passi dal ristorante segnalato dalla Michelin

Luci d’artista Salerno 2014-2015…sul mio terrazzo:-)

LA TRADIZIONE
Essendo una città cresciuta soprattutto negli anni 50, Salerno non ha molti locali antichi ma per fortuna ci sono diverse trattorie che – soprattutto recentemente – hanno ripreso a preparare le ricette della tradizione.

Il Ristorante del Golfo è il luogo del pesce: Matteo Ragone è l’ultimo di una famiglia di ristoratori di lungo corso. Fornitori personali, sui 40 euro e la suggestione di mangiare a ridosso di navi e traghetti.

Dedicato a mio Padre, Bella osteria di Raimondo Piombino, ex re del by night salernitano, con piatti semplici della tradizione, buone bottiglie. Sui 30 euro, alle spalle della Provincia.

Vasilicò, osteria del centro storico entrata anche nella Guida Slow Food, ricette della tradizione, preparate come a casa in un ambiente familiare

La Spagnola: sempre in zona porto, una trattoria di pesce a conduzione familiare. Ricette marinare classiche per un conto intorno ai 35 euro.

Trump Pub a Pastena, nella zona orientale della città, da 35 una cucina familiare ben eseguita dalla famiglia Piombino.

Gli spaghetti alle vongole de La Spagnola

LOCALI CONSOLIDATI
La Trattoria del Padreterno ha superato ormai i venti anni di attività: cucina di ispirazione cetarese, marinara. Servizio affabile, nella bella piazzetta Flavio Gioia, cuore pulsante della isola pedonale. Sui 45 euro.

Lido Miramare. Il piacere di mangiare a pelo d’acqua con il patron Carmine che garantisce materia prima di assoluta qualità. Sui 50 euro.

Trattoria del Padreterno, la frittura

Trattoria del Padreterno, la frittura

CUCINA GIAPPONESE DI QUALITA’
Me Gheisha a via Roma 59 (vicino al Comune) è una sorpresa assoluta. Un ristorante giapponese di un imprenditore che ha esperienze simili a New York e California, così come a Roma, e materia prima di altissima qualità che va ben oltre il sushi.

I GELATI
Due indirizzi, entrambi imperdibili: il Bar Nettuno, che oggi ha due sedi: quella ‘storica’ sul Lungomare del centro, e il grande laboratorio con banco vendita a Torrione.
Una gelateria artigianale con generazioni e generazioni di ragazzi cresciute mangiando la brioche con il gelato e l’antico ferro di cavallo (brioche) zuccherato. Buona rosticceria d’asporto.

Imperdibile poi Giallo Limone, di fronte al Tribunale, dove la giovane Serena Moscato è balzata agli onori degli appassionati con l’uso di materia prima di grande qualità, gusti sempre nuovi e originali e una piccola pasticceria (soprattutto lievitati e crostate) davvero notevole.

LA PIZZA
Bene. Il capitolo pizza a Salerno, che solo qualche anno fa si componeva di un elenco che stava in una mano, negli ultimissimi tempi è diventato un settore in grande spolvero, per tipologia di pizze, gradevolezza degli ambienti e, soprattutto, importanti investimenti sul fronte della qualità dei prodotti e del servizio. Non avrete che l’imbarazzo della scelta.
Non resta che rimandarvi alla sezione sulle MIGLIORI PIZZERIE DI SALERNO su questo Blog.

Pizzeria Aniello Mansi, la margherita

una margherita salernitana di nuova generazione

BAR
Di tradizione vera ne sono rimasti ben pochi.

Punto e Virgola di Roberto Petrella
Siamo alle spalle della Banca d’Italia, da circa 30 anni un riferimento assoluto per la qualità della colazione e l’attenzione al caffè. Quattro chiacchiere sui tavolini esterni sono terapeutiche. Una famiglia impegnata dal Dopoguerra in questo settore. Sempre della stessa gestione, il monomarca Castorino a due passi dalla stazione, per una pausa di alta qualità e una deliziosa bottega di prodotti a base di caffè.

CIBO E VINO
Bella cultura del vino a Tozzabancone nel cuore del centro storico. Sfizioserie, con taglieri e, soprattutto, calici di vini naturali e di territorio.

 

I DOLCI
Imperdibile la Pasticceria Pantaleone vicino il Duomo, molto amata da Elena Croce. Una storia lunga un secolo e mezzo che continua. Babà, la tipica scarzetta, dolci di Natale, etc.

A via Nizza la novità è la pasticceria Il Giardino dei Golosi, di Valerio Ianneli, un laboratorio artigianale di tutto rispetto grazie alle qualità delle materie prime.
Sempre in centro, un valido indirizzo dagli anni Cinquanta, la pasticceria Bassano in Corso Garibaldi, eccellente biscotteria e torte tradizionali.

Arienzo al Corso. Fra tanto congelato turistico-cafonal, finalmente una vera pasticceria di tradizione a Corso Vittorio Emanuele 227. Ottimo caffè, grandi colazioni e dolci d’autore.

Senatore a via Velia. In una traversa del corso principale c’è questa storica pasticceria che ha rinnovato i locali ed è anche caffetteria. Ottima qualità della materia prima.

GASTRONOMIE
Salerno non ha la stessa tradizione del mangiare diffuso di Napoli, ma alla Salumeria Botteghelle 45, alle spalle del Duomo, vi potrete fermare per un panino, un piatto di formaggi, affettati, un vino o una birra artigianale. Molto ben curato nei dettagli.

Salumeria Sorrentino a piazza Flavio Gioia, la “Rotonda” per tutti i salernitani. I fratelli Giosuè e Gerardo hanno ereditato dal loro papà cordialità e mestiere: nella loro bottega, prodotti freschi selezionati con cura, a cominciare da frutta e verdura; panini di tutti i tipi e poi cucina tradizionale per i piatti da asporto e tanti dolci della tradizione, soprattutto durante le feste e nei weekend.

ROSTICCERIE
Sabatino a Corso Vittorio Emanuele. Da oltre sessant’anni pizzette margherite, calzoncini con la mozzarella o con la scarola, piccoli crocchè. Ho mangiato qui i primi cuoppi. Si trova in una traversa di fronte all’Hotel Montestella fra il Tribunale e la Banca d’Italia.

San Francesco a Piazza San Francesco. Anche questa da oltre mezzo secolo in attività. Pizzette, calzoni, pollo, crocché.

I MERCATI
Salerno è molto fortunata logisticamente: c’è l’ortofrutta dell’Agro e della Piana, il mare, le piccole produzioni del Cilento: una città dove il fresco e la biodiversità non sono eccezione ma la regola, compresi i banconi del pesce.
Belli i mercati nel quartiere di San Giovanniello, in pieno centro storico a cinque minuti dal Duomo e quello vicino a Piazza San Francesco.  Molto fornito quello a Torrione, un quartiere nella zona Est della città, vicino ai campi da tennis e alla piscina comunale.

APPENA FUORI CITTA’

A VIETRI SUL MARE Evù e Pascalò sono due locali di mare dove si mangia in ottimo rapporto tra qualità e prezzo.

PONTECAGNANO pizza storica alla Pizzeria Negri con un indimenticabile pollo alla cacciatora cotto nel forno a legna.

A SAN CIPRIANO PICENTINO Dimora Nannina di Giampaolo Zoccola, cucina essenziale di buona materria in un locale di campagna a quattro chilometri dalla prima uscita autostradale della Salerno-reggio.

DORMIRE EVITANDO I BAR FRACASSONI
Se amate la praticità, scegliete l’Hotel Salerno a ridosso della stazione. Oppure date una scorsa ai tanti B&B molto accoglienti che sono nati negli ultimi anni. L’Hotel più bello resta sempre l’Hotel Baia proprio al confine tra Salerno e Vietri, all’inizio della costiera amalfitana.
Un consiglio: purtroppo a Salerno non sono in vigore le leggi italiane sull’inquinamento acustico, evitate dunque per dormire di scegliere posti tra via Roma, centro storico, piazza Flavio Gioia e la parte di Corso Vittorio Emanuele vicino all’albero di Natale, altrimenti sarete tenuti svegli almeno sino alle due di notte da alcuni bar che sparano musica ansiogena a tutto volume senza che nessuno intervenga. Comunque, tanto più alto è il volume tanto più infima la qualità del bar, quindi può essere considerato un segnale per non entrare.
E dopo le 23, occhio ai motorini che fanno le gare nell’isola pedonale :-(

Questi  i nostri locali preferiti: ma se avete altri suggerimenti sono ben accetti :-)

38 Commenti

  1. Ho sperimentato tutti i locali segnalati e non posso che confermarne la bontà, la genuinità, la cortesia e (cosa non trascurabile) i prezzi mediamente contenuti.

    C’è una cosa che mi sfugge: Salerno è al centro di un territorio di grandissime materie prime, vere eccellenze mondiali…eppure, ho incontrato turisti disorientati alla ricerca di un luogo dove poter acquistarle. C’è una tale ricchezza e varietà da poter avere una sorta di Eataly tutto salernitano! Ecco, se ci fosse un punto dove poter acquistare le eccellenze gastronomiche del territorio, credo che sarebbe un vero valore aggiunto per la città.

    Saluti.

    1. C’è! La Coldiretti, oltre ad essere presente in vari punti della città in occasioni specifiche, dispone per il periodo natalizio di uno spazio espositivo in Via dei Mercanti (poco prima di largo campo). Ci si trova un po’ di tutto, frutta, verdura, fichi e dolci cilentani, prodotti dell’Irpinia, olio, vini e birre artigianali. I regali di Natale più riusciti li ho trovati lì.

  2. Fa piacere vedere nelle lista Cotto e Crudo: materia prima (si parla di pesce) eccellente e sapientemente cucinata. Un locale alla costante ricerca della qualità.

  3. Sono d’accordo sui ristoranti, ma l’unica pizzeria citata è Ciripizza. Non sò!

  4. Un’amica originaria di Ravello ma residente a Napoli da sempre amava ripetere”si Salierno avesse ‘u puorto Napoli fusse muorte”.Adesso Salerno ha anche un porto che funziona niente male per cui ,fossi nei panni degli amici napoletani,comincerei a preoccuparmi.Boutade a parte fa sempre piacere sapere che il turismo e l’eno gastronomia di qualità crescono costantemente nella Salierno bella che tanto amiamo.Ce ne passa prima che possa non dico surclassare la capitale del Regno Delle Due Sicilie,ma almeno giocarsela alla pari,però la speranza è quella augurandoci che il sindaco sceriffo ormai par time per nuovi impegni ministeriLi abbia il tempo e la voglia di dedicarsi ancora a questa sempre più bella città.FM.

  5. bell’articolo! il mercato di San Giovanniello è a piazza Sant’Agostino dietro la Provincia?

  6. Non vivo più a salerno quindi il tempo da dedicare ai ristoranti della città si limita a quello delle mie visite alla famiglia.

    Ad ogni modo concordo sostanzialmente con la lista, soprattutto relativamente ai consolidati, che ho avuto modo e tempo di conoscere meglio.

    Due cose solo aggiungerei : strano ci sia una sola pizzeria, io adoro quella vicino casa di mia madre ma forse è perché ci mangio la pizza da quando ero piccolo e prevale il sentimento. Ad ogni modo strano solo una.

    Dedicherei due righe alle nuove leve: a tal proposito mi permetto di segnalare “Chef for passion” in Porta Catena, dove ormai curo le ferite ancora aperte dalla chiusura del “ristoro degli angeli”. Sono giovani, intraprendenti, cercano di proporre una cucina pulita e originale, non omologata, nel cuore stesso della movida salernitana dove forse l’omologazione pagherebbe di più. Inoltre condividono con Lei, egregio Luciano, la missione di fare cultura enogastronomica: Lei con il suo lavoro, loro con corsi di cucina e serate a tema. Io li menzionerei solo per il coraggio e la voglia di fare e di mettersi in gioco, merce rara nei giovani d’oggi…e poi ci mangio bene. Saluti

    1. Grazie per le dritte. Posso chiedere il nome della pizzeria?
      Mi fa piacere che rircorda il Ristoro degli Angeli. Un ristorante con un bravo chef, il giovane Marco De Luca, che ha dovuto chiudere.
      Per inciso: i difensori della salernitanità che hanno protestato per Vissani non ci sono mai andati secondo la buona prassi di ogni provincia, meglio lamentarsi che operare

      1. La pizzeria è lo Scacciapensieri in piazza filangieri. Locale alla buona, ma io compravo la pizza dai genitori dei gestori e oggi la compro dai loro figli, ripeto ho un pezzo di cuore. Accompagno la pizza con il loro crocche di patate, un must, ogni volta che posso!

        Lei poi non lo ricorda, ma io qui ho avuto la notizia che lo chef De Luca era emigrato in Svizzera: le chiesi di tenerci aggiornati casomai ritornasse in Italia. La ritengo una perdita per una città come Salerno che ha delle potenzialità infinite e inespresse…purtroppo.

        1. Salve, credo proprio che prevalga il Vs sentimento sig. Antonio….
          Quando la piccola sede era di fianco la attuale pizzeria, si poteva gustare uno dei migliori calzoni con scarola della città anche se lo stesso veniva cotto in un mediocre forno elettrico.
          Oggi riesco solo ad avere un buon lontano ricordo…
          Per quanto riguarda il dimenticato e forse a qualcuno sconosciuto “Ristoro degli Angeli” , concordo sull’ apprezzabile cucina proposta dallo chef De Luca, ma insieme al palato deve essere deliziata anche la mente.
          In un ristorante incentrato in un non comune contesto come il Ristoro non poteva venire a servirti al tavolo una ragazza straniera che non parlava e non capiva l’ italiano…..

          1. Sulla pizzeria un po ha ragione ma ho ammesso la mia debolezza….ma quando ho voglia di pizza scarola mozzarella capperi e acciughe ( una sorta di calzone aperto e con tante acciughe, io la chiedo così ) dove vado? :-)

            Per il servizio del Ristoro concordo, diciamo che la ” sala ” non era all’ altezza della “cucina” ,io ero convinto che col tempo avrebbero chiuso il gap. Purtroppo credo che non sia stato però quello il motivo della sua chiusura, anche perché tendenzialmente il servizio a Salerno quando è buono è quello dell’ “amico”, dell’avventore che ama sentirsi trattato con confidenza; il rispetto, la competenza e l’attenzione che merita di trovare in un servizio in sala anche l avventore occasionale di un ristorante è per la mia esperienza cosa rara nella nostra città.

      2. Ben detto, Dott. Pignataro!!!…. i salernitani non ci hanno mai dato una gioia, sempre a criticare, giudicare e denigrare quello che abbiamo fatto con passione, amore e professionalità ed io ho sempre mostrato attenzione, rispetto e competenza per tutti i clienti che hanno varcato la soglia del nostro locale e non sono affato straniera, la nostra sfortuna è stata quella di essere stati dei forestieri nella terra di Salierno!!!….;)

  7. salerno è anche patria di ottime mozzarelle di bufala della piana del sele, dal gusto delicato e meno sapido rispetto all’aversana, reperibili in diversi punti vendita nel centro cittadino.
    il ristorante del golfo e la trattoria dedicato a mio padre restano i due maggiori riferimenti x il pesce (il pescato salernitano doc è costituito da: seppie e polpi, triglie e murmure, alicette e novellame misto per frittura, le canocchie, sarpe e cernie son rare, qualche ruongo, le gallinelle sempre più introvabili, gamberi gamberoni scampetti e mazzencolle, un muggine locale dal sapore molto forte, le sconcigli, i palamiti di passaggio, cozzette e tartufi introvabili, qualche pezzo grosso come le occhiate o le orate della costiera a peso d’oro).
    per la pizza il vicolo della neve è ok, ma l’impasto è alla salernitana, cioè meno elastico rispetto alla pizza napoletana.
    vino? ragis di raito. olii dei picentini su tutti.
    salerno, poi, non è città di pane, acquistate invece il cosiddetto pane di grano, un biscottone salato da gustare nella panzanella.
    ottimi infusi freddi al giardino della minerva.
    stop.

  8. Ogni volta che si passa in centro, e con le Luci lo “struscio” al Corso è d’obbligo, non manco mai di fermarmi alla Rosticceria Sabatino, alle spalle dell’edicola, nella strada che porta alla Galleria del Corso. Me la ricordo da sempre, con i suoi mini crocché e i calzoni alla scarola o alla mozzarella. La pizza al tagio, poi, e’ assolutamente la migliore in circolazione. Street food della tradizione. Per la pizza “seduti” non condivido Ciripizza, forse sopravvalutato o solo perche’ ho una diversa idea di pizza. Ma in centro non ci sono grandi possibilita’. Nella Zona Orientale si distingue Pummarola ‘ncoppa, con una pizza stile Vico Equense. Tra i Ristoranti non rimango mai deluso da Osteria dei Canali e lavora da tempo sulla qualità in una location molto suggestiva la Locanda di Santa Maria de Domno, al Vicolo Masuccio ( il vicolo dei Caciocavalli), tra l’altro con una ricca cantina. Vale la pena segnalarli.

    1. Grazie Ornella. Da Sabatino la tradizione è grande: i miei primi cuoppi erano fatti con i crocché che costavano 5 lire l’uno.Non ocnosco gli altri posyi, li proverò

      1. a santa Maria del domno c’è uno chef umile e di grande qualità come Raffaele Pappalardo.Merita una visita assolutamente.

    2. Signora per carità… La Pummarola ‘Ncoppa per quanto possa utilizzare prodotti apprezzabili per guarnire la pizza tutt’altro è da attribuirsi all’impasto….. Mangiare una pizza nella sopracitata pizzeria significa dimenticarsi del cibo almeno per le successive 12-14 ore, poi se a Lei piace la pizza al piombo… De Gustibus….

  9. Grazie al WineBlog per la dritta sulla pizzeria Resilienza. Senza di Voi non mi sarei mai cimentato nell’impresa di visitare la suddetta pizzeria. Davvero un’ ottima pizza, che a Salerno tanti cercano di proporre ma solo pochi riescono a realizzare!

    1. Segnalo che alla pizzeria La Resilienza, di Gennaro Coppeta, sono utilizzati anche ingredienti del PROFAGRI di Salerno, l’Istituto professionale che mi onoro di dirigere. Un connubio, quello fra La Resilienza e PROFAGRI, all’insegna del chilometro zero, del biologico e della qualità.

  10. E ” Il Brigante ” vicino al Duomo , lo conosci ?
    Si mangia bene , piatti semplici e di tradizione . Prezzi assolutamente buoni . E poi Sandrino Donnabella è un bel personaggio,

    1. concordo per il Brigante”, Sandrino ed I suoi piatti semplici sono una piacevole combinazione. Per il resto a Salerno io credo che un gradino sopra tutti ci sia “Aladino”. Pietro Rispoli fa’ il tipo di ristorazione che io condivido, eccelente materia prima, quasi sempre locale, e piatti sempre diversi, creativi ma allo stesso tempo mai eccessivamente elaborati e complicati,e quasi “cassalinghi, perche’ fatti con materie prime dei nostril “luoghi”. Non credo che a Salerno ci sia qualcche ristorante allo stesso livello. Mio personale parere.

      1. sono d’accordo per “Aladino”, per il resto, caro dott. Pignataro, bisogna ammettere che Salerno offre una ristorazione mediocre e monotematica… in poche parole… triste!!!

  11. Mi permetto di segnalare, centralissimi:

    Il Pacchero, in via Antonio Maria De Luca (alle spalle della banca d’Italia)

    A Prua e Il Maestro del Gusto, l’uno di fianco all’altro nella piazzetta del crocifisso

    che credo possano rientrare nella categoria dei “nuovi”…

    Osteria dei Canali, un angolo di cilento a Salerno, sito nell’omonima via de’ canali

    Cicirinella, in via Genovesi

    che credo possano essere inseriti nella categoria dei “consolidati”…

    e, visto che siamo su di un WINEblog: il Line – wine bar sul corso, di fronte alla banda d’Italia

    Per le gastronomie, anche il Salumaio in zona Madonna di Fatima è da tenere in grande considerazione!!!

  12. Purtroppo noi napoletani siamo soliti pensare ai Salernitani come a “dei cafuncielli di provincia” e facciamo un grosso errore.

    Siamo i soliti. Salerno, boh, esiste, cose’ un paesello e’ grande quanto Castellammare.

    E invece Salerno ha fatto dei passi da gigante. Meditate cari concittadini. E’ una citta’ stupenda.

  13. concordo su santa maria de domno: bel posto, ottimo servizio, eccellente cucina, prezzi equi.

  14. Da un paio d’anni con famiglia e amici mi reco regolarmente a Salerno e pranzo dal “Padreterno”.
    Non riesco a cambiare ristorante, sebbene i suggerimenti del blog di Pignataro inviterebbero a scoprire altro.
    Cordialità, accoglienza, materie prime eccezzionali perchè cambiare ?
    Lo consiglio vivamente per chi ama la tradizione, semplice e genuina senza fronzoli.

  15. Segnalo per la pizza napoletana Sorbillo Carolina in via molo manfredi di fronte la villa comunale; friggitoria S.Teresa in via Roma; gelateria Angelo Napoli in via porta eliana alle spalle di piazza portanova

  16. Appena fuori città non è stato menzionato alcun locale di Cava de’ Tirreni. Credo che almeno uno o due nom meriterebbero.

  17. Anche se non ancor conosciutissimo a due passi da salerno …Ad Ogliara ci sarebbe un altra bella realta’ di un cuoco che prima si trovava alla cantinella sul mare a villammare e pare che oggi abbia aperto gia da un anno il Ristorante EMOZIONANDO…io lo terrei in considerazione ottime proposte ma sopratutto di qualita’.

  18. Vorrei segnalare un nuovo locale Luli’ bistrot cucina lucana rivisitata a via Mercanti altezza chiesa del Crocifisso, e come pizzeria il cavatappi alle spalle Banca di Italia Corso Vittorio Emanuele.

  19. Non sono assolutamente daccordo nel giudizio sulla Osteria del taglio…ok la materia prima ma saremo capitati in una giornata no perchè la cucina era ben lontana dal padroneggiare la tecnica, soprattutto nella esecuzione dei primi…

  20. Forse l’articolo è da aggiornare. Che io sappia dopo la mezzanotte è proibita la musica nei locali. Che poi non ci siano vigili che fanno multe è un altro discorso…

  21. Direi che sono ottimi tutti i ristoranti citati nell’articolo…specialmente Botteghelle 65.

    Un appunto sulla pasticceria Pantalone….pessima! Industriale, con utilizzo di creme liofilizzate.
    Ci sono ben altre e più genuine pasticcerie a Salerno.
    Spererei in un aggiornamento dell’articolo.

  22. Salve, credo che il bar più antico di Salerno andrebbe inserito,nato nel 1910 il Bar G. Verdi Caffè Letterario in p.zza Matteo Luciani è da sempre stato il bar di riferimento per gli artisti del Teatro Verdi e non solo.

  23. È sempre un piacere vedere la mia Salerno con tante proposte gastronomiche.Pero’bisognerebbe anche aggiornare la banca dati di ogni singolo locale.Es eclatante,Via Porto Bistrot con il nuovo chef Gustavo Milione si fa una cucina Pop Come lui la definisce,Gourmet.. quindi vedo riduttivo ancora leggere salumeria e cucina,dove potete gustare ottimi panini….Questa è preistoria,cose vecchie,queste informazioni messe così possono ora ledere l’immagine di un locale che punta su livelli più alti ed ambiziosi.Grazie mille

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