San Cesareo, Osteria di San Cesario

Via Corridoni, 60
Tel. 06.9587950
www.osteriadisancesario.it
Sempre aperto. Chiuso domenica sera e lunedì.
Due settimane ad agosto

La tradizione dura e pura, senza se e senza ma. Certi locali mi ricordano le biblioteche comunali che prima dell’era digitale erano il segno del benessere mentale della comunità che le apriva e le gestiva tra mille difficoltà.
Dunque passate pure a memoria tutti i piatti della cucina abruzzese-ciociara-giudaica su cui si basa la radice gastronomica di Roma ed avrete dunque il menu del locale gestito da Anna Dente, sempre impegnata a fare da spola tra sala e cucina.

Può sembrare una scelta di comodo, ma in realtà non lo è affatto perchè Roma, un po’ come Milano e a differenza di Napoli che è assolutamente conservatrice, è molto modaiola. Il vento cambia in continuazione, come quando spira da terra, ed è difficile per i ristoratori tenere la rotta.
Questa esperienza, come spesso accade nei paesi, nasce dalla macelleria. Già, perché dal Dopoguerra i dente gestiscono la più antica macelleria del paese alle porte di Roma, la “Macelleria Emilio”, aperta da Emilio Dente, norcino di Montecompatri ma anche grande agricoltore. Infatti egli è stato uno dei principali artefici, a partire dalla fine degli anni cinquanta, dello sviluppo nell’area Labicana, comprendente i comuni di Colonna, Montecompatri e San Cesareo, dell’ortofruttoviticoltura altamente specializzata che è stata per anni il motore economico di queste zone.

Fagioli, ottima trippa in salsa verde e le animelle con le cipolle sono il biglietto d’ingresso della filosofia. La campagna romana esprime qui il meglio di se, come per esempio le deliziose puntarelle con alici.

Qui solo due esempi di primi. La carta ne propone una decina, tutti ghiotti

Una decina anche i secondi. Oltre all’abbacchio e allo scottadito, noi abbiamo scelto questo tordo, ben cucina e saporito. Come avete capito, qui con la carne non si scherza e andate assolutamente sicuri.
Ci dovrete passare almeno cinque o sei volte per completare il menu e in fondo, invece di una triste sosta all’Autogrill, cosa c’è di meglio che vivere
Vini laziali e conto, per un pasto completo, sui 50 euro.


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