Sorrento, ristorante Zi ‘ntonio

Ristorante e pizzeria
Via Luigi De Maio, 11
Tel. 081.8781623
info@zintonio.it

Una giornata di relax dopo una intensa settimana di lavoro richiede alcuni fattori imprenscindibili: o’sole, o’mare, a’leggerezza. Devo ammettere che a volte proprio non mi dispiacciono o’cchiovere*, o’friddo e a’sustanza* ma in questa occasione abbiamo scelto i primi tre. Sveglia in tarda mattinata, un’ora di cazzeggio per casa e poi partenza per la vicina costiera Sorrentina a respirare un po’ d’aria fresca con la speranza magari di bagnarsi i piedi nell’acqua gelida della spiaggetta del Porto di Sorrento. Lungo la Salerno-Reggio Calabria sfogliando qua e là un paio di guidette Lilly manifesta tutte le sue preoccupazioni sulla scelta dei locali, non abbiamo voglia di una uscita “gourmet”, ecco allora che mi sovvien di chiamare il caro Ciro Garofalo, super agente di commercio da sempre profondo conoscitore della zona, giusto per avere un nome, un luogo qualora il mio istinto facesse cilecca: “…vai da Zì’ntonio a nome mio e nun te preoccupà!” mi dice, e Lilly devo dire, mal fidata compagna di avventura non si lascia scappare l’occasione per invitarmi a soprassedere al mio istinto e fidarmi di Ciro. Arriviamo a Sorrento verso l’una: il ristorante si trova proprio nella stradina adiacente la piazza che conduce al porto, è qui dal 1975, quando il fondatore Antonio Russo decise di trasferirvisi per ampliare la proposta che sino ad allora prevedeva solo la pizza. Il locale è molto carino, arredato in maniera semplice nello stile delle vecchie trattorie d’un tempo, ingresso abbastanza luminoso direttamente in sala, un grande banco refrigerato consiglia le proposte del giorno come antipasti, contorni e pesce fresco, prima una scala di legno massiccio conduce sopra in un soppalco con pochi tavoli dove secondo me cenare la sera deve essere d’un romantico straordinario, noi però veniamo invitati a seguire il maitre nella sala adiacente l’ingresso dove le pareti coperte da piastrelle vietresi dipinte a mano ricordano lo scenario che circonada questo meraviglioso lembo di terra tra mare blu, olivi secolari e vigne che si abbarbicano su per i pendii della costiera sorrentino-amalfitana. Il soffitto è pieno zeppo di piatti in ceramica a suggellare l’adesione di questo storico posto ai “locali del buon ricordo. La mis en place è essenziale, a dirla tutta un po’retrò, la proposta ci sembra abbastanza ampia seppur “costretta” a piatti classici, non bisogna dimenticare però che Sorrento è meta di un turismo internazionale molto variegato e fortunatamente (a parte forse questo 2008 difficile) pressante, pertanto il servizio (che non si paga, bonus a differenza di molti altri posti) ed il menù qui sono espressione di diverse, troppe esigenze da garantire per non perdere colpi (ristorante, trattoria, pizzeria, menù fisso turistico, buffet ecc…) che non lasciano particolari spazi ad interpretazioni artistiche, in fondo poi è anche quello che volevamo avere noi oggi. Si è partiti con un antipasto delle 4 repubbliche “marinate”, salmone, polipo, gamberetti all’insalata, gamberoni, poi lo scampo agli agrumi, le calamarette fritte (un pò troppo), come primo per me un buonissimo spaghetto alle vongole con pomodorini (così al dente lo desideravo da tempo!) e per Lilly una deliziosa pezzogna alla brace con insalata mista, cottura perfetta. Per dessert delizia al limone fatta in casa per un conto abbastanza onesto sui 64 euro escluso i vini (non si può non notare una insalatina a 4 euro): Il caffè decidiamo di prenderlo in piazza dopo una bella passeggiata per la via degli artisti, tra vicoli colorati e turisti che si affrettano a non perdere di vista il loro cartello di riferimento delle guide turistiche della Costa Crociere appena ancorata in rada. Affacciati sul Golfo in Villa Comunale, all’ombra degli olmi dinanzi ad un panorama mozzafiato, oggi però Capri non si riesce a vedere in tutto il suo ammaliante profilo, ci accontentiamo di ammirare un nonno in gamba a dare lezione di educazione civica a due nipotini scalmanati, così è la vita meno male!

Angelo Di Costanzo

* o’cchiovere: la pioggia
** a’sustanza: la consistenza (dei piatti)


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