Stash: Vi racconto Calamore a Capri. Genuinità è la parola chiave del nostro progetto

Di Bruno Sodano

Intervista al cantante internazionale Stash dei The Kolors, che, insieme al suo socio Manuel D’Alessandro, approda sull’isola di Capri per inaugurare il loro nuovo format gastronomico. Entrambi presenti al grande evento per festeggiare insieme a tutti il realizzarsi di questo grande sogno.

Oggi, 29 maggio 2023, apre Calamore nella piazzetta di Capri, un nuovissimo format che racconta un grande amore gastronomico per il calamaro e la scintilla di una grande amicizia nata per caso ma che si è legata per scelta. Gli attori protagonisti di questa bellissima storia sono Stash, cantante internazionale e voce della band musicale The Kolors, e Manuel D’Alessandro, imprenditore nel settore food.

Calamore è un incontro tra creatività e gusto, non è un fast food né un ristorante. È un locale che propone piatti di mare con un concept contemporaneo, ma allo stesso tempo affonda le radici nella storia della cucina di mare popolare italiana. La parola chiave di questo progetto è “Genuinità”

Ho intervistato Stash, ma solo dopo pochi minuti mi sono accorto che stavo conversando con Antonio, che in questa avventura ha lasciato a casa il suo alter ego artista, facendo emergere tutta la sua umiltà e semplicità di un napoletano di buon cuore che sta investendo in un altro sogno, con la stessa ambizione di sempre.

Stash, perché Capri?

“Io sono sempre stato un grande amante della costiera amalfitana, infatti ho acquistato una piccola casa lì e ci vado ogni volta che posso con la mia famiglia. In uno dei miei giorni off, con la mia compagna in dolce attesa del nostro secondo figlio, camminavamo per la costiera e le dissi: sai che bello sarebbe aprire qui un locale come Le Frit c’est chic? Poi il caso ha voluto che mi ritrovassi a suonare a Capri, nella Certosa, per il festival, e ho creato nuovi legami importanti che mi hanno spinto a far partire la nave. Oggi, dopo quasi un anno, il nostro sogno si sta avverando.”

Raccontaci bene il format.

“Noi non facciamo fritto. La cucina è prettamente healthy con un’attenzione rivolta al rispetto della gestione della materia prima, un aspetto importante che abbiamo scelto di valorizzare. Calamore deve essere inteso come un posto buono, dove poter fare un pasto veloce e soddisfacente. Non siamo un fast food, almeno non nel senso comune a cui tutti sono abituati. Purtroppo, sull’isola, spesso devi impiegare molto tempo per mangiare, ma da noi questo non accadrà. L’ingrediente è la priorità da Calamore.

Perché Calamore?

“Stavo scendendo da Milano con Manuel e parlavamo di quanto fosse irresistibile il suo format ‘Le Frit c’est chic’. Continuavo a dire: sai che se vedessi un punto lungo la strada, uscirei immediatamente dall’autostrada? Lo farei subito per gustarmi uno dei suoi spiedini di calamari. Capisci quanto amo questo piatto? E lui, prendendomi in giro con il mio tipico accento napoletano: ‘Allora, chist è proprio AMMORE PE O CALAMMARO’. E lì ho realizzato che si era innescato tutto il ragionamento che poi ha portato al nome Calamore.”

Cos’è il CuopPoke?

“Poiché volevamo evitare di creare un format alla moda – anche perché vengo da Napoli e ho una grande tradizione marinara alle spalle – abbiamo pensato che la moda dovesse sposarsi con la nostra tradizione e non il contrario. Quindi, se vogliamo guardare al presente e considerare il poké, che venga nel cuoppo, che non è mai fritto ma che deve essere presente come simbolo del nostro territorio e della nostra storia gastronomica, da leader italiani nello street food. Il cuopPoke è quindi un cuoppo con base di riso bianco e tu scegli i condimenti: insalata di polpo, salmone con olive, avocado e quello che preferisci. Con una mano tieni il cuoppo e con l’altra mangi, mentre cammini per le bellissime vie di Capri.”

Quali saranno le proposte offerte da Calamore?

“Come dicevo, il menù sarà ampio e molte cose le puoi scegliere e combinare tu. Fra i piatti principali ci sarà sicuramente lo spiedino di calamari, che mi ha fatto innamorare e che sembra fritto, ma non lo è. Devi provarlo, poi mi dirai. E avremo anche diversi panini di mare. Non voglio svelare tutto il menù, spero che tutti veniate a scoprirlo già da oggi (troverete anche noi), ma ci tengo a precisare che è strutturato per garantire a chi ci visita la massima qualità per ogni singolo piatto proposto.”

Quanto Antonio c’è in questo progetto e quanto ha influenzato Stash artista?

“Devo ammettere – dice sorridendo – che forse qui, per la prima volta, l’importanza di Antonio, il napoletano, pesa molto di più rispetto a Stash artista. Questa è una cosa che se non hai un legame viscerale con questo luogo come lo ho io, non lo fai con la passione giusta. Aiuta ricordare quei sapori, quegli odori, quando li hai dentro di te.”


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