Supino, Frosinone. La Locanda di Amerigo Tucci e Silvina Montini. Gricia d’autore all’uscita della Roma-Napoli

Via Conella 12
Tel. 0775 227608
www.lalocanda-ristorante.it

Aperto sempre
Chiuso lunedì, domenica sera
Intorno ai 30 euro

di Tommaso Esposito

Da Roma si esca a Ferentino.
Da Napoli a Frosinone.
Si arriva alla Locanda prima di giungere nel cuore di Supino, Ecetra l’antica.
Oggi è tutta raccolta all’ombra dell’alto campanile settecentesco.
Scoperta per caso.
Girovagando tra la piana ciociara e i monti Lepini.
Di ritorno dal Nord in cerca di ristoro.
Trovato.
Sera d’estate nel fresco giardino.


E d’inverno sarà calda, accogliente la veranda o la sala.

Settecento etichette in cantina.
Un tesoro da scoprire e gustare.
E ci son pure trenta birre diverse.
Amerigo Tucci ne ha il merito.
In cucina ha delegato Silvina, la moglie.
Cognome papale, Montini, ma da queste parti è d’uopo.
Menu declamato a voce secondo la provvista del giorno e il ritmo delle stagioni.
Qualche piatto resta fisso e rispetta il territorio.
Mano leggera tra i fornelli, nonostante la tradizione.
Tuttavia saporita e a tratti succulenta.
Con porzioni abbondanti.


Gli antipasti.
Carpaccio di cervo con rucola e scaglie di cacio.


Buono per la scelta della carne.
Per nulla banale, anzi, di grande qualità il piatto.

Insalatina di ovoli con limone e grana.

Fresco. L’agrume è indovinato ed esalta il sapore dei funghi allentando la presa sulle papille.

Appena sfornati i due pani.

I primi.
Tagliatelle al ragù di  oca con filetti di pomodoro.

La cuoca ha scelto il petto del palmipede.
Chi si aspetta una salsa di passata e carne disfatta si sbaglia.
E’ un piatto equilibrato dove senti la sostanza della carne e del pomodoro.
A filetti ben sodi e pieni di solare sapore.
Una grande e bella intuizione.


Gricia di tagliolini.


Qua sta la storia della cucina ciociara.
La gricia è l’antenata dell’amatriciana.
Niente cipolla o aglio.
Soltanto un grande guanciale di maiale che si dissolva in padella con un po’ d’olio d’oliva extravergine.
La pasta e il pecorino.
Stasera Amerigo ci tiene all’assaggio delle sue paste casalinghe.
Se no avremmo mangiato bucatini o bombolotti.
Superba questa gricia.


I secondi. Assaggi ci si intende, eh.
Tagliata di manzo con porcini.

Ottima perfetta cottura. Carne morbida e sugosa. Di grande supporto i porcini
Spezzatino di cinghiale.


Di buona fattura e sapore deciso. Un brasato con i fiocchi.
Faraona farcita.

Dell’aia? Provenienza locale. Raro.
Farcita di sé stessa e di aromi.
Morbidissima e tenera per il suo grasso. A dir poco succulenta.
Bravi.
Per dessert un trancio di torta con crema, fichi e frutta fresca.

Il vino che ci ha suggerito per il pasto l’oste stasera è un laziale Cabernet di Atina.


Il giovane 2009 Poggio alla Meta.
Blend di sauvignon, franc e Merlot.
Quanto basta per rendere felici e contenti.


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