I vini del Salento di Ninì e Michele Palamà

Pubblicato in: in Puglia

di Enrico Malgi

L’azienda Palamà di Cutrofiano è diventata un punto di assoluto riferimento per tutta la viticoltura del Salento e dell’intera Puglia, per storia, tradizione ed eccellenza dei vini prodotti. E’ stata fondata giusto ottant’anni fa da Michele Arcangelo Palamà, a cui è subentrato nel 1988 il figlio Cosimo detto Ninì. Da qualche anno il giovane Michele, terza generazione e studi in enologia presso la Facoltà di Piacenza, è uscito dallo stadio ninfale in cui era relegato e si è trasformato in libera farfalla. E così ad appena ventitré anni, sempre sotto lo sguardo vigile di Ninì (alto, grosso, barbuto e dall’aspetto burbero e scontroso, ma in effetti un vero tenerone) ed accarezzato dallo sguardo languido e compiacente della madre, è diventato il vero fulcro aziendale.

Le specie varietali allevate sono quelle classiche territoriali, con un occhio di riguardo rivolto soprattutto al vitigno principe salentino: il negroamaro. Non molti gli ettari vitati e poche migliaia le bottiglie prodotte, ma in compenso sono innumerevoli e molto prestigiosi i premi ed i riconoscimenti ricevuti da tutto il mondo, compreso Radici del Sud.
In questi giorni ho avuto modo di assaggiare etichette di tre nuove annate.

Metiusco Salento Bianco Igp 2015 – Blend fifty-fifty di verdeca e di malvasia bianca. Maturazione in acciaio e vetro e gradazione alcolica di tredici. Nel bicchiere si scorge un colore giallo paglierino, con riflessi ancora precocemente verdognoli. Corredo aromatico piacevole e caratteristico, segnato da sfaccettature fruttate di pesca bianca, di ananas, di nespola, di mandorla e di bergamotto. Piccole parvenze floreali ed erbacee vanno a completare poi il registro olfattivo. In bocca il vino è asciutto, delicato, fresco, morbido, cristallino, sapido, minerale ed armonico. Sviluppo terminale abbastanza persistente. Prezzo in enoteca di dodici euro. Molto conveniente. Da spendere su antipasti di mare, carne bianca e formaggi freschi.

Metiusco Salento Rosato Igp 2015 – Negroamaro in purezza. Estrazione del colore col metodo del salasso. Macerazione per dodici ore ed affinamento in acciaio e vetro. Tredici gradi di alcolicità. E’ probabilmente il rosato pugliese, e forse nazionale, più premiato dalla stampa specializzata di tutto il mondo. Veste cromatica vermiglia, a metà strada tra il cerasuolo ed il chiaretto. Purezza del tratto aromatico che trascina le narici in un vortice inebriante, che sfociano in una sventagliata di profumi che rimembrano i piccoli frutti del sottobosco e/o quelli di chinotto; effluvi floreali di rosa e di geranio; mediterranei guizzi vegetali e speziate suggestioni orientali. Elegiaco l’approccio del sorso in bocca, che in massima parte reitera le gradevoli sensazioni già percepite all’olfatto. Palato fine e sensuale, ricco di correnti saline e di sviluppi morbidi e freschi. Finale godibile e lievemente amaricante. Prezzo in enoteca anche qui di dodici euro. Un affarone! Pesce in guazzetto, risotto con i funghi e tagliere di salumi da abbinare.

Mavro Salento Rosso Igp 2013 – Solo negroamaro allevato con il classico sistema ad alberello. Fermentazione in acciaio e maturazione in legno per due anni e poi affinamento in boccia. Tasso alcolico di quattordici gradi e mezzo. Colore rubino scuro e denso, con luccichii purpurei. Imponenti i profumi che salgono al naso, che rivelano subito aromi di boisè e di frutta rossa; respiri di fiori appassiti e doviziosi vezzi vegetali. E poi pregnanti aromi speziati, empireumatici, liquiriziosi, tabaccosi e piretici. Impatto del sorso sulla lingua estremamente caldo, strutturato, vitale e complesso. Buona spalla acida che alita freschezza, unita a vibrazioni sapide e minerali. Ricamato e di notevole finezza l’ordito tannico, come da costume. Pulsazioni palatali sontuose. Quadro avvincente ed irresistibile, connotato da uno slancio ritmico. Progressione finale persistente ed amarognola, quasi piccante. Grande vino e molto serbevole. Prezzo di quindici euro in enoteca, cioè regalato. Da abbinare a carni alla brace, formaggi semistagionati e/o a una bella zuppa di pesce, come il cacciucco livornese. Prosit!

Sede a Cutrofiano (Le) – Via A. Diaz, 6
Tel e Fax 0836 542865
info@vinicolapalama.comwww.vinicolapalama.com
Enologi: Cosimo e Michele Palamà
Ettari vitati: 25, più conferitori di fiducia – Bottiglie prodotte: 250.000
Vitigni: negroamaro, primitivo, malvasia nera e bianca, verdeca e bianco di Alessano


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