Cetara, pesca notturna di alici e bollicine con l’Acquapazza

Pubblicato in: Eventi da raccontare

di Novella Talamo

Ci sono delle occasioni, molto rare, in cui si ha la netta percezione che si sta vivendo  il ‘momento perfetto’.

La cena a bordo a largo costa organizzata dal ristorante Acquapazza di Cetara con le bollicine Ferrari è stata sicuramente una di queste.

 

Protagonisti le bollicine firmate Ferrari e gli eccezionali prodotti che hanno resto questo borgo marinaro famoso in tutto il mondo, tonno e alici, nelle interpretazioni di due portavoce della gastronomia e delle antiche tradizioni locali, Gennaro Castiello e Gennaro Marciante.

L’idea di organizzare una serata incentrata sull’abbinamento tra pesce azzurro e bollicine iniziò a prendere forma nella mente di Gennaro Castiello un anno fa. Il suo desiderio, infatti, era quello di offrire l’opportunità di cenare a bordo di una di queste meravigliose navi che sono in porto per la legge che impone il fermo della pesca del tonno a favore del suo ripopolamento.

Così Gennaro decise di fare una visita in cantina da Lunelli e, grazie alla lungimiranza della famiglia e alla disponibilità di alcuni armatori, il suo sogno si è trasformato in realtà.

I due Gennaro, lo chef Marciante e il maitre e sommelier Castiello, che da venti anni sono alla guida del loro ristorante sul suggestivo porticciolo, hanno conservato i rispettivi ruoli anche per la cena evento. Marciante in cucina e Castiello tra i tavoli allestiti sulla nave dove ha portato, grazie al suo temperamento cordiale e frizzante, una ventata di sorrisi e buonumore. Gli ospiti si sono mescolati ai pescatori facendo festa insieme a loro in un’atmosfera gioiosa e informale.

“Mio padre mi ha trasmesso il piacere di vedere le persone sorridere”, mi dice Gennaro Castiello quando gli chiedo qual è la genesi di un’idea così originale. Questa preziosa eredità, che è una dote riservata esclusivamente alle persone generose e altruiste, è anche la vera e propria missione di Acquapazza, cioè far sentire i clienti a proprio agio, farli stare bene.

Inizio scoppiettante con le alici di Cetara sotto sale maturate in botte (‘terzigno’) per due anni e servite con olio, aglio, prezzemolo fresco e peperoncino. Davvero eccezionali.

A seguire tartara di gamberi con al centro un pomodorino confit accompagnata da un babà cotto al vapore e una salsa all’arancia. Un piatto decisamente equilibrato in cui la dolcezza del pomodorino confit e della pasta del babà ben si fonde con la sapidità del mare.

Poi è stata la volta di una sfera di tonno ripiena di burrata con gazpacho e zuppa di pesce frullato con la pasta mista.

 

Per secondo tonno cotto a bassa temperatura con due riduzioni di aceto, rosso e bianco, noci e carciofi.

In chiusura gelato al pistacchio.

In abbinamento gli spumanti Ferrari, risultato della capacità e dell’ingegno dell’enologo Giulio Ferrari che nel 1902 avviò la produzione di poche bottiglie molto selezionate e costose. Nel 1952 Bruno Lunelli, titolare della più rinomata mescita di vini di Trento, rilevò la Ferrari e portò la produzione fino a centomila bottiglie l’anno. Degustati il Ferrari Perlè 2006 da Chardonnay in purezza, il Ferrari Perlè Rosè 2007 ottenuto da Pinot Nero e Chardonnay e caratterizzato da un tocco cromatico dalla sorprendente delicatezza, il Ferrari Riserva Lunelli 2005 da sole uve Chardonnay, la storica etichetta del metodo classico italiano Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, un emozionante cru da Chardonnay in purezza, e il Villa Margon 2009 di Lunelli.

Il silenzio complice del mare è stato solo piacevolmente interrotto dall’accompagnamento musicale del gruppo Watermelon Moon e dalla voce della cantante Dorothy.

 

A metà cena un altro momento molto suggestivo: sono state calate in acqua tre lampare che hanno rievocato la tradizione dell’antica tecnica della pesca delle alici. Su una barca è montata una lampada, la ‘lampara’ appunto, che illumina una vasta zona d’acqua per attrarre i pesci in superficie e poi intrappolarli nella rete.

 

Arrivati all’altezza di Positano la nave si è fermata a largo per dare spazio al momento della pesca vera e propria: gli ospiti hanno assistito da vicino, all’allegro ritmo di musica dal vivo, a tutte le fasi compresa la sistemazione del pescato negli appositi contenitori per la commercializzazione.

 

Ultima tappa questa di una serata che, con la complicità della bellezza struggente della Costa d’Amalfi e del fascio di luce della luna che faceva scintillare lo specchio d’acqua, ha regalato delle emozioni indescrivibili che si sono incastrate dentro, tra cuore e anima.

 

Foto di Antonio Fumarola


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