Fico Monnato di Prignano Cilento Presidio Slow Food – Incontro con i produttori

Pubblicato in: Eventi da raccontare
da sx Ernesto D'Alessandro, Daniela Cennamo, Francesco Alfieri, Giuseppe Orefice e Vito Trotta

di Enrico Malgi

Dolce, profumato, con la buccia colore verde chiaro all’esterno ed interno bianco-giallino. Ma anche color marroncino dopo l’essicazione, con la polpa pastosa ed ambrata, laddove i frutti sono stesi sui tipici vassoi di canne intrecciate, detti “cernicchiari”, per farli prendere la tintarella adatta. In questo modo diventa Dop.

Ed ancora, fichi impaccati, farciti con mandorle o noci, ricoperti di cioccolato fondente, zucchero di canna o dorati al forno, aromatizzati con scorza di limone, finocchietto selvatico ed a volte anche con rhum, oppure trasformati in sciroppo o marmellata. Questo è Il Fico Bianco Dottato del Cilento, una varietà molto prelibata riconosciuta a livello internazionale, che da solo rappresenta il 75% della produzione regionale ed il 25% di quella nazionale. Un prodotto sano, altamente digeribile e ricco di sali minerali e di vitamine.

Ma non finisce qui, perché questo frutto serba in sé ancora un’altra grande sorpresa: il Fico Monnato di Prignano Cilento, che prima dell’essicazione al sole viene privato della buccia. Ne viene fuori un prodotto finale segnato da un candido colore bianco e dalle caratteristiche organolettiche uniche, perché si avvale anche di favorevoli condizioni pedoclimatiche: territorio di media collina, terreno calcareo-argilloso, brezza marina che proveniente dal vicino mare di Agropoli e giusta quantità di acqua piovana durante l’anno. Tutto questo, insieme alla grande passione profusa dagli operatori locali nella coltivazione delle piante, ne fanno un prodotto artigianale di assoluta eccellenza, che non trova riscontro in altri territori.

I comuni interessati a questo tipo di lavorazione sono Prignano Cilento, Agropoli, Ogliastro Cilento e Torchiara. La raccolta dei fichi dottati avviene nelle prime ore del mattino nel periodo che va dai primi giorni di agosto e fino alla seconda metà di settembre. Dopo il periodo di essicazione, i fichi monnati sono aperti, distesi e successivamente ricoperti con diversi ingredienti come il cacao in polvere, scaglie di cioccolato, mandorle o noci, bucce di limone e di mandarino ed infine arrotolati in forma di piccolo capocollo, infornato e confezionato. Prima di consumarli si procede ad affettarli proprio come un salamino o un capocollo. In bocca il fico lascia un sapore persistentemente aromatico e piacevole, anche perché si tratta di un prodotto assolutamente naturale, senza uso di conservanti o di stabilizzanti.

Per la sua unicità e territorialità e l’artigianalità nella lavorazione specifica, hanno indotto i produttori del Fico Monnato di Prignano Cilento a chiedere la costituzione di un Presidio Slow Food. Prima di arrivare a questo, però, alle spalle c’è stato tutto un percorso progettuale, che ha cercato di dare slancio alla minimalista produzione che rischiava di scomparire, perché il mercato non riconosceva il giusto valore del Fico Monnato. Già da tre anni si è stabilita una stretta collaborazione con la comunità di Terra Madre di Slow Food, proprio per tutelare e valorizzare questo prodotto. E nello stesso tempo la condotta Slow Food Cilento “ha fatto salire sull’Arca del Gusto il capicollo di Fico Monnato, raccontando al mondo il tesoro di questa piccola produzione”, come afferma con convinzione Daniela Cennamo, Fiduciaria Slow Food Cilento. Poi c’è stata la costante partecipazione dei produttori ai laboratori del gusto nelle manifestazioni in tutta Italia, per far conoscere questa prelibatezza.

E finalmente siamo giunti ai giorni nostri, quando alla presenza di un folto gruppo di partecipanti e di produttori si è svolto presso il Ristorante Lady Mary di Prignano Cilento un interessante incontro pubblico, con l’intervento del Presidente Slow Food della Campania Giuseppe Orefice, del Responsabile regionale progetto Presidio Slow Food Vito Trotta, del Referente Terra Madre della Condotta Slow Food Cilento Ernesto D’Alessandro e del Consigliere del Presidente della Regione Campania all’Agricoltura, Caccia e Pesca Francesco Alfieri. Ha moderato il dibattito Daniela Cennamo.

Durante il dibattito si sono ufficialmente gettate le basi per l’avvio della nomina del Fico Monnato di Prignano Cilento ad avvalersi del titolo di Presidio Slow Food, che sicuramente non tarderà ad arrivare.


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