Domani è 17, una data che siamo abituati a non prendere mai sotto gamba. Men che meno domani: la Campania offre tre grandissime occasioni per ritrovarsi e per rinnovare la passione autentica per il buon cibo e il buon vino.
Sono tre grandi avvenimenti di popolo in contemporanea, ma la seconda regione più popolosa d’Italia può permettersi questo ed altro visto che parliamo di tre areali completamente diversi.
Protagonisti decine e decine di cuochi, operatori, produttori di vino che si esprimono come comunità che conosce l’importanza di piantare le proprie radici nel territorio in cui opera. Non troverete anochic nella lista dei partecipanti, parliamo di cuochi veri, che riempono i loro ristoranti e che non vivono al servizio di questo e quel marchio perché lavorano per il cliente.
Una dimostrazione della enorme energia che ha questo mondo enogastronomico dopo un maggio favoloso da Tutto Pizza a Festa a Vico passando per Vitigno Italia e tante altre manifestazioni.
Protagonisti non protagonisti Rosario Mattera, fondatore di Malazé, che ha avuto il merito di dare corpo e voce gastronomico ad un territorio a nord di Napoli impegnato a difendere la sua bellezza e la sua biodiversità dall’assalto del cemento. E poi Marco Contursi, delegato della Condotta, che a sua volta a dato voce ad un territorio da sempre dispensa di Napoli, ricchissimo di storia e di cose da scoprire, ma che non aveva coscienza delle proprie potenzialità. E infine Angelo D’Amico di Locanda Radici che lancia la prima festa per il Sannio Telesino con tutti i cuochi che contano del territorio e tanti amici che vengono anche da lontano: uno sforzo per mettere sotto i riflettori tre aree fuori dai circuiti turistici ma che hanno tanto da raccontare. Il nostro invito è di andare a queste feste e sostenerle divertendosi, credere nel territorio, nei prodotti di una regione baciata dal sole e dalla fortuna, ricchi di ingegni e di bontà insuperabili.
FESTA IN CONDOTTA DI SLOW FOOD AGRO NOCERINO A BRACIGLIANO
GUSTA SANNIO A FRASSO TELESINO
Bisogna crederci, bisogna crederci, perché l’alternativa è diventare solo mercato di consumo, essere schiavi dei grandi marchi alimentari. Qualcuno lo ha fatto perdendo la dignità in una scorciatoia dove il miele diventa fango, ma l’autostrada maestra è questa perché fa la differenza tra chi produce e chi consuma. Tra servo e uomo libero.
Viva il 17 in Campania
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