O’ Ca Bistrò: imparate cosa significa Carnevale a tavola in Campania!

di Andrea Docimo

Il tipico pranzo di carnevale napoetano?
Martedì 9 febbraio 2016, O’ Ca Bistrò, Nocera Inferiore. Il grande pranzo di Carnevale si è svolto qui, in un locale antichissimo e con un passato un po’ osé (nell’ Ottocento era chiamato “Locanda della Fica Moscia”), collegato alla chiesa (vicina in linea d’aria) mediante un passaggio segreto. Negli ultimi anni è stato rimodernato in grande stile, e ad oggi risulta accogliente e luminoso. Gourmet? No, solo tanta qualità, dalle materie prime alla cucina. Mettiamoci, poi, un menù tradizionale studiato a tavolino, fin nei minimi particolari, e l’alchimia per un grande pranzo del Martedì Grasso è stata presto creata.

Entrée di benvenuto: tre tipologie di casatielli di superba fattura, uno prodotto dai padroni di casa, gli altri due acquistati presso il più antico forno a legna di Pagani. Quello della casa era farcito con uova e salumi misti, mentre gli altri due con cicoli e misto salumi. Fragranti e profumati, il modo migliore per iniziare un pranzo che definire luculliano sarebbe a dir poco riduttivo. Guardate la foto: che ve ne pare?

Continuando con gli antipasti, soppressata a punta di coltello di maiali allevati nel Cilento (magnifica nella sua tenuta di fetta) e formaggio affinato sotto le vinacce di Aglianico del Caseificio Chirico di Ascea, servite con un po’ di valerianella così da rimembrare il tricolore italiano.

Tra una chiacchiera e l’altra (era pur sempre il giorno principe del carnevale), è arrivato a tavola il piatto forte, simbolo del periodo carnevalesco tout court: la lasagna. Da O’ Ca Bistro’ è stata presentata in due versioni: la prima, con sfoglia fresca tirata a mano con semola di grano duro, farcita con ragù (braciola, cotica e salsiccione), polpettine, ricotta vaccina e salata, fior di latte; la seconda, riccia con sfoglia secca del pastificio Vicidomini, che manteneva invariata la farcitura, eccezion fatta per la provola (ivi presente) che aggiungeva un ulteriore tocco di complessità al boccone.

 

E via con la carne al ragù, con la braciola di cotica ed il superbo pollo ruspante alla cacciatora. Chi più ne ha, più ne metta!

 

E’ stato, dunque, il momento delle ottime polpette fritte accompagnate dai carciofi arrostiti, simbolo di Pagani. Proprio questi ultimi meritano una menzione particolare: teneri, scioglievoli, un vero piacere aver avuto la possibilità di goderne. Arrostiti, non bruciati.

 

Per concludere in bellezza, prima le chiacchiere con il sanguinaccio (per niente unte le prime e goloso il secondo) e, quindi, i meravigliosi scauratielli al miele di ailanto, voluttuosamente fruttato e dai sentori di uva moscato e pesca. In abbinamento, se così si può dire, il rosolio di rosa carmusina ed un buon concerto di Tramonti.

 

 

 

Il tutto, ovviamente, innaffiato da buoni vini che hanno donato ai commensali tanta spensieratezza: Gragnano “o ver” ‘e Zi Vicienz, Aglianico DOP Azienda Balestrieri, Aglianico del Cilento DOP Chivoli dell’ Azienda Colle San Biagio.

Insomma, O’ Ca Bistrò merita davvero tanto, sia per ambiente che, soprattutto, per la vivace proposta gastronomica. Inoltre, a onor del vero, le due ragazze di sala (Anna e Lucia) sono attente e precisissime e, a dirla tutta, anche piuttosto carine. Se andrete nel locale di Antonio Pepe e della moglie chef Giovanna Farina (coadiuvata in cucina da Betty), non tornerete mai a casa delusi. C’è da starne certi.
Insomma, un grande pranzo di carnevale napoletano.

 

O’ Ca Bistrò
Via Papa Giovanni XXIII, 16
Nocera Inferiore (Sa)
Tel. 081.923287
Aperto sempre


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