Sara e Luca Carbone, lampi di rivoluzione culturale al Sud

Pubblicato in: I vini da non perdere

Sabato a Melfi si è svolto un piccolo grande evento, di quelli che possono smuovere le cose e cambiare la mentalità delle persone.

Vinix Live a Melfi nelle cantine Carbone dove Sara e Luca, aiutati dalla mamma e da tutta la famiglia, hanno organizzato una degustazione con belle cantine coinvolgendo anche qualche produttore di alta qualità della Campania e della Basilicata.

Di eventi organizzati attraverso la rete ormai si è perso il conto, ma questo non me lo sono voluto perdere e ho fatto volentieri la spola tra Taurasi dove abbiamo presentato la Guida Slow Wine e Melfi passando per il Formicoso, l’altopiano irpino che cuce Lucania e Puglia dove maggiore è stata la violenza del gelo siberiano: duecento chilometri tra pareti innevate in un paesaggio nordico e spettacolare.

 

Impossibile descrivere quanto mi piaccia guidare qui e nella Daunia, sembra di navigare perché sei tu e il tuo mezzo. Niente altro. Purtroppo eravamo senza Pink Floyd

 

Dei vini, molto buoni, almeno quanto il conciato romano e la mozzarella di bufala di Barlotti, faremo i consueti approfondimenti nei prossimi giorni, lampi di emozione in tutti, stupore papilloso davanti al Perricone delle Cantine Barbera e al Macchiarossa di Cipressi

Ma quel che veramente conta è la novità di Sara e Luca Carbone, già in movimento da qualche tempo per la verità: e che cioé i produttori vicini da concorrenti diventano opportunità nel mondo della comunicazione globale. Così il miglior modo per promuovere se stessi è mostrare di essere parte di un tutto, quel tutto capace appunto di far fare centinaia di chilometri agli appassionati.

Una verità così banale, scontata, che però in Italia e al Sud in particolare equivale ad una Rivoluzione Copernicana. E Credo che questo dipenda dalla nuova generazione di vignaioli del 2.0, di manifestazioni come Terre di Vino e Parlano i Vignaioli che creano una nuova atmosfera, la capacità di fare volume non per un imperativo etico kantiano, ma per resistere in campagna e affermarsi nei mercati.
Vedere quella piccola manifestazione ieri, un produttore che ospita altri produttori,  e metterla a confronto con le ottusità ancora forti di gelosia di marchio se non addirittura di territorio, alle infantili riproposizioni di primati, al sogno di taluni di esistere o restare da soli è come mettere a confronto l’intelligenza umana alle pulsioni primordiali degli spermatozoi.

Certo, tutto è migliorabile, per esempio il punto debole della manifestazione di ieri:-)

Scherzi a parte, per fortuna si moltiplicano sempre più le occasioni di confronto e di stare insieme dei produttori. Ho notato che hanno tutti una caratteristica: usano i soldi, ma non sono usati dal denaro.

E allora, musica


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