Tipe italiane per l’enogastronomia: le dieci donne con le palle del 2010

Pubblicato in: Personaggi

Un segnale di modernità e vivacità dell’enogastronomia italiana è sicuramente la forte presenza femminile anche ai posti di comando. Ecco quelle che hanno segnato questa stagione in chiusura.

Clara Barra
Lo scorso anno finì in cabina mentre l’aereo picchiava senza pilota, ha assicurato l’atterraggio. Si è presa una valanga di critiche per colpe non sue senza reagire e replicare, vera donna-azienda. Ha risposto l’anno dopo con una bella edizione della Guida dei Ristoranti Gambero Rosso, la migliore di sempre.

Emanuela Cattani Pierangelini
Ha superato un momento personale e professionale travagliato, quelle storie in cui forse è persino difficile trovare una motivazione per andare avanti. Ha riaperto da sola il mitico Gambero Rosso di San Vincenzo guardando dritto il destino negli occhi. Eccezionale.

Arianna Occhipinti
E’ lei il volto nuovo della Sicilia offesa e banalizzata dal gusto omologante del merlot’avola. Partendo da Vittoria ha dimostrato come sia possibile esprimere un terroir unico, forse il più straordinario che il Signore, se esiste, ha concepito per l’uomo. Occhi d’acciaio pinti dietro il sorriso simpatico e coinvolgente.

Sigrid Verbert, alias Cavoletto di Bruxelles
Il suo food blog ha fatto storia e detta i temi, pieno di imitazioni. Non è italiana ma una piccola belga come Poirot: per questo si tiene scrupolosamente fuori dalle baruffe seguendo il suo percorso. Ora è in libreria il suo secondo libro, stavolta edito da Giunti, Regali Golosi. 

Isabella Pellizzati Perego
In lunghi anni di duro lavoro con il fratello Emanuele ha rilanciato l’azienda dopo la morte del padre. Vini da nebbiolo in Valtellina con agricoltura eroica strappata alla montagna: dopo il tifo del web (Ziliani, Giuliani, Cimmino, Erro), la consacrazione con la Chiocciola nella Guida Slow Wine. Attenzione, sono vini Pink Floyd da dipendenza, come le Marlboro per i fumatori:-)

Elena Martusciello
La prima donna del Sud nominata presidente delle Donne del Vino. Rimasta vedova prematuramente, ha tirato su l’azienda (Grotta del Sole) e i figli favorendo il rilancio dei vini dei Campi Flegrei, del Gragnano, dell’Asprinio e del Lacryma Christi. Acciaio inox purissimo:-)

Elena Fucci
Questa piccola giovane donna lucana ha fatto cappotto: il suo vino è al vertice per tutte, dico tutte, le guide. Il padre Salvatore ha creato le condizioni, lei si è laureata in Enologia a Pisa, prima al Sud. Nel Suo Aglianico del Vulture 2008 c’è la assoluta bellezza del silenzio del Vulture e il fascino storico dei castelli del grande Federico II.

Marianna Vitale
Giovanissima, realizza il sogno di aprire il ristorante Sud a Quarto aiutata dal marito Pino, nella difficile periferia nord di Napoli offesa da un cemento impudente che sfida l’ira della terra vulcanica. Anche lei mette d’accordo tutti: la promessa c’è, la grinta per andare avanti pure.

Cristina Bowermann
In un mondo gastronomico romano da caserma maschile è uno dei pochi volti femminili. Insieme a Fabio Spada Glass Hostaria sprizza divertimento, ricerca, novità divenendo un punto di riferimento per i gourmet in transito per la Capitale. E non parla romanesco:-)

Aurora Mosca Pignataro
La decima, se permettete, è mia madre che si è esibita anche quest’anno nella sua indimenticabile parmigiana di zucchine:-)
Ah, adesso da qualche stagione ha anche piacere che si dica la sua età: è nata nel 1927!

La prossima lista è per gli uomini senza palle, ma prima devo comprare una decina di Giga per avere lo spazio :-)


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