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ARIANNA OCCHIPINTI
Uva: frappato e nero d’Avola
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

Arianna Occhipinti

I vini di Arianna sono stati tra i primi di cui ho scritto nella mia “carriera” di wine writer. Mi lega a loro, di conseguenza, un particolare affetto, che non è semplicemente ricordo degli inizi, ma molto di più. Se oggi è un’abitudine, un automatismo meccanico vergare su carta le note di un vino che mi colpisce, all’epoca era uno sforzo meditato che nasceva, quasi come bisogno impellente, solo quando un brivido, una tensione emozionale scorreva su per la schiena, convincendomi che non sarebbe stato inutile, che non sarebbe stata una noterella come tante altre nel panorama web.
E questo non ha fatto eccezione.
Si tratta di una nuova etichetta che la giovane Arianna ha affiancato ai suoi due vini divenuti oramai dei classici: lo sbarazzino Frappato di Vittoria e lo sfrontato Nero d’Avola (sfrontato ché sa di Nero d’Avola) Siccagno. Un’etichetta di ricaduta, come si suol dire in questi casi, dal prezzo più abbordabile rispetto agli altri due, in questi periodi di crisi, che nasce dall’apporto dei due vitigni succitati.
Tre premesse, necessarie, prima di arrivare alle noterelle.
La prima dedicata all’impostazione dell’Azienda, biodinamica. I vini di Arianna sono distribuiti da Velier, l’agenzia di distribuzione Genovese che si dedica ai “Triple A”, gli artigiani, artisti, agricoltori. Ecco, per capirci, esistono le donne rifatte e le donne naturali, sì con qualche difetto, ma bellissime, più di quanto non siano quelle tutte uguali che portano il peso di tanta plastica addosso. Ma al di là dell’opinione di carattere estetico, vi consiglio di cercare su internet quella lettera divenuta manifesto che una giovane Arianna, appena laureatasi, scrisse a Gino Veronelli per cogliere il significato del messaggio più di quanto non sia capace di trasmetterlo io in queste poche battute.
Seconda premessa. Con molti vini si costruiscono lunghe storie d’amore, rapporti di amore e odio e d’incontri che si susseguono nel tempo. Con altri ci si deve accontentare di un breve, fugace e intenso incontro di una sera. è giusto svilire questi attimi, quell’avventura vissuta perché manca delle aspettative del futuro e s’accontenta di vivere (meravigliosamente) il presente?
Ecco, il caso di questo vino è emblematico: semplicità di beva, consumo immediato senta troppi intellettualismi, senza rinunciare, però, alle tante sfaccettature che rendono l’incontro più di un semplice bisogno della carne, ma qualcosa che va al di là, qualcosa di metafisico.
Terza premessa: noi delle piccole vigne ci occupiamo con fede d’acciaio di questa agricoltura del sud, di quel mezzogiorno che non riesce a trovare una sua dignità d’esistere, che non riesce, e non solo per colpa sua, ad alzare la testa, a dimenticare, fosse anche per pochi attimi, d’esser stati, da sempre, sudditi. La Sicilia è terra meravigliosa, ma difficile e non credo di dover aggiungere altro. Per cui se una ragazza che neanche ha trent’anni mette su un’impresa del genere, potremmo iniziare, prima di bere i suoi vini, togliendoci il cappello, in segno di rispetto.
Il colore è rubino, dal timbro leggermente purpureo, senza eccessi di concentrazione, ma di leggiadre trasparenze. Al primo annusare uno sbuffo di volatile ci ricorda il tratto rustico, ma basta attendere, roteare il calice e vedere danzare il vino: l’ossigeno farà il resto. Frutto croccante, polposo, turgido, accompagnato da reminescenze di erbe aromatiche, liquirizia, carruba, a tratti folate balsamiche, fotografie di macchia mediterranea. Al sorso l’ingresso è carnale, succoso, garbato, materico di frutto, la dinamica gustativa buona, l’acidità sostenuta, come ogni vino o donna dal nerbo sicuro che si rispetti.
Da bere, bere, bere: adesso, in compagnia di buoni amici, a tavola, innaffiando chiacchiere e cibo.

Mauro Erro

Sede a Vittoria (Rg), Via dei Mille, 55 – 97019 tel +39 339 7383580 fax +39 0932 868222 [email protected]www.agricolaocchipinti.it Vitigni: Frappato e Nero d’Avola, bottiglie prodotte poco meno di 30.000. Enologo Arianna Occhipinti