Un gran bel vino Israeliano: Petit Castel 2009, Domaine du Castel

Pubblicato in: I vini da non perdere

di Sara Marte

Lasciando Gerusalemme, coi sui bagliori bianchi, basterà mezz’ora di viaggio per raggiungere Domiane du Castel. Oggi è una delle più solide e promettenti aziende vinicole Israeliane ma cominciò con sole 600 bottiglie nel 1992. Eli Ben Zaken, proprietario e wine maker, ha vissuto mille vite prima di arrivare qui. Nato ad Alessandria d’Egitto lasciò ben presto il paese per raggiungere, con la famiglia, l’Italia. Seguirono gli studi a Londra e poi in Svizzera fino al ritorno in quella che, per ogni ebreo, è patria: Israele.

Aprì un ristorante Italiano di buon successo dal nome, ammettiamolo, un po’ banale ma certamente evocativo: il “Mamma Mia” a Gerusalemme. Da lì la ricerca dei migliori vini, con molta cura per Francia ed Italia, per la carta del suo ristorante. Il cruccio rimaneva quello di non avere grande scelta fra le bottiglie nazionali. In fondo, come spiegava bene il più grande comunicatore e conoscitore dei vini Israeliani , Daniel Rogov “fino a poco più di vent’anni fa i vini Israeliani erano poco più che sciroppo per la tosse!”. Ebbene, vien da pensare con ammirazione agli enologi formati in Francia, Italia, Australia, Stati Uniti,Sud America e che riportano in patria il know-how, un complesso assetto di regioni vitivinicole ed una crescente e florida realtà e tutto in un tempo enologico breve.

Oggi Eli Ben Zaken vive nel Moshav ( comunità agricola) Ramat Raziel sulle Jerusalem Mountains, uno dei territori maggiormente vocati. Lo aiutano i due figli Eytan e Ariel. L’azienda produce solo tre vini. Il Grand Vin Castel, vino di punta, tipicamente di stile bordolese. Poi il Petit Castel che dovrebbe essere una seconda fascia ma è davvero ingiusto definirlo così. Commentò Rogov a riguardo “ With apologies for vulgarity, second wine my backside!“. Insomma, per farla breve è davvero un gran bel vino, di bella eleganza e certamente di fascino. Infine producono il “C” Chardonnay Blanc du Castel, un bianco longevo che vede nella 2010 e nella 2008 due grandissime annate.

Il mio Petit Castel 2009, rigorosamente vino Kosher, trascorre circa 16 mesi in rovere francese ed è principalmente un cabernet sauvignon in blend con merlot e nei Petit, in piccole quantità, concorrono anche petit verdot, cabernet franc e malbec. Siamo di fronte a un vino ben fuso, rotondo nella sua espressione olfattiva e gustativa. Toni di frutta come la prugna nera si mischiano a sentori di cassis, mora ed ancora polvere di cacao, foglia di tabacco ed humus. Il palato si muove morbido, con un bel tannino armonicamente levigato ed ancora una certa spinta sapida per un finale lungo, profumato e pulito. Tatto vellutato ed avvolgente.Bottiglia elegante ed incantevole, che porta in sé un gran gusto ed una bella storia di una famiglia e di una terra che nel vino, fuori dai pronostici, c’ha creduto.


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