Visita nel Cilento di un Brianzolo-Senese. Ossia, tradotto per il web: le dieci cose da fare nel Parco Nazionale

Pubblicato in: Curiosità
Foto di gruppo, in Cilento

di Enrico Malgi

Dai vieni, vedrai che ti piacerà. “Va bene vengo mi hai convinto, però sono senza auto, prendo il treno con mia moglie. Mi dovrai fare tu da autista, ti va?”. Certo che sì, ci mancherebbe. Scusa Marco, ma sei mai stato nel Cilento? “No mai, anzi in Campania sono passato solo una volta per Napoli”.

Ascea Marina, Hotel Rumi a pochi passi dal mare bandiera blu, con vista sulla Torre di Velia con i suoi scavi archeologici. Camere confortevoli e pulite, piscina e Spa. Personale professionale e premuroso. Cibo ottimo, curato dal giovane chef Alessandro Feo. Prezzi convenienti.

Bene ci siamo, siete pronti per il tour cilentano? “Ok cominciamo”. Ed allora partiamo. Stasera si va alla Tenuta Chirico per intraprendere un viaggio nei sapori veri del Cilento: gastronomia di alta qualità, vino sincero, ottima compagnia, posto stupendo sotto le stelle e la luna. Ok, buona la prima.

“Oggi dove ci porti?”. Venite con me e lo scoprirete. Cilentana poco trafficata, nonostante l’estate. Caldo sopportabile. Lungomare di Villammare, delizioso posticino a due passi da Sapri. Ristorante La Cantinella sul Mare. Mario Riccardi ci accoglie con il suo solito splendido sorriso. Lorenza è alle prese con i fornelli a preparare un pranzo speciale. Marco come si mangia qui? “Divinamente! Devo dire che non mi aspettavo che fosse tutto così buono”.

A fine pranzo Mario insiste per farci visitare un piccolo gioiello appena sistemato nel piccolo agglomerato collinare di Ispani. Ispani Resort: I miei ospiti restano letteralmente incantati, prima dal silenzio che regna sovrano nel minuscolo borgo, poi dal paradisiaco panorama che si gode da quassù ed infine dall’attrezzato relais, immerso in un quadro senza tempo. Beato chi può deliziarsi qui!

“E adesso torniamo in albergo?”. Non ancora, ho in serbo un’altra sorpresa. Stavolta il lungomare è più lungo e più famoso. Il luogo ricorda un evento tragico del periodo risorgimentale della storia Italiana: lo sbarco a Sapri di Carlo Pisacane e dei suoi trecento uomini, che furono poi tutti trucidati. Qui ad attenderci c’è il celebre gelatiere Enzo Crivella. Quale migliore occasione per degustare uno dei migliori gelati d’Italia? Detto fatto. Tutti concordi alla fine: superlativo!

Vogliamo andare a visitare il caratteristico borgo marinaro di Scario? Ne vale veramente la pena credetemi e poi è sulla via del ritorno, basta soltanto effettuare una piccola deviazione. “No, si è fatto tardi. Magari un altro giorno”. Va bene, come volete. A domani allora.

“Voglio vedere le bufale e scattare qualche foto, così farò schiattare d’invidia i miei amici e poi se è possibile voglio assaggiare la vera mozzarella”. Ok. Alessandro (il Grande) Leoni vedi che vengo a visitare l’azienda San Salvatore domani pomeriggio e porto con me due amici milanesi. “Va bene, non c’è problema. Ti aspetto”. Tutto fila liscio. Alessandro si dimostra un vero amico. Si mette a completa disposizione. Ci accompagna in giro per vigne, cantina e bufalara. E la mozzarella da gustare? “Andate da Antonello alla Dispensa, intanto gli telefono”. Arriviamo e troviamo già tutto pronto. Mozzarella di bufala e ricottina. Va bene così? No, niente affatto. Antonello dice al suo collaboratore Mario di prepararci anche altri squisiti piatti e poi per finire gelato e babà. Siete soddisfatti? “Si, ma quanto si paga?”. Niente siete ospiti e nel Cilento questo vuol dire che si va a gratis. Ma non ditelo in giro, altrimenti qui diventa una riserva di caccia.

Stasera ve la sentite di mangiare una delle migliori pizze d’Italia? “E dove dobbiamo andare?”. Poco lontano, a Vallo della Lucania alla pizzeria Da Zero. “Ah sì, mi ricordo che ci dovevo andare a Milano, ma poi non mi è stato possibile”. Paolo De Simone e Carmine Mainenti ci aspettano. Suggerisco la Margherita e la Marinara, come da copione. Consiglio accettato. Come sono? “Buonissime, tra le migliori pizze mai mangiate”. Appunto, come volevasi dimostrare. Adesso vi porto a visitare il centro di Vallo, che negli ultimi anni ha fatto completo maquillage. “Mamma mia che bella cittadina, complimenti”. Vedi quella è la casa padronale di LP. Ogni tanto ci viene.

Domani se volete vengo a prendervi presto, scegliere voi: scalata del Gelbison, oppure del Cervati. In alternativa visita alla Certosa di Padula o scavi di Paestum, oppure parte della Costa Cilentana non ancora esplorata: Agropoli, Castellabate, Acciaroli, Pioppi, Casal Velino, Pisciotta, Palinuro, Marina di Camerota, Scario, ecc. “No, grazie, preferiamo andare al mare ad Ascea vicino all’albergo. Magari ci vediamo domani sera”. Va bene, come volete voi. Se cambiate idea me lo fate sapere.

Ancora una serata da ricordare. Ristorante Le Macine di Ascea Marina del patròn Luciano Ferolla. Dehors ventilato e fresco. “Cosa volete mangiare?”.  Luciano siamo venuti qui per assaggiare l’ottimo risotto alla pescatora che fa Grazia. “Va bene, lo faccio preparare subito. Intanto vi porto qualche stuzzichino. E da bere?”. Dacci una bottiglia di Pietraincatenata. Marco che te ne pare, tu che sei esperto di risotti? “Eccellente davvero!”. Non avevo dubbi.

“Enrico sai cosa ho pensato? L’ultima serata la vorrei trascorrere in compagnia tua, di tua moglie, di Marco II (detto anche Marcantonio per via della stazza) Contursi e di Francesco I (detto il Romano) Mondelli”. Ok, ci penso io. All’ora stabilita puntuali si presentano come i Re Magi spudoratamente pieni di doni i due invitati. “E come faccio? Sono venuto col treno, non mi posso portare via tutto questo”. “Va bene, dice Marcantonio Contursi, vuol dire che spedirò tutto al tuo indirizzo. Anzi, rivolto a Francesco I, dammi anche i tuoi regali e così farò una sola spedizione”. “Scusate, ma voi trattate sempre così gli ospiti nel Cilento?”. “A parte il fatto che qui tu non sei un ospite, ma un gradito compagno di viaggio, a noi fa sempre molto piacere omaggiare gli amici”. “Non ho parole”.

Adesso mettiamoci  a tavola e mangiamo. Lo chef Alessandro Feo fa del suo meglio per prepararci una cenetta davvero esaltante, accompagnata da fiumi di vini portati da tutti gli ospiti: magnum di Fiano di Clelia Romano e di Guido Marsella, Falanghina flegrea, Eleusi di Villa Matilde. Spumante Gioì di San Salvatore e perfino una bottiglia di rosso Georgiano.

“Ho tentato di procrastinare la partenza, ma non c’è stato niente da fare, non mi hanno voluto cambiare i biglietti ferroviari, peccato. Ma prometto che tornerò sicuramente. Ciao, arrivederci a presto”. Baci, abbracci e qualche lacrimuccia. “Quando si viene nel Cilento si piange due volte, quando si arriva e quando si parte”. Stavolta, però, si piange soltanto al  momento della partenza… Marco, dici la verità: sei rimasto stregato è vero? Pensa che io dovevo andare via da qui più di quarant’anni fa ed invece…Arrivederci a presto.


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