Giovanni Sorrentino e Gerani. La nuova sede a Sant’Antonio Abate e i dieci motivi per non perderlo, tra cui il conto giusto sui 35-40 euro

Ristorante Gerani Sant’Antonio Abate
Via Stabia 609
Aperto a pranzo dalle 12.30 alle 16.00 (in questa fase Covid)
Tel 390.818744361
Chiuso lunedi
www.geraniristorante.it

di Santa Di Salvo

Giovanni Sorrentino è uno chef “caravaggesco”. Basta guardarlo per riscontrare la somiglianza con il grande pittore di luci e di ombre. Così è anche la sua cucina, che ha la materialità forte dei prodotti vesuviani e i lampi di sole che arrivano dal vicino orto di casa. Nato e cresciuto sotto l’ala di Cannavacciuolo, volato poi a Parigi con Ducasse, è tornato alle origini a Sant’Antonio Abate e qui ha trovato davvero la sua giusta dimensione. Bello il giocoso omaggio all’amico Francesco Martucci, una montanarina con alici origano e pomodorino del Vesuvio. Perciò, lasciatevi andare ai suoi celebri mezzanelli allardiati, ma scoprite pure i nuovi magnifici tortelli ripieni di polpo alla luciana, l’uovo poché con crema di piselli menta, la tartare di vitello con carciofo arrosto, la crepinette di agnello tartufata, i dolci delicati di stagione. Accoglienza gentile, gli spazi di famiglia presto diventeranno locanda con camere.

REPORT DEL 1 FEBBRAIO 2021

Ci sono momenti della vita in cui tutto sembra andare storto e per Giovanni Sorrentino, chef di lungo corso, il 2020 è stato davvero difficile sul piano personale e professionale. Quando si è assediati su più fronti è difficile trovare la forza per reagire ma è proprio in questi momenti che avviene la selezione. E Giovanni ha reagito raddoppiando la casa per accogliere gli ospiti, dalla cucina alla sala, per non parlare di un dehors estivo che gli consentirà di lavorare alla grande. Un trasferimento di pochi chilomentri ma che adesso gli fanno dire: «sono a casa», perchè lui stava a Santa Maria La Carità e adesso è a Sant’Antonio Abate a due passi dal vecchio orto di famiglia che ha continuato a curare.
Nessun problema per il parcheggio e la cucina solida di sempre con un carta dei vini che continua ad ampliarsi.
Potremmo definirla trattoria, ma preferiamo la definizione di bistrot per questo locale vicino Pompei e a due passi da Gragnano. Escono piatti della tradizione, a partire dall’aperitivo di benvenuto; delizioso il pollo con castagne e funghi; tutti ben eseguiti proprio grazie alla tecnica acquisita durante i lunghi soggiorni nelle cucine straniere. Piatti solidi, riconoscibili, che immediatamente riempiono la sala e fanno girare i conti  nel verso giusto in un momento davvero complicato per la ristorazione.
La cucina è raddoppiata, al lavoro sono in sei. La sala anche è ampia, sicura, luminosa. Non c’è che l’imbarazzo della scelta sul menù, a parte i mezzanelli lardiati che sono da sempre un suo cavallo di battaglia. Niente ghirigori, molta concretezza e buona padronanza tecnica: sono questi gli elementi che gli consentono di salvarsi dal naufragio che ha coinvolto tanti locali aperti soprattutto da chi guarda Masterchef invece di curare i clienti.
Grande spazio al vegetale, ovviamente, ma anche alle carni meno nobili, immancabile il pollo ruspante, in grande crescita i dolci, davvero moderni e non stucchevoli.
Pagherete fra i 35 e i 40 euro e uscirete felici.

 

________________________
REPORT DEL 27 GENNAIO 2019

__________________________

1-Il primo motivo è il costo abbordabile. Difficilmente si superano i 40 euro e vini non hanno ricarichi eccessivi. Il parcheggio è molto facile da trovare perché il locale affaccia sulla piazza principale del paese e dista appena a quattro chilomentri dall’uscita autostradale di Scafati-Pompei Est sulla Napoli Salerno.

2- Il secondo motivo è che ci troviamo di fronte ad una cucina leggibile, senza ghirigori barocchi, caricature e superfetazioni. Tutti piatti eseguiti con grande tecnica, appresa, dopo aver studiato l’Alberghiero, in lunghi anni di gavetta maturata da Gennaro Esposito e Michele Deleo in Campania, da Alain Ducasse e allo Chalet d’Adrien in Svizzera Francese con Mirto Marchesi. Il suo riferimento è Bottura. Ci troviamo di fronte ad un cuoco che si mette al servizio dei clienti e non dei critici gastronomici e del loro circo sbadiglioso. Qui si mangia, non si va a messa.

3-Il terzo motivo sono le ricette di Giovanni Sorrentino a Gerani. Secondo le indicazioni della maggior parte dei grandi cuochi, oggi che non si cucina più nelle case la vera novità è la tradizione, ripensata in termini moderni con le tecniche di cottura e la presentazione dei piatti oltre che nell’alleggerimento dei grassi. Ha rilanciato i mezzanelli allardiati e le penne alla pizzaiola che erano quasi scomparsi!

4-Il quarto motivo è che lavora bene, non solo nei fine settimana e non solo a cena. E’ il lusso accessibile ed è per questo che viene voglia di venire qui anche per una pausa lavoro. Ci trovi la famiglia con il bimbo appena nato ma anche l’imprenditore conserviero o il pastaio del territorio. Avere un locale tonico assicura il ricambio della materia prima e dei prodotti e mette la brigata di cucina in condizioni di lavorare sempre con il sorriso.

5-Il quinto motico è che Giovanni Sorrentino ha dalla sua il vero, direi purtroppo anche l’unico, carburante che tiene in piedi l’Italia: la famiglia. In sala c’è la moglie che segue con attenzione i clienti. Come non mangiare da chi investe nei propri cari?

6-Il sesto motivo è che trovi piatti stagionali, con un menu che cambia almeno cinque volte all’anno. E se non hai voglia delle solite cose puoi sempre scegliere un piatto d’autore che Giovanni infila in ogni carta.

7-Il settimo motivo per venire qua è che i prodotti sono stagionali e tracciati. Siamo in uno dei territori europei più ricchi di tutto, dal mare a tre chilomentri all’Agro Vesuviano terra di pomodori, ortaggi e frutti sopraffini. E funghi e tartufi dei monti Lattari, carni paesani e polli allevati in proprio.

8-L’ottavo motivo è che Giovanni Sorrentino non è un cuoco qualunque. Quando fa le competizioni le vince o si piazza in pole come è avvenuto con i concorsi di birra. Ha talento ma non lo esibisce, lo applica. Insomma, è un professionista.

9-Il nono motivo per mangiare a Gerani è che Giovanni Sorrentino usa Facebook per colloquiare, non per strillare, non litiga, il suo carattere gioviale gli consentono serenità e vivere senza invidia e senza ansia di confronto. Quel che viene viene. Ha un bel lavoro, si diverte e riesce a vivere bene con la sua bella famiglia non lontano di casa.

10- Infine si viene qui per un motivo semplice semplice. Si sta bene e quando esce non pensi a quello che hai speso ma a quello che hai mangiato. Alè!

Gerani di Giovanni Sorrentino

Il locale è Bib Gourmand per la guida Michelin: “il nostro migliore rapporto qualità-prezzo  32€ “


Dai un'occhiata anche a:

Exit mobile version