

Un anno intenso il 2022, ricco di soddisfazioni con 50 Top Pizza, che ci ha portato a viaggiare tanto. Tre Continenti, una trentina di città diverse nel mondo dove ho trovato tanta energia, pensieri intelligenti su impasti e pizze. Ho deciso di riassumere il mio anno in 10 pizze che mi hanno colpito particolarmente e per un motivo o per un altro mi sono rimaste impresse. Da New York a Londra, da Bangkok a Helsinki, passando per Milano e Caserta, un melting pot culturale che fa della pizza il cibo più consumato al mondo.
- La marinara atomica de i Masanielli di Francesco Martucci a Caserta. 1° posizione n 50 Top Pizza World 2022. Quando guardi alla tradizione in maniera critica e provi a migliorarla, cose da profeta della pizza.
- La margherita di Una Pizza napoletana di Anthony Mangieri a New York. 1° posizione n 50 Top Pizza World 2022. Se l’impasto è la grande ossessione di tutti i pizzaioli, Anthony vive in simbiosi con il suo impasto, una vera poesia, la margherita mi ha emozionato come poche cose nella mia vita.
- Recensione negativa di Cambia-Menti di Ciccio Vitiello a Caserta, pizza dell’anno per 50 Top Pizza Italia. Idea Brillante, ironia e conoscenza della materia, esecuzione perfetta.

- Pala tonda, cremoso al parmigiano, spalla di San Secondo, salvia, burro di Ocelli, 10 Diego Vitagliano a Napoli. Diego si diverte e fa divertire i propri clienti in maniera esagerata, non sbaglia un colpo e questa pizza è la dimostrazione.
- La Marinara di Peppina di Thanwa Ted a Bangkok. Paolo Vitaletti è riuscito a creare una generazione di pizzaioli thailandesi che non fanno solo pizza napoletana, ma amano Napoli e la cultura italiana come poche cose, la marinara fatta da Thanwa Ted era strepitosa.
- La genovese di cervo di Forza a Helsinki di Luca Platania. Contaminazione nel cibo per me è sinonimo di evoluzione. Impasto perfetto, genovese perfetta, di cervo però, una meraviglia.

- Funghi arrosto, tartare di fassona, fonduta di taleggio al tartufo, misticanza, nocciole, Dry di Lorenzo Sirabella a Milano. Lorenzo riesce a far convivere tradizione napoletana e voglia di innovare nelle farciture in maniera sorprendente, sempre un piacere stare al Dry.
- La Capricciosa de le Parule di Giuseppe Pignalosa a Ercolano. Giuseppe rispettando la tradizione e scegliendi prodotti eccellenti è riuscito a portare la capricciosa ad un livello superiore. Fantastica
- Pizza Mangiafoglia de I Masanielli di Sasà Martucci a Caserta. Una pizza tutta vegetale con una “ricotta” ottenuta dalle mandorle. Bontà e sostenibilità il binomio vincente del futuro e Sasà lo ha capito meglio di tutti.
- Gialla provola e pepe di Ciro Salvo a Londra. Tradizione rispettata in pieno, tranne che per il pomodoro, quello giallo molto più delicato fa la differenza rendondo la pizza assolutamente deliziosa.
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