Il mio pranzo di Natale con i piatti di Francesco Fusco del Ristorante- Orto Il Moera

Pubblicato in: La Tavola di Pulcinella

Avella (Av)
Via delle Centurie
Tel. 081.8252924
www.locandailmoera.com
Aperto la sera e Domenica a pranzo
Chiuso Mercoledì e Domenica sera
Sui 30 euro

di Tommaso Esposito

Filiera corta, anzi cortissima. Ristorante direttamente sull’orto e finanche sull’aia.

La tendenza oggi è questa. Slow Food li contrassegna nella sua guida con il simbolo dell’annaffiatoio e tra le osterie di tutta Italia ne censisce oltre trecento. In Campania se ne contano una decina. Esclusi gli agriturismi di qualità sono pochi quelli che riescono a tenere in piedi un vero ciclo produttivo utile per la dispensa durante tutto l’anno e attraverso ogni stagione. C’è bisogno delle olive per l’olio, dei pomodori e della frutta per le conserve, degli ortaggi per i primi e per i contorni, delle galline per le uova, dei conigli o dei maiali per le carni e per i salumi, dell’uva per il vino. Insomma si tratta di mettere su una vera e propria azienda agricola in cui il lavoro dei campi e l’allevamento degli animali sia in perfetta sintonia con le esigenze della tavola e per allestire il menu. Nasce così la figura del cuoco contadino impegnato direttamente in prima persona in tutti questi processi.

Francesco Fusco cuoco del Ristorante-Orto Il Moera ad Avella oggi rappresenta un punto di riferimento per queste esperienze che premiano soprattutto il consumatore attento all’origine pulita ed etica di quello che mangia.

Ho avuto la fortuna insieme ad amici di visitare il suo orto e di sedermi alla sua tavola sul finire dell’estate.
Sono rimasto colpito dalla chiarezza e dalla semplicità della sua proposta gastronomica.
Alcuni piatti assaggiati li ho scelti, dunque, per il mio pranzo di Natale.
Eccoli.
L’ Antipasto

Vellutata di cavolfiore, mallone montorese e scampo croccante

Un trionfo delle verdure, cicoria e scarolella, stufate in padella che accompagnano la dolcezza dello scampo e la mineralità del cavolfiore. Un bellissimo avvio.

Il primo
Ravioli di patate e provola, baccalà e polvere di olive nere

Di una semplicità sconvolgente così piena di profumi e sapori. Non perdeteli e riproduceteli grazie alla ricetta che a parte pubblichiamo.

Il secondo.
Galletto ruspante, crema di patate al limone e papacelle

L’aia che giunge in tavola con la sua succulenta rusticità.

Qualche salume e un po’ di formaggio: capicollo di maiale nero e Casomuscio.

Il Dessert
Cialda di frolla, crema all’amaretto, fichi e frutta secca

Ecco bisogna solo sostituire ai fichi freschi quelli bianchi secchi morbidi del Cilento, ‘a pupatella, fatti appena rinvenire.
E la gioia ricompenserà il finale.
Buon appetito!


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