Palazzo Petrucci, attenti a quei due. I primi 15 anni di Eduardo Trotta e Lino Scarallo

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Ristorante Palazzo Petrucci Napoli
Via Posillipo
Tel. 081 575 7538
Aperto la sera, sabato anche a pranzo

Palazzo Petrucci - Benevnuti a Napoli - polpetta al sugo, roll di ragà napoletano, casatello, sushi di sartù e patata fritta

Cosa è la perfezione gastronomica? Quella raggiunta dal tandem Lino Scarallo-Edoardo Trotta in questo vero e proprio palazzo del gusto: piccoli banchetti, feste, presentazioni, ristorante. Tutto gira alla perfezione, la cucina di Lino è spudoratamente napoletana contemporsanea, dunque allegra, leggera, marina con aggiunta di orto e tanta golosità che viene rilasciata dalla memoria. Pasta secca regina trattata alla grande. Insomma: la modernità e il futuro che va ben oltre una stella a nostro modesto giudizio. Grande la cantina su cui si è investito con decisione anno dopo anno.
Si viene qui e si sta bene, c’è poco da aggiungere. Lasciamo queste foto a testimonianza di una delle tante occasione in cui siamo stati qui. Ne abbiamo scritto tante volte, ecco l’ultimo pranzo fatto insieme ad un produttore di olio extravergine di oliva.

 

Cosa si mangia a Palazzo Petrucci

 

7 marzo 2022

La festa dei 15 anni di Palazzo Petrucci con gli amici chef stellati

Il grande merito di Palazzo Petrucci è quello di aver conservato uno stile napoletano, fatto di gioia e di approccio amorevole al cibo, anche dopo aver conquistato la stella, in pratica, di non essersi mai ingessati. Stasera 7il patron Edoardo Trotta e lo chef Lino Scarallo celebrano i 15 anni del loro sodalizio iniziato nel 2007: anche questa intesa è un vero e proprio miracolo piuttosto raro al Sud, ma i due sono riusciti a trovare un punto di equilibrio eccezionale che ha resistito a tutte le tempeste. Dalla crisi finanziaria del 2008-2009 alla vendita della prima sede in Piazza San Domenico Maggiore con il trasferimento a Posillipo nel 2015.
Per festeggiare questo anniversario Lino ha chiamato a raccolta quindici cuochi per far loro cucinare un piatto di pasta: si tratta degli stellati Peppe Aversa, Paolo Barrale, Salvatore Bianco, Nino Di Costanzo, Gennaro Esposito, Vincenzo Guarino, Peppe Guida, Ernesto Iaccarino, Domenico Iavarone, Pasquale Palamaro, Luigi Salomone, Francesco Sposito, Peppe Stanzione e del Bib Gourmand Pasquale Torrente. Con l’occasione ci sarà anche la presentazione ufficiale di Cucina Lievitata, il nuovo format al terzo piano battezzato Al Malandrino con Michele Leo e lo stesso Scarallo.


Anche questa festa è un segnale di una mentalità nuova: si tratta di cuochi che nel corso degli anni sono cresciuti insieme imponendo lo stile campano e che ha avuto nella capacità della Michelin di interpretarlo decisamente meglio delle stesse guide italiane, forse troppo legate a preconcetti e pregiudizi geografici. Non a caso c’è il simbolo solo della rossa nell’invito. Insieme sono cresciuti, hanno partecipato a Festa a Vico come a Ischia Safari, sostenendosi nei momenti difficili. Insomma, diciamolo chiaramente: la gastronomia è forse l’unico settore in cui la Campania riesce davvero a fare squadra e massa critica superando l’atavico individualismo.
La storia di Edoardo e Lino inizia nel 2007. Edoardo aveva il bar a Piazza San Domenico Maggiore, bar che poi sarebbe diventato la Pizzeria di Palazzo Petrucci, Lino era reduce dalla bella esperienza della Maschera di Avellino purtroppo forse troppo in anticipo sui tempi per quell’area. Scatta immediatamente l’intesa e il ristorante, i cui lavori erano iniziati nel 2004 parte subito alla grande con la conquista della stella l’anno successivo per la edizione della Michelin 2009. Non era la prima a Napoli, ma, tra quelle odierne è sicuramente la più antica.
Lino Scarallo si distingue subito per una incredibile capacità di lavorare la pasta a a cui non rinuncia e al gioco di sponda con la tradizione, iconico e moderno il suo piatto della pastiera scomposta o l caprese con i gamberi e la mozzarella. Una cucina vivace, allegra, napoletana ma alleggerita. Nel 2015 la svolta: per una serie di vicissitudini il ristorante deve sgomberare da Piazza San Domenico, Trotta riesce a trovare la nuova sede all’inizio di Posillipo, Palazzo Donn’Anna e, come si dice, quando entra storta spesso esce dritta, è stato l’inizio di un successo travolgente.

Oggi il ristorante è un palazzo gastronomico, con una cantina immensa, tre piani funzionali e affaccio meraviglioso sul mare. Il successo di pubblico è travolgente, non siamo campanilisti nel dire che Palazzo Petrucci è ben più di una stella. Ma il successo è nel tenere sempre il benessere del cliente al centro dell’attenzione della cucina e del servizio e di non vivere la stella come una ossessione. Questa coppia di quasi cinquantenni è oggi nel pieno della maturità espressiva e manageriale e può guardare con serenità e senza ansia al futuro.


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