Pizzeria Da Zero a Vallo della Lucania, il piacere dei prodotti over the top

Pubblicato in: Le pizzerie

Pizzeria Da Zero a Vallo della Lucania
Via Angelo Rubino 1
Tel. 0974 717387
Aperto la sera

Da Zero a Vallo della Lucania, l'esterno

Resta sempre al top questa pizzeria a Vallo della Lucania da cui è partita l’avventura della piccola catena artigianale modello Berberè versione meridionale, in cui tutti i prodotti, o quasi, vengono dal Parco Nazionale del Cilento e impostati sulle pizze di stile napoletano.
Ci torniamo volentieri una volta all’anno e, nonostante il Covid, la tensione resta sempre alta, l’innovazione prosegue, il progetto Incontri con alcuni produttori di eccellenza non è la solita foglia di fico, ma una politica portata avanti concretamente-
Misuriamo ala pizzeria sui fritti, ma anche sulla classica marinara che trova la piena approvazione di mio cognato napoletano. Buone buone le pizze di territorio, da quella Gioi-Teggiano alle latre prooste.
Venire in questa pizzeria è sempre un grande divertimento e una certezza: buona carta delle birre, buona carta dei vini, servizio eccellente anche quando è piena come un uovo.
E il bello è che questa qualità la ritroviamo in ciascuna delle sedi sparse in Italia fra Firenze, Bologna, Milano e Torino.
Alè

Le pizze in menu Da Zero a Vallo della Lucania

 

 

14 settembre 2021

di Enrico Malgi

Ormai è acclarato, La Pizzeria Da Zero di Carmine Mainenti e Giuseppe Boccia è diventata una locomotiva che riesce a trainare con la sua grande forza motrice le sinergiche realtà produttive di tanti piccoli artigiani del gusto cilentani. In principio c’era soltanto una “normale” pizzeria di Vallo della Lucania che usava lodevolmente prodotti di qualità del Cilento, ma poi col passare del tempo su questo treno che ha fatto tappa successivamente a Milano, Torino, Firenze e Matera sono saliti tanti altri piccoli imprenditori territoriali, dando loro spazio e visibilità, garantendo nel contempo una sicura fonte di reddito e creando così una fitta rete di commercio organizzato che va sotto il nome di Progetto Incontro. In questo ampio contenitore sono contemplati moltissimi prodotti prettamente cilentani, quasi tutti dotati del marchio Presidio Slow Food come il cacioricotta di capra, la mozzarella nella mortella, le alici di menaica, le erbe spontanee, il pesce azzurro, il grano antico, le conserve, i fichi, il vino locale, la birra artigianale, l’olio evo, le olive ammaccate Salella, la patata di montagna, il miele, i ceci di Cicerale, i fagioli di Controne, il pomodoro di Rofrano, la soppressata di Gioi, i tipici prodotti caseari, i carciofi di Paestum e di Pattano, la cipolla di Vatolla e tanti altri ancora.

Proprio di questo si è discusso a Vatolla, piccola frazione del comune di Perdifumo famosa per la minimale produzione di una particolare cipolla locale, laddove si è voluto esaltare l’impegno e la caparbietà di volenterosi giovani cilentani, che con le loro risicate risorse e le immancabili difficoltà che incontrano durante il loro lavoro riescono comunque a superare ogni ostacolo, generando prodotti di assoluta eccellenza.

Alla presenza di un folto numero di pubblico sono intervenuti tra gli altri Carmine Mainenti e Giuseppe Boccia della Pizzeria Da Zero; Angela Marzucca Presidente Associazione Produttori di Vatolla; Emilio Malandrino dell’Azienda Agricola Terre Batullane; Fabrizio Vastola dell’Azienda Agricola Maida; Marco Giulio dell’Azienda Agricola Pattano Primizie; Simona Ridolfi dell’Associazione La Via Silente; Rosalinda Marcelli della Fondazione Grande Lucania. Hanno concluso l’incontro Luciano Pignataro e Barbara Guerra, che attraverso il loro capillare lavoro e la grande esperienza mettono in risalto ogni giorno le grandi potenzialità enogastronomiche cilentane.

Regina indiscussa della serata è stata poi la Cipolla di Vatolla, un prodotto di nicchia che non supera i 50 quintali l’anno e che viene coltivato soltanto in questo minuscolo borgo, che nel XVII secolo ha ospitato il filosofo napoletano Giambattista Vico, da pochi agricoltori con in testa la famiglia Malandrino.

Una cipolla rossa dal gusto molto dolce, digeribile, connotata di un profumo molto delicato, che non fa lacrimare e che è priva di quella pungenza tipica di questa pianta liliacea. Questa cipolla si presta a varie preparazioni culinarie, tra cui l’immancabile Genovese ed il Susciello, una tradizionale zuppa locale. La cipolla di Vatola è un prodotto biodiverso del Cilento e fa parte del patrimonio dell’Unesco che tutela il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni e la Dieta Mediterranea. E’ stata anche inserita nel Gal Cilento (Gruppo Azione Locale).

Alla fine della serata ecco qui una generosa offerta di pizze da parte di Da Zero di tutti i tipi ed in modo particolare proprio quella con la cipolla di Vatolla con fiordilatte, melanzane, patate, olive, cappeti, pomodorini, origano, salsiccia piccante e basilico.

La serata ha visto anche la proposta dei croché di Lilo libero locale (Civà) che ha utilizzato la crema di cipolla in due varianti: Crema di cipolla, Cacioricotta , Pepe e Colatura; crema di cipolla , tonno aura e oliva salella.

Lo spirito di collaborazione, confronto e inclusione si esprime anche in questa presenza che affianca le pizze di DaZero in una serata in cui a prendere la parola sono stati i protagonisti della filiera agroalimentare, davvero dal campo alla pizza per offrire una nuova prospettiva del Cilento.

Nota: La crema è la quarta protagonista della linea “Incontro”, progetto ideato da DaZero in collaborazione con gli artigiani del Cilento. Questa specialità si aggiunge alla passata di pomodoro, nata nel 2019 da una prima collaborazione con Maida, alla birra Incontro, frutto della partnership col birrificio Fiej di Castelnuovo Cilento, e alla salsiccia piccante realizzata in esclusiva per DaZero dal Piccolo Salumificio Artigianale di Gioi utilizzando il peperoncino coltivato dal contadino di Controne Michele Ferrante.


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