La Terrazza dell’Hotel Gallia, grande cucina mediterranea alla Stazione di Milano

Antonio e Vincenzo Lebano con Chicco Cerea

Antonio e Vincenzo Lebano con Chicco Cerea

Terrazza Hotel Gallia Milano
Piazza Duca D’Aosta 9
tel. 39 02 6785 3514
www.terrazzagallia.com
Sempre aperto

La Repubblica Italiana è fondata sulla famiglia. Lo hanno capito bene i magnati arabi che hanno realizzato una spettacolare ristrutturazione dell’Hotel Gallia attaccato alla Stazione Centrale di Milano. La facciata è la stessa, dentro è tutto hi-tech e un tardone come me viene disorientato da pulsanti e pulsantini della camera. Ma la cucina è stata affidata alla famiglia Cerea, i signori della ristorazione italiana. Che a loro volta, come resident chef, hanno scelto i fratelli Antonio e Vincenzo Lebano, napoletani , a bottega tra gli altri, e ciascuno per fatti suoi, da Gennaro Esposito e Tonino Cannavacciuolo oltre che da Vittorio a Brusaporto.

La Terrazza è nomen omen, si domina tutto l’ordinato piazzale della stazione che visto dall’alto sembra un plastico di quelli che si usano in Scuola Guida. Bella carta dei vini, buon pane, personale motivato, ma soprattutto una cucina agile e convincente, che va dritto al palato senza troppi ghirigori. Uno stile Mediterraneo che in questa stagione si presenta verde e citrico.
Un ristorante che ha tutte le carte in regola per raggiungere  risultati e riconoscimenti.
Notevole padronanza tecnica, nessun eccesso di ingredienti per ottenere effetti speciali, proposte essenziali, fresche, di sicura riuscita.  Di rigore ovviamente, perfettamente eseguito e molto ricercato, il paccaro di Vicidomini pomodoro e parmigiano Da Vittorio

A noi sono piaciuti molto i primi, risotto con i totani e gli spaghetti ‘miseria e nobiltà’. Tradisce la sensibilità campana il pane cotto al vapore con la salsa alla pizzaiola (pomodoro e origano) che esplode nel palato. Un boccone buonissimo e goloso.

CONCLUSIONI
Pranzare all’Hotel Gallia significa godersi una delle più belle terrazze di Milano con una cucina essenziale e comprensibile, di buona padronanza tecnica che cerca ed estrarre sapore dalla materia prima, orientata verso la freschezza e la sapidità. Sui 100 euro alla carta, menu degustazione a 95.


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