Vallo della Lucania o Vallo della Cuccagna? Piccola guida gastronomica alla capitale del Cilento

Pubblicato in: Città e paesi da mangiare e bere
Vallo della Lucania, scorcio della Cattedrale di San Pantaleo

Ristoranti e Pizzerie a Vallo della Lucania, anzi Vallo della Cuccagna grazie ad una serie di spettacolari aperture degli ultimi anni che si sono innestate su una tradizione solida che affonda le radici nella civiltà contadina?
Pulita, ordinata, l’amministrazione Aloia ha rimesso a posto la piazza borbonica che la caratterizza e molti hanno deciso di investire qui perchè con il completamento della Cilentana ha riacquisito la storica centralità geografica. Sino a qualche anno fa c’era un solo caposaldo: la Chioccia d’Oro di Giovanni Positano che ha celebrato il mezzo secolo e che vede la figlia Rosa appassionata sommelier, in sala.

E poi la trattoria Il Nano, vicino l’ospedale, un luogo di servizio che rispetta la verità della materia prima.

Poi, una decina di anni fa, qualcosa ha iniziato a muoversi: nel 2006 ha aperto ‘U Parlatorio nella frazione Massa, oggi nella nuova e navigata gestione di Angelo Guzzo.
Tutti propongono i piatti tipici a base di verdure, fusilli, cavatielli, lagane e ceci e a prezzi decisamente contenuti.

Ma la svolta è avvenuta con l’apertura della Pizzeria Da Zero nel 2015 ad opera di tre amici di vecchia data: Paolo De Simone, Carmine Mainenti e Giuseppe Boccia. Attenzione alle lievitazioni e alle materie prime, barra centrata sui prodotti del Cilento che qui finalmente hanno trovato uno sbocco concreto e di buoni volumi, e un format esportato a Milano con due sedi (una è la prima per 50TopPizza), Torino e Matera.

In tema di pizze, da non perdere anche la pizzeria Eden sulla strada che porta alla frazione di Pattano.

In una gara verso la qualità, anche Suscettibile, aperto nel 2017, propone un’ottima pizza che affianca a piatti tradizionali e carni o panini.

E a proposito di panini, è da segnalare Draft, tra le prime dieci paninoteche per la prossima guida del Mattino Mangia e Bevi. Anche qui tanta qualità e ragionamento sulle carni locali.

La grande novità degli ultimi mesi è l’apertura del primo ristorante gourmet del Cilento, parliamo di Aquadulcis della famiglia Cobellis, a due passi da ‘U Parlatorio nella frazione Massa: in un bellissimo restauro di un vecchio mulino lavora il giovane Vincenzo Cucolo lanciato dallo chef stellato Vitantonio Lombardo. Bella cucina, spigliata, e servizio attento e professionale.
Insomma, un gourmet, tre trattorie, quattro pizzerie e una paninoteca per un paese di poco più di 8000 abitanti non sono affatto male. Ancora una volta puntare sulla qualità e non sul solito mordi e fuggi che uccide il turismo cilentano paga a che qui.

Finito? Assolutamente no. Ci sono i salumi, i formaggi e i vini di Storie di Pane che oltre a torte e cornetti sforna ovviamente anche tanti tipi diversi di pane, come pure l’altro forno, il Fornaio in piazza Vittorio Emanuele. La salumeria Paolino, aperta quarant’anni fa di fronte alla chiesa di S. Maria delle Grazie, infine, è diventata anche gastronomia, con piatti pronti e dolci deliziosi da asporto oppure consumare ai graziosi tavolini bianchi all’aperto.

E, ancora, vanno assolutamente menzionati i due bravi artigiani di pasta fresca, con due negozi dove si producono fusilli, cavatielli e ravioli: il Pastificio Palma e il Pastificio Clementina.
Due anche i caseifici: Le Starze e la Vallesina impegnati, tra l’altro nel prodotto tipico locale, la mortedda, ossia il fior di latte vaccino profumato nelle foglie di mirto. Da non perdere anche le tre pescherie, di cui una cucina nel fine settimana, con pescato cilentano e prezzi impensabili in città.
Un capitolo a parte, infine, per i più giovani e gli amanti di birra e vino: il riferimento sono Koi Bistrot, che porta a Vallo una ventata di internazionalizzazione, con gruppi musicali che provengono da tutto il mondo, ma anche cultura cilentana, con presentazione di libri, produttori di vino, e una cucina tra rivisitazione e fantasia.  E, proprio accanto, il bel locale di Lab54 (qui anche aperitivi, cocktail e musica dal vivo) in piazza Vittorio Emanuele.

Insomma, una offerta variegata e di qualità, come i cornetti e la pasticceria dello storico bar Mimì che si completa con il mercato della domenica, un vero paradiso di biodiversità dove il tempo si è davvero fermato.


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